Sandro Lamesi - Poesie

AGLI OCCHI TUOI . . .

Agli occhi tuoi sono meno che niente
Eppur io ti porto nel cuore nella mente
L’unica mia pecca è trattarti da donna
Invece di pensar a ciò che celi nella gonna
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Perché per me sei certo intelligente
Anche se chi ti guarda di certo non pensa
Alla tua materia grigia…fluida…densa
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Ma non son io quello che contrito si pente
Di risalire ‘l fiume fin sopra la sorgente
E d’esser malvisto perché di rado mente
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Ostiche parole che scorrono lente
Se paragonate al vorticoso turbinare
De’ pensieri che crei pe’ t’ingarbugliare
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Un mero fantasma che bonariamente
Cerca di consigliarti,arrogante un pochino
Ma che certo non può fare per te il cammino
Agli occhi tuoi sono meno che niente
O forse non mi vedi perc’appaio saccente
È meglio rifiutare messaggio e messaggero
In special modo se ciò che dic’è vero
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Un pensator veloce,forse un po’ sapiente
Che calato il prezzo scontato si vende
E della mela che gli dasti il torsolo ti rende
Agli occhi tuoi sono meno che niente
Allora lascia ch’io vada tra la gente
Non far perder tempo a chi va di fretta
C’è qualcun altr’ in fila. . . . .c’aspetta.


 

ANCORA IN TEMPO

Ben presto le cose cambieranno lo sento
T’accorgerai presto che in ciò non mento
Se non avrai catturato il mio cuore allora
Non aspetterò ch’ei vada in malora
Regalando tutto quell’immenso tesoro
Che in esso celo e che raramente onoro
A chi ha l’audacia ed in ver il coraggio
Di trasformare in re un umile paggio;
Orsù prima che si faccia troppo tardi
Prima che mi colpiscan della smania i dardi
Prima che rimuova l’immagin che si stagna
E nel lago dell’animo mio colpevole si bagna
Nella speranza di purificarsi dal peccato
Di un ardire malconcio e pur acciaccato
Che non lascia speranza a chi non osa
Di sfidare una sorte fin troppo perniciosa;
Se tempo t’è concesso non aspettare
Da’ dubbi e l’incertezze non farti fermare
Il tempo della raccolta passa presto e sai
Che se maturi troppo ‘nfine marcirai
Senza deliziar d’alcun il palato fine
Sarà lesto a tingersi di grigio il crine
Ed il resto lo lascio per non ti spaventare
Perché sei ancora in tempo. . . per tentare.


LUCIA

Nel mio regno sarai la sola regina
Spero tanto basti a tenerti vicina
Godrai privilegi ch’a nessun’altra concessi
Sarà difficile credere ai tuoi occhi stessi
Ti chiederai se sogni o se desta sei
I tuoi pensieri condannerai d’esse’ rei
Di farti vedere realtà mai consuete
E senz’ombra di fame né di sete
Una spina pungente, di dolor foriera
Ti dirà che la storia che vivi è vera;
Non sarai ancor pienamente convinta
E ci vorrà molto per cambiare la tinta
Alle pareti di quel dedalo in cui barricata
Annaspi nel buio d’una vita sprecata
A soddisfar chi mai fu di te soddisfatto
S’impose alla tua bontà d’animo coatto
Senza che tu movessi foglia per cambiare
Uno stato di cose che facevati sprofondare
In quel baratro che credevi esser l’unico sito
Per te sola in precedenza stabilito;
Il bocciolo di rosa per te dal mio giardino
Ho colto conscio di salì n’altro gradino
Della scala che porta la dove le tue decisioni
Cerchi di prendere tra timori e incomprensioni
Lasciandoti sopraffare dalla cronica stanchezza
Frutto maturo di quella poca dimestichezza
Ch’è tipica di chi non ha il coraggio di cambiare
E seguita imperterrita nell’altro a cercare
Un cenno od un assenso che cheti ‘l terrore
Che venga negato ancora l’anelato amore;
Ma la verità d’improvviso mi fa schiavo
Viene a galla tutto ciò che mai speravo:
Non cerchi un re,tantomeno un reame
Non sai davvero di cos’è c’hai fame
E non ti sarà facile saziar l’anim’ affamato
Da chi m’ha preceduto crudelmente graffiato
Se non riconosci l’amor vero dal fasullo
Un biglietto ancora valido da uno nullo
Che ti farebbe viaggiare verso quel calore
Che può dare solo un sincero amore.


