Salvatore Seguenzia
Poesie in mostra
Bruma
Frizzante
e penetrante.
Sberla primizia
che fa fremere
capillari;
vie scarlatte
guidanti
l’istinto
e il senno.
Cosa annettere
davanti
una bifora
schiusa…
l’aria della bruma.
Chioma
Percepisco lo sguardo
dell’abbraccio della notte,
sbircio un danzante airone
plana sopra il mio fiume:
si libra verso quel chiarore,
dove una mora rugiada
d’incanto s’accende
in una nivea chioma.
Lascio la tristezza di ieri
in fondo al cuore,
apro la mano
afferro ciò che arde dentro,
tra le difficoltà
seguo il mio passo
che mi conduce
ad un nuovo giorno:
l’emozione della vita.
Gorla
Un dì cadde
un fulmine;
il Gorla
fu martoriato
e il sole oscurato,
una gragnola…
fu il culmine.
Non si videro più
né anime né case;
scomparve
in quel quartiere,
in un baleno,
l’apprendere…
e l’istruire come virtù.
Lanugine
Ho un cuore che ancora vede,
è disseminata intorno a noi:
gli amenti delle betulle,
i pappi dei pioppi,
la sàkura dei ciliegi,
i loro rami ammantati
da piume di lanugine.
Sono stupito dal silenzio,
guardo dietro:
la florida infanzia,
la sprizzante gioventù,
l’appagata maturità,
i loro sentimenti soffocati
da fiocchi di lanugine.
Avverto un’arida brezza,
ombreggia sulla cresta:
il viso indugia ancora,
la folta chioma è unta,
un barlume nella spenta fronte,
una leggera lanugine
vive nella marmorea gota.
Eppure vedo:
come un guerriero,
tendo con una mano
l’irreale bioccolo di lanugine,
posto tra le guance,
per risvegliare
la melodiosa parola
e ridonare il candido sorriso.
Te
Accudisco,
tra un candido bianco
e un indelebile nero,
un pensiero recondito
dedicato a te.
Ad ogni vespro,
memore longevo
senza scordar,
il mio senno vive
solo per te.
Bizzarra vita,
nostalgica alternanza
d’intensi ricordi,
radicata e profonda
insieme a te.
Dinanzi all’inquietudine,
se dovessi sperdere
i miei ricordi,
rivivrò all’indietro
le letizie vissute con te.
Al bivio di quel dì,
tornando in mente
al desio del pensiero,
toccherò il firmamento
pensando a te.