Sara Pisani - Poesie

Percorso sbagliato

Mi devo concentrare, non posso perdere la calma.
Così, stiamo tutti bene,
senza guerre nelle vene.
Scorre solo sangue.
Non riuscirò mai a finire, cambio troppo, spesso.
E poi, lo sguardo fisso, immobile su quel ritratto
di ciò che vorrei essere e di ciò che sono.

Tutto quello che sento, solo i miei sensi possono capirlo, non Io.
Così, tutto scorre davanti ai miei occhi, cerco di bloccarlo,
ma va avanti.
Non aspetta, non si ferma.

Gira ancora la testa, avanti, indietro;
destra, sinistra; su giù. Non c’è pace.
Ma mi devo concentrare, non posso abbandonare.
Questa storia deve finire da dove è cominciata.
Prendo la mia decisione, una sbagliata.
Prendo una decisione, quella sbagliata.

Ma la gente No, dice che faccio bene
a fare quello che -in fondo- si aspetta che faccia.
Perciò continuo, tutto scorre davanti i miei occhi,
cerco di bloccarlo, ma va avanti.

Non aspetta, non si ferma, corre via.

 


 

Bisogno di comprendere (parte 1)

Sto fermo qui, aspettando la risposta dallo squillo di un telefono.
Tanta fretta, ma niente voglia;
il desiderio brucia, ma non si realizza mai niente.
Cade la pioggia, non mi muovo. Mi bagno
e mi lascio inzuppare come un biscotto in una tazza di latte dolce.
Così, dolce.

Non capisco perché nulla va avanti se non con i nostri passi.
L’erba calpestata non tornerà come prima, le scarpe infangate
rimarranno tali nello scorrere dei giorni.
Ed è sempre presente il bisogno di comprendere.
Cosa c’è di dolce in tutto questo amaro?

Capire è impossibile, ma sento lontana la voglia che gioca
e manda fuori di testa i pazzi.
È solo lei a divertirsi, a trovare dolcezza in questo squallido momento.
E se non puoi darmi amore, dammi forza,
quella necessaria a comprendere quel bisogno che si fa strada,
mi inzuppa di pioggia ed è sempre più insistente.

Cosa c’è di dolce in tutto questo amaro?

 


 

Fiamma (Bisogno di comprendere, parte 2)

Spazi infiniti da scoprire,
correndo veloce mentre il vento
ti viene incontro, forte in viso
e lacrime scendono
senza dolore;
piuttosto ridi di piacere
perché mai sarà meglio di oggi.
Lungo la spiaggia, verso l’oceano blu,
occhi lucenti guardano intensamente.

Vivi bruciamo tra le fiamme
del fuoco sempre acceso
che non finisce mai di riscaldare.
E in lontananza si scorge qualcosa;
sarà il lume di quel desiderio
mai spento.

 


 

Passeggiata al buio

Un leggero soffio, questo che vedi;
una fiamma che arde, quella che senti;
un piccolo passo avanti verso il mistero
di questo sogno dalla fine sconosciuta.
Pensi, cerchi di trovare una soluzione al caos,
ma non riesci ad evitare la corruzione da qualsiasi scelta.
Allora non ti resta che andare avanti così,
in fondo il caos ti rende libero.
Vaghi, in giro, per le strade distratte
(hanno il solo compito di condurre in altre strade, non sanno fare altro).
Non chiedere loro il perché, non ti possono rispondere.
Cammina dentro le loro storie e guarda in silenzio
ciò che succede.
È tutto un viavai di volti estranei…

Quante vite è capace di sopportare il mondo?
Che cosa non si fa per avere un po’ di pace?
Hai idea di cosa ci sarà ad aspettarti voltato l’angolo?
No, è troppo buio.
Si va a tentativi prima di afferrare il significato dei gesti,
delle parole, degli sguardi.
Ma che succede?

Un leggero tremito, questo che vedi;
un bacio che infiamma, quello che senti;
una piccola carezza sulla pelle liscia
di quest’illusione che non finirà mai.
Cerchi, con le mani, di toccare la realtà,
ma non riesci a non perderti in questo corpo che ti possiede.
E ciò che puoi fare è abbandonarti al piacere,
in fondo ti senti libero nell’illusione.
Voli un po’ più in alto, spieghi le ali, raggiungi l’armonia.
Non sei che uguale a tutti gli altri.
Non chiederti perché, non saprai risponderti.
Cammina dentro le diversità che ci legano, in silenzio;
ammira ciò che accade.
È tutto un viavai di volti estranei…

Ma quante vite è capace di sopportare il mondo?
Che cosa non si fa per avere un po’ di pace?
Hai idea di cosa ci sarà dopo questo breve attimo di eterno?
No, è troppo buio.
Si va a tentativi prima di afferrare il significato dei gesti,
delle parole, degli sguardi fugaci.
Ma che succede?

