Silvia Valvo - Poesie

Arte Nascosta

Esiste un’arte dentro ognuno di noi. Essa è fatta di infiniti colori, infinite melodie, infinite sfumature.
Non è facile analizzare quest’arte, poiché si tratta di un’essenza invisibile al semplice occhio umano. L’essere umano non è in grado di leggerla degnamente. Egli la maltratta, la sfrutta, la illude, la violenta e la traumatizza senza alcun scrupolo ed alcun riguardo; o, al contrario, egli diventa iperprotettivo nei suoi confronti, ha un incredibile terrore di lasciarla libera, di farle percorrere il proprio cammino, avendo paura che essa si possa ferire da qualche parte. Questo perché l’essere umano non è cosciente del suo potenziale, della sua bellezza, di ciò che può donare ad altre sue simili.

Essa è un’arte superiore a qualsiasi dipinto, qualsiasi scultura, qualsiasi opera architettonica. Dato che non è stata costruita da mani umane, ma è il frutto di una potenza divinamente complessa.

Il suo scopo principale è quello di immergersi nella sua stessa essenza. Ma costei viene troppo spesso limitata dalle paure, dalle inquietudini, dalle insicurezze dell’individuo. Quest’ultimo ha il compito di prendersene cura, ma oggi più che mai viene trascurata con troppa superficialità, non venendo ascoltata nemmeno mentre sanguina; quando in realtà, la vitalità del proprio animo, nella sua essenza, ha l’innato bisogno di amare ed essere amata.

 


 

Amor Proprio

Devi imparare che le persone vedranno solo ciò che vogliono vedere e che sentiranno solo ciò che vogliono sentire;

che la falsità è all’ordine del giorno e tu devi decidere se stare nel mezzo o farti mangiare.

Non tutti saranno capaci di guardare oltre i tuoi occhi così intensi, non tutti hanno il coraggio di andare così in profondità.

E tu non badare a loro, non meritano la tua comprensione e benignità. Tu nutrili con il loro stesso cibo: un concentrato di indifferenza, ignoranza, ipocrisia e presunzione.

Non raccontarti a chi non sa leggere; e che al contrario vede quelle pagine solo come un mezzo per aumentare il fuoco.
Non dare la tua anima in pasto ai leoni, perché non la riavrai indietro.

Ma piuttosto scappa, poiché è inutile lottare contro chi preferisce il fuoco all’acqua.

 


 

Il Valore della Tempesta

Hai presente cosa succede in una notte di forti temporali?

Succede che la luce si confonde col