Salvatore Casuccio - Racconti

DIALOGO

 

– Aprimi !

– Non apro agli estranei. E poi chissà chi devi essere per voler entrare in piena notte da una

finestra a strapiombo come questa.

– Ti ho detto apri ! Ti devo parlare.

– Non aprirò mai. Ti conviene ridiscendere giù ed entrare dal portone. Se ti ci fanno entrare …

– Chi ti dice che io sia salito e non sceso ?

– Cioè ?

– Hai capito bene. Per venire qui fuori, direttamente alla tua finestra, sono sceso e non salito.

– Ma chi sei?

– Sono il Diavolo.

– Il Diavolo ?! Vade retro Satana!

– Solo tu mi puoi aiutare.

– Aiutare? Io? E poi non credo di essere all’altezza di poter parlare con te, sei troppo potente.

– Ma tu non sei il Papa?

– Si sono il Papa, ma questo non vuol dire che sono talmente forte da poter sostenere un

incontro con te.

– E se ti dicessi che vengo in pace, con la bandiera bianca spiegata?

– Non ti credo.

– Devi credermi. Se avessi voluto entrare senza il tuo permesso l’avrei fatto …in qualsiasi modo,

no?

– E’ vero. Ma chi mi dice che tu sei veramente il Diavolo?

– Io !

– Non ti credo.

– Mi credi se ti ripeto la preghiera che hai fatto a Dio quando hai deciso di farti prete?

– E tu che ne sai?

– Io c’ero. Ci sono sempre quando si parla di anime ….

– Dimmi una sola frase e ti apro.

– Mio Signore affido a Te la mia anima affinché tu la usi come tuo strumento per la Verità.

– Eh sì, gli dissi proprio così. Ora ti apro.

Il Papà apre la finestra, la luce della notte entra nella camera buia ed immediatamente dopo un’ombra

sfavillante ricoperta da un mantello nero vola in un angolo della stanza e vi si accuccia coprendosi

interamente col mantello.

– E allora, tu sei il Diavolo e te ne stai lì impaurito ?

– Impaurito? Non sono per niente impaurito. Sto combattendo contro me stesso, sto usando

tutta la mia forza per tenere a freno tutti i miei istinti maligni. Sto facendo un enorme sforzo di

volontà. Puoi capirmi ?

– Fino ad un certo punto …

– Bene, sappi che potrei incenerirti solo con un mio sguardo.

– E perché non lo fai?

– Non sono venuto qui per questo. Te l’ho detto, solo tu puoi aiutarmi.

– Io?

– Si, tu. Non sei tu, Papa Francesco?

– Sì, sono io.

– E allora solo tu puoi liberarmi.

– Io liberarti? Non mi sarei mai aspettato di poter fare qualcosa per il Diavolo…

– Ed invece è proprio così. Ma se liberi me, liberi anche il mondo da me.

– Se è così dimmi, forza, cosa dovrei fare?

– Devi dire al Mondo che non esisto.

– Eccolo qui. Lo sapevo. Non dovevo aprirti. Ho sbagliato. Dio mi perdoni!

– Se fai quello che ti chiedo di fare, Dio ti apprezzerà all’infinito e tu avrai compiuto la tua

Missione.

– La mia missione?! Ma tu che ne sai della mia Missione?

– Era nella tua preghiera: “…affinché tu mi usi come strumento per la Verità”

– Non capisco, non capisco: devo compiere la mia Missione aiutando il Diavolo e Dio mi

apprezzerà ?! Ed il mondo, il Mondo sarà libero dal Male … Ma che dici?

– E’ incredibile, lo so, ma è così!

– Non ti credo, ma comunque dimmi. Cosa dovrei fare?

– Domenica prossima è Pasqua e tu proclamerai a tutto il Mondo che io non esisto.

– Mi prenderebbero per pazzo !

– Ma tu non sei Papa Francesco?

– Sì, sono Papa Francesco.

– E allora tu dirai che io non esisto, che sono un’invenzione dell’uomo, che sono un cumulo di

bugie.

– Ma come posso mai dire che non esisti quando sei qui, di fronte a me e mi stai parlando?

– Io sono la personalizzazione di tutto il male che si è compiuto dall’inizio dei tempi. Sono

un’Entità che si è vista crescere di male in male, una Entità che è servita a molti per fare del

male e discolparsi … sono la scusa per non scegliere il bene. Ma se tu dici che non esisto mai

più nessuno potrà usarmi per i suoi scopi malvagi ed io sarò libero di disciogliermi come neve al

sole e scomparire dal Tempo.

– Ah, se fosse tutto vero!

– E’ vero, come è vero che io non esisto! Allora Francesco? Mi libererai?

– Ci sono ancora tre giorni. Ci penserò …

E dicendo:

– Se non dici al Mondo che non esisto Dio non ti perdonerà mai !

Il Diavolo si elevò e uscì dalla finestra proiettando una luce di fuoco sul pavimento.

E’ Pasqua. Il Papa si prepara per il discorso in Mondovisione e dallo specchio vede che in un angolo

della sua stanza l’intonaco sta cambiando colore, sta diventando più scuro. Allora si volta e va a

controllare da vicino. Si, il colore dell’angolo si è scurito, l’intonaco non è più liscio e regolare e

presenta delle piccole bolle come per surriscaldamento. Allora chiama un assistente e gli chiede:

– Ma vedi quello che vedo io ?

– Sì, Papa Francesco. I lavori li hanno finiti da poco. Forse la pittura non si è asciugata bene. Farò

chiamare l’impresa per la riparazione.

– Va bene. Va bene.

Chiede un minuto supplementare di raccoglimento. Si appoggia ambedue le mani ben aperte sul viso e

resta in piedi fermo per pochi secondi. Si riprende, stacca le mani dal viso e si avvia verso la finestra.

Sale i gradini, vede la Piazza stracolma ed esclama: ……….