Sabrina Galiazzo - Poesie

LUCI ED OMBRE
in un paesaggio mutevole

Poesie scritte nel 2019 – 2021, dopo la morte di mia figlia, nel periodo di elaborazione del lutto.
Queste poesie sono di varie gradazioni di luce e, a volte, raccontano del buio.
Per me le poesie sono gemme di vita vissuta che hanno preso forma nel silenzio e nel tempo e sono piano diventate parole.
Il dolore prende varie forme e spesso le trova nell’arte, in questo caso nella poesia.

 

Ricordi

E’ inafferrabile il sentimento
che come brezza si muove nei ricordi.

Accarezzo le tue mani calde …
Farfalle che danzano tra i colori.

Due stelle in un cielo terso, brillano
e seguono linee magiche … di vita.

Nessuna nube, nel suo pascolo lento,
porterà l’ombra.

E’ un luogo d’amore,
il sole qui non tramonta,
noi siamo lì,
insieme.

Dedicata al ricordo di Elisabetta alla sua bellezza e ai suoi occhi luminosi – 2018 –

 

 

 

Il Fiume

Il letto del fiume è di sassi,
riflettono i raggi del sole.

Ore calde di un giorno lungo
dove la sete gioca.

Ingannevole
un’ombra sembra goccia.
Resta la sete.

Corso che hai visto
danzare l’acqua
ora taci.

Ritornerà il canto,
il tintinnio di pioggia,
il giocare del vento
tra i fili d’erba.

Immagino un vestito nuovo.

2018

 

 

 

Inverno

Cuore come a zolle secche
si frantuma sotto i passi …
sulla strada.

Brandelli e stracci slavati
appesi al sole invernale
sembrano chiedere pietà al gelo.

L’attesa primavera
annuncia la fioritura
con segni invisibili.

Scorre il paesaggio, così il tempo.

Lentamente …
Si rivela la vita
che nella terra brulica.

2019

 

 

 

Il giorno

E’ qui la notte buia e bella.
Ecco la luna!

Le luci danzano sulle punte.
Ecco le stelle!

Giochi di ombre reinventate.

Foglie e sospiri si mischiano.
Ecco la brezza!

Movimenti ovattati
mettono in chiaro nuove forme …
Ed è un sogno!

Domani sarà giorno nel cuore.

Maggio 2020

 

 

 

Danza

Danza di colori.
Forme sinuose si cercano e si rincorrono.
Si intrecciano nei ricordi vivi della danza con te.

Io e te strette nella gioia
e nella grazia di movimenti gentili.

Eravamo lì, ora siamo qui nel cuore.
Contemplo e assaporo il ricordo.
Come un fiore è lì senza azioni umane,
senza invito e permesso.
E’ lì ed è eterno.

Mia cara, dolce anima …
dondoliamo, oscilliamo e sorridiamo.
Schiocchiamo il tempo sulla punta delle dita,
è un tempo eterno e siamo lì
in un caldo abbraccio.

2021 – dedicata alle danze intrecciate con Elisabetta

 

 

 