NON SOLO UN RITRATTO

Se dovessi dipingerti sarebbero pastello
Le tinte ch’userei nel dar vita’lla bianca tela
In su la quale come un esperto menestrello
Vocerei le tante virtù che l’alma tua cela
Apparendo muta al mondo ‘ntero parleresti
Veicolando perle di saggezza infinita
E a chi si fermerebb’ a guarda’ racconteresti
Le tante avventure che t’ha dato la tua vita
Lo sguardo dolce da qualch’altr’accennato
Per questioni d’etichetta più ché pe’ mer’ diletto
Riporterebbe la ragion’ ad ogni dissennato
Perch’è questo che vorresti avere com’effetto
E se ti confessassi l’intenzion del mio volere
Brandendo la tua modestia rifiuteresti fissa
Ma ciò che m’accing’ a fare non ti farà dolere
In quanto che sarai solo dagli occhi miei scissa:
Sarai con me pure quando non potrai di persona
Guardandoti nell’occhi avrò elisa la realtà
Sarai quella mano minuta che Re m’incorona
Allorché sarò vittima d’eccessiva umiltà
Perch’è questo ‘l messaggio ch’a te mi riport’ancora
Ogni qualvolta mi sottraggo dal viavai ‘nfernale
Che sia tarda sera od al mattino di buon’ora
Non manchi mai quando’l momento divien cruciale
Quando il voler latita e romito si perde
Il ciel s’oscura ed anche ‘l sol ostato svanisce
Mi attardo a rimirarti e tutto torna verde
L’animo s’allieva e rischiarandosi gioisce.


NELLE MANI TUE

Nelle mani tue son’ubbidient’ un burattino
La suola che lieve schiaccia il tuo piedino
Un cagnolino fido a chi tiene ‘l guinzaglio
Cercando d’evitar ogni minimo sbaglio
Nelle mani tue sono un aquilone
Tenut’a mezz’aria da ‘na grand’emozione
Legato da un filo che saldo mi tiene
C’ogni tentativo di fuga meno viene
Nelle mani tue son di ghiaccio un cubetto
Costretto a sciogliersi ben presto l’ammetto
Quando ‘l tuo calore s’irradia e mi giunge
Nella mia testa in vero,nulla più funge
Nelle mani tue spesso torno bambino
Combinando sovente qualche piccolo casino
Che in due risolviamo com’abbiamo sempre fatto
Sostenuti da garbo e finezza di tatto
Nelle mani tue son anche savio adulto
E nel mondo de’ grandi così mi catapulto
Pe’ ricambia’l favore a quella donzelletta
Che dalla via cattiva mi tolse in tutta fretta
Nelle mani tue ho una vita da vivere
Grazie a te son tornato anche a ridere
La notte attendo smanioso l’albeggiare
Dimentico de’ mostri che mi venivan a trovare
Nelle mani tue le notti son serene
Non più un bagno di disgraziate pene
Cercando di dormire di soprassalto io
Mi svegliavo mentre ‘n giorno dicev’all’altr’addio
Nelle mani tue la paura s’allontana
La via dei nostri giorni ‘nnanzi a noi si spiana
Che sia buona o cattiva la nostra sorte
Fà che nelle tue mani ‘o resti fin a morte.


SE

Se tu vedessi quel ch’io vedo
Le nostre opinioni credo
Non sarebber sì dissonanti
Da crear l’ostacoli tanti
Che ‘l fiorire dell’armonia
Da sempre prediletta mia
Non trova dove radicarsi
Se’ terreni tutti riarsi
Non ispirano il colono
Né vedute,n’alcun s’ono
Se tu sapessi quelle cose
Che conosco io perniciose
Diventeresti così scaltra
D’essere fraintesa co’n altra
Che non si degnerebbe tronfia
Presuntuosa e nel petto gonfia
Conscia di sapere già tutto
D’aver visto bello e brutto
Di dar ascolt’ a chi consiglia
Come facesse co’na figlia
Se lo credi puoi ascoltare
Magari tediata sbuffare
Talvolta divento pesante
Protettivo ed asfissiante
Ma sei libera nell’animo
E col tuo corpo magnanimo
Ciò che desideri ottieni
Quando fermi l’andirivieni
Di quei curiosi viaggiatori
Pendoli d’odi e . . . d’amori.


PRIMAVERA

Timidi primi tepori
Metton da parte convinti
Del fredd’inverno i dolori
Avendo i geli estinti
L’agro ‘ra tutto s’adorna
Al calor de’ primi raggi
D’un sol che pio ritorna
A riscaldar larici e faggi;
La fauna si dest’accolta
Da questa vision c’accoglie
E torna di volt’in volta
Ridestar tutte le voglie
Cancellate dal torpore
C’ognuno nella sua tana
Ha tenuto senz’amore
Ma l’attesa non fu vana;
Così l’essere umano
C’amato sia già o meno
Riapre il cuor e piano
Rinasce in un baleno
Coll’occhio volt’al futuro
Che l’estate arriva presto
E l’autunno non sarà mai duro
Quanto è l’inverno. . . .mesto.


FERITE APERTE

Un alito di vento è più che sufficiente
Uno sguardo sbieco e lo spasimo si sente
Senz’anestetico a lenire il dolore
L’animo subitaneo cambia di colore
L’angoscia diviene padrona trionfale
Senza curarsi del peso del male
In cui si converte questo tetro faccia a faccia
Che nulla di buono in vero minaccia
Là dove il fiato diviene ristretto
Il cuore par voglia uscire dal petto
Scappa veloce nel battito impazzito
Del nuovo affronto di certo risentito
E se tante volte cercai protezione
Non pensai di trovarmi in tal condizione
Ove come un’onda s’abbatte sulla sabbia
L’ansia mi coglie e sadica m’ingabbia
Facendo leva sulle mie ferite ancor’aperte
Co’ mani ferme ed invero esperte
Separa i lembi de’ rimarginanti tagli
Senza essere sfiorata dal pensiero che si sbagli
E gongola fiera allorché le carni scisse
Riportano in vita ciò che un giorno visse
Il presente adesso diventa il passato
Con annesso ciò che pensai. . . archiviato.


SE M’AMI

Se m’ami è perché trovi ‘n me chi ti completa
Ciò che ti sfama,ti nutre,ti disseta
Mentre cammini pel sentiero de’ la vita
C’ora diviene cosa in vero assai gradita
Che sia primavera,estate,autunno ‘d inverno
La giostra de’ sentimenti tuoi su me fa perno
E con un punto d’appoggio ogni leva non ha eguali
Resterai sorpresa nello scoprire quanto vali
Quando messi da parte timori e paura
E ciò c’offusca la tua vera natura
Sboccerai come fossi una rosa a maggio
Con tanto di forza e animato coraggio;
Se m’ami è perché riesco ad esserti vicino
E resto con te lungo tutto il cammino
Senza soffocarti,darti alcuna oppressione
O toglierti di testa quella limpida visione
Che passo dopo passo continua pressarti
Nella direzione ch’hai preso nell’incamminarti
Conscia c’arrivo non ci sarebbe mai stato
Ma tanta soddisfazione t’avrebbe regalato
Quando a sera,stanca,col capo sul cuscino
L’ossa tutte doloranti un pochino
Voltandoti serena nella mia direzione
Avresti mostrato la tua commozione;
Se m’ami ancora m’amerai fino in fondo
E io farò lo stesso caschi’ntero il mondo
Non voglio e non cerco altra compagnia
Mi basta aver affianco una tal anima pia
Che da a piene mani allorché c’è da farlo
Quando rode dentro la mia testa il tarlo
E riceve così bene ch’offrir è un piacere
Che ‘n vero è da pochi riuscire ad avere
Rammentandomi quanto io sia fortunato
Nell’avere una tale creatura incontrato
Con la quale divido l’anima e ‘l cuore
Una gran complicità ed un infinito amore.


NEANCHE UN RICORDO

Le rimembranze s’affievoliscono ormai
In un minuto ciò che sapevi più non sai
E non sei consapevole del dolor che dai
Seppur sul tuo volto splendono del sol’ i rai
Torna alla mente il dì che t’ho incontrata
Nel tuo splendore per me eri come una fata
E non sapevi del male che qui t’avrebbe portata
Dove ogni immagine del passato è cancellata
I miei silenzi sono spezzati a tratti
Da’ pensieri che vanno e vengono ratti
E dai silenti pianti che soffoco di fatti
Perché non erano questi i decisi patti
Nel cuor mio rimane solo un deserto
Dove mi nuovo tranquillo ma inesperto
Anche se del tuo guarire sono certo
Il tuo pensiero m’è di spine un serto
Ho perso con te tutto l’amore che mi davi
I sentimenti buoni che in me ispiravi
Tutte le ragioni che lesta confutavi
Ogni volta che pignola con me ti scontravi
Adesso nel tuo sguardo vedo il vuoto solo
Son divenuto una barca senza alcun molo
Dove attraccare per poi perdermi in volo
Con te sotto l’ali levarmi dal suolo
Ora gli occhi tuoi sono lumini spenti
Ricordo ancora com’erano vispi e attenti
Ad ogni mutar direzione de’ venti
Là dove eravamo felici e contenti
Ogni bacio dato ogni carezza ricevuta
Non rimane niente di una vita vissuta
Ogni amplesso od ogni delusione taciuta
Non torna più alla mente. . .e questo non aiuta.