 


 

Meglio pazzo

Cerco di essere ragionevole, ma la testa pulsa.
Non posso mentire, non è una bugia.
Se sono pazzo non voglio saperlo,
non verrò mai preso sul serio
AH-AH! Dentro la mia testa.
Tutto si muove, si muove con me.
Non lo impedisco, non lo fermo.
È un sogno? Non voglio svegliarmi.
Devo vivere in lui, con lui.
Quest’alba è imperdibile.

Vogliono portarmi via da qui, sono invidiosi.
AH-AH! Ma non avranno ciò che ho io.
Dentro la mia testa.
E ora, a cosa serve essere ragionevole
se questo mi appartiene?
Non posso mentire, non è una bugia.
Tutto si muove e io con tutto.
Mi sollevo e vado via.
È un sogno? Non mi sveglio.
È la mia Alba.

 


 

In equilibrio

Il sole ti passa accanto, sorridi.
Il vento ti sfiora, parla un po’!
Ti senti sola, guarda intorno.
Il silenzio ti consola; quando il rumore è assordante,
diventi cieco.
Le lacrime non fanno male:
è l’ammissione dell’esistenza nel caos.

È un equilibrio nel caos.
Stai ancora sulle tue gambe, qualcosa vorrà dire.
Ciò che importa non è la guerra,
ma la penitenza.

L’acqua ti purifica, conosce ogni parte del tuo corpo.
Non ti somiglia, ma ti fa stare bene.
È uno strano equilibrio.
Cammini ancora con le tue gambe, ti è stato concesso.
Ciò che importa è il respiro.
Non è un regalo.

La luna ti guarda lontano, sorridi.
Il mare ti parla, ascolta un po’!
Guarda intorno, non sei sola.
Il silenzio ti consola; quando il rumore è assordante,
diventi cieco.
La passione non è un male:
riconoscersi uomo.

Sentirsi parte di questo caos,
questione di attimi.
Serve attenzione. Rallenta.
Godi di ciò che non sei, ciò che non fai.
È la sola via per sapere un po’ di più
su questo piccolo equilibrio caotico.

 


 

Non vorrei mai tornare indietro

Tra le pareti bianche.
Sono davvero pareti?
Quel suono lontano si amplifica,
mi prende e ora mi appartiene.
Risuonerà finché ne avrò memoria,
mi guiderà per il deserto e
avrà cura delle fragilità
che mi avvolgeranno.
Tra le pareti bianche sento la pace
in mezzo ai problemi ormai banali.
Non sono problemi, ma perle.
Le trovo tra la sabbia e ne faccio tesoro.
Gratitudine e amore mi avvolgono.
Non vorrei mai tornare indietro
dalle pareti bianche da colorare.

 


 

Amore (parte1)

Avevo dimenticato,
per non affondare.
Ma era miele
e lo ricordo ancora.

Non te ne sei mai andato, Ricordo.
Probabilmente è importante.
Per gli sguardi,
parole sconosciute dalla bocca.

Ricordi?

 


 

Intoccabile azzurro (intermezzo)

E in quelle note dolci
stava tutta la mia amarezza.
Le lacrime scendevano per il viso
alla vista di quell’azzurro
che mai potrò toccare.

Potrei anche ballare una vita intera
sui contorni di questo mare.

 


 

Amore (parte 2)

Quando penserai al ragazzo che ha paura,
sorriderai sentendo il profumo del miele
e avrai cura del Ricordo.

 


 

Intimità

Lì dove si riflette lo spirito
è il senso della mia vita.
Nulla può darmi pace se non lui.
A sentirlo si va in estasi.

 


 

Dopo la pioggia

Gli sguardi persi
tra l’erba alta delle campagne
volano via coi pensieri
nei cieli azzurri d’estate.
La speranza viaggia ancora
nei sogni di chi crede
in una vita piena di arcobaleni.

 


 

Desiderio

Perso e confuso per le vie della città,
l’uomo solitario passeggia inquieto
con un’incontenibile voglia di rompere
il silenzio che sovrasta le ombre caute
ed immobili che inquinano l’aria.

 


 

Sensazioni

Il silenzio è l’urlo del mondo.
Che brividi a sentirlo!
C’è chi si perde tra gli angoli bui
e chi si trova guardando il sole,
chi va in estasi e chi si dispera.
È tortuosa la strada per il silenzio.

 


 

Finestre notturne

E così quell’anima tormentata dai desideri, quella notte di settembre camminava per le vie ormai solitarie di quel luogo, a passo lento. Non aveva fretta di raggiungere un posto in particolare; vagava, respirava affannosamente a causa dei pensieri che gli frullavano in testa.
Tutto ciò che era accaduto fino a quel momento, sentiva che non gli apparteneva. No, tutto sbagliato.
Non avrebbe affatto voluto che le cose andassero in quel modo. Doveva ammettere che non aveva fatto nulla per cambiare la situazione. Non aveva reagito, era rimasto inerme, aspettando ingenuamente che qualche miracolo cadesse dal cielo.
In quel momento capì quanto fosse necessario muoversi e fare qualcosa di concreto, che incidesse fortemente nella sua vita e che desse i risultati sperati.
Ma quel tormento… quella persona… Non riusciva proprio a dimenticarla; non voleva rassegnarsi alla realtà. Avrebbe lottato per conquistarla e ci sarebbe riuscito. Teneva tanto a lei e soffriva perché lei non ricambiava. Ma che fare?
Doveva prendere una decisione: dare una svolta a quella monotona e odiosa vita che sentiva non sua e seguire finalmente il proprio sogno o raggiungere lei. Si sentiva costretto a scegliere: entrambe erano più che scelte; erano necessità dettate dal cuore, ma una di queste lo assillava più dell’altra.
Decise di andare a parlarle.

 


 

In montagna

Vento di montagna,
affascina ed inquieta.
Lì riecheggiano strazianti
gli ululati dei lupi.
Pur soffrendo la fame,
essi continuano a vivere
sfidando il vento di montagna.

 


 

Tu che illumini

Piccola stella, sogni sempre e il resto del mondo ti invidia.
Tu puoi capire ciò che nessuno sa.
Danzi serena, nella tua stanza nessuno ti guarda.
Se qualcosa dovesse andare storto, nessuno sarà lì a gridare che hai sbagliato.
Tutto si ripete, ma non per te. Tu non sei stanca, continui per la tua strada
e sei la sola che sorride ancora.
Piccola stella, canti sempre e il resto del mondo ti invidia.
Tu puoi vedere ciò che nessuno sente.
Corri felice, nell’ acqua che scorre nessuno ti ferma.
E se potessi afferrare la tua immagine, nessuno sarebbe pronto a gridare
perché ti avranno dimenticata.
Tutto si ripete, ma non per te. Tu sei la sola a ridere ancora.
Piccola stella,
tu che sogni ciò che nessuno pensa,
tu che parli senza paura,
tu che cammini per la tua stanza,
tu che piangi in silenzio.
Nessuno mai capirà, non sei come loro. Nessuno mai ti guarderà…
Vieni da una stella e tutti ti invidiano.

 


 

Giostre

E ora è tutto in ordine, non dico baggianate.
Il mondo è così perché deve andare in questo modo.
È tutto in equilibrio.
Il viavai. È l’altalena.
Il tic-tac, l’orologio. Il tempo va.
Il click, un’istantanea.
È insieme triste e bello.
Il caos è l’armonia, gli uccelli volano e gli uomini ballano.
È un assurdo equilibrio.
E ora gli occhi sono vivi. Non vedono ingiustizie.
L’uomo è così perché deve andare in questo modo.
Tutto è equilibrio.
Il bene e il male.
Il caos e l’armonia.
Un’anima suona e la vita continua.
Cosa importa…
L’amore durante una guerra.
Il sorriso nella tristezza.

 


 

Pensieri urgenti

A fine giornata
nella stanza
i passi del silenzio
riecheggiano nel pensiero.
Vuoto, di cristallo.
Il lamento della sedia
stride tra le pareti
che non hanno spazio, fluttuano.
Così la mia vita
viaggia su un treno
appeso ad una fune.

 


 

Bicchiere di vino

L’uomo ubriaco, pazzo d’amore
torna a casa
su prati di sole.
Accarezza il mare,
un soffio di vento.
La tempesta lo avvolge
sulle strade innevate.
Sangue caldo nutre i suoi occhi.
Urlando l’amore,
zoppica nel deserto.
In fondo, l’oasi attende il suo risveglio.