La Loba[1]della fonte d’acqua

C’era una volta, e forse c’è ancora … Eccola! … Una vecchia che vive in un luogo nascosto che tutti conoscono e nessuno ha mai visto. E’ in attesa di chi si è perduto, di vagabondi e curiosi, da ogni angolo della terra.
Il suo volto è disegnato da profonde rughe che spesso, a guardarle bene, si legge la sua storia.
Il suo corpo morbido e appassito, deve aver contenuto la vita molti, molti anni fa. Dalle pieghe dei vestiti scuri, ogni tanto appare un drappo rosso come qualcosa di forte che straborda dal cuore.
Non ama la compagnia e parla molto poco. Dicono che abita in un luogo così lontano da trovarsi in un altro “dove”, forse vicino ad una fonte d’acqua che sgorga dalle più profonde viscere della terra. Da quella fonte deve aver udito la voce dei Ciclopi … così rauca … e il loro martellare incessante sull’incudine per forgiare le armi divine.
Dicono si disseti a quella fonte nei giorni più caldi, quando il sole brucia ogni cosa.
Dicono che cammini lunghe ore accanto alla sorgente finché l’acqua si incontra con il fiume più a valle e lì trovi gli alberi, tra i quali, può godere dell’ombra e dei frutti.
Cammina a volte nella piazza del mercato e ognuno può vederla con le sembianze più disparate. Ognuno dirà che era com’è sicuro di averla vista e saranno tutte immagini diverse. Tutti giureranno che è vera solo la vecchia che loro hanno veduto … eppure si tratta della stessa vecchia. Ognuno le darà un nome e sarà la vecchia dai mille volti e dagli infiniti nomi … Qualcuno non la vedrà.
La Loba della fonte d’acqua vive in un altro “dove” e molte sue giornate le trascorre a raccogliere le ossa di quello che potrebbe andare perduto per sempre: ossa di cervo, di corvo, di lupo … Dopo averle raccolte le porta in luogo nascosto, sembra sia una caverna, le conserva con cura, le riordina e comprende il loro disegno.
La sua specialità sono le ossa di lupo.
La vecchia con passo lento, deciso e regolare setaccia le montagne, i boschi, le radure, le sponde dei torrenti e dei fiumi. Nel suo andare lento e inesorabile raccoglie le ossa, le porta alla caverna e le ricompone con cura.
Ecco che, attenta e paziente ridà la forma a quello che un tempo era un lupo e riappare lo scheletro così come doveva essere: bianco e unito.
Poi si china a raccogliere foglie, rametti e piccoli tronchi, sembra assorta in un rito misterioso, curva sulle ginocchia e indaffarata sopra un mucchio di sterpi secchi. Poi, dal groviglio di rami e rametti, appare una spirale di fumo bianco, una fiamma e presto un fuoco che illumina ogni cosa: la vecchia, lo scheletro del lupo e la grotta.
Il fuoco diffonde luce e calore e tutt’intorno vibrano le pareti.
La vecchia si alza in piedi, alza le mani al cielo, raccoglie le memorie e il suo respiro e inizia a cantare.
Mentre canta lo scheletro comincia a ricoprirsi di carne, di fluidi corporei, di pelle, di pelo, di calore, di colore e come un tuono nell’aria l’animale emette il suo primo respiro.
Il lupo ora è vivo e respira, ansima come riaffiorato dalle profondità del mare.
E’ vivo, e ha negli occhi la voglia di andare.
Gli occhi del lupo e della vecchia si incrociano come un guizzo di luce, così, la Loba della fonte d’acqua con un nuovo impeto nel canto, scuote l’aria e spinge il lupo ad andare verso l’uscita. Il lupo volge lo sguardo verso quel varco blu sconfinato e corre via sotto la luna e le stelle, verso il bosco, giù per i campi, tra l’erba e i fiori, sulle rive dei fiume e ancora più in là.
Il lupo corre, corre, corre e ancora corre … ad un tratto appare una luce tra le stelle e la luna … o forse era un sole (a volte, all’alba, questi astri appaiono insieme misteriosamente) … ma fatto sta che, dal cielo cade una scia luminosa che abbaglia, tocca il manto del lupo ed ecco che, improvvisamente, il lupo si trasforma in una bellissima donna che va leggera e felice verso un nuovo orizzonte.
Si dice che la Loba della fonte d’acqua (che vive non si sa dove) sia sempre vicino ad una persona che si è persa, che è caduta, che sta morendo di fame o di sete.
Si dice che per ogni viandante curioso, in difficoltà o disorientato lei sia proprio lì, accanto a lui.
Lei raccoglie i pezzi caduti per strada e li ricompone con pazienza.
Se poi la vedete fare cose strane con foglie e rametti secchi sta preparando tutto quello che serve per accendere un fuoco e cantare … è così che rimette insieme e da vita a quello che in ogni uomo non può morire mai.
E se la vedete camminare nella piazza del mercato non fermatela, ma se incrociate il suo sguardo porgetele un saluto sarà una benedizione. Se non la vedete … non è semplicemente il tempo giusto per voi, ch prima o poi arriverà.

[1] La Loba è una fiaba antica texana. Loba: dallo spagnolo “La lupa”. Ho mantenuto il termine in Spagnolo perché il suono è dolce e mi piace sentirmi collegata a questa fiaba antica, alla storia di altri vissuti prima di me. Grazie a tutti coloro che l’hanno raccontata e scritta attraverso il  tempo fino a farla arrivare a noi, oggi.

 

 

 

Noi

tecnica acquerello e tratti a tempera
supporto carta 100% cotone arches
dimensioni opera 36 x 54,5 cm. ca.
esemplare unico

ottobre 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La donna lunare

“ … la donna lunare … sa che cosa accade di notte, e persino il sole deve rotolargli accanto per rinnovarsi ogni giorno …” (c.p. estès – donne che corrono coi lupi –)

tecnica acquerello e acrilico
supporto carta 100% cotone
dimensioni opera 37,5 x 54 cm. ca.
esemplare unico

marzo 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’onda

tecnica acquerello
supporto carta 100% cotone
dimensioni opera 26,5 x 36,5 cm. ca.
esemplare unico

giugno 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mutevole leggerezza

tecnica acquerello
supporto carta 100% cotone
dimensioni opera 74,5 x 55,5 cm. ca.
esemplare unico

settembre 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

Ombra e luce

tecnica mista (acquerello, china e tempera)
supporto carta 100% cotone arches
dimensioni opera cm. ca. 62 x 55
esemplare unico
incorniciato – cornice dorata

gennaio 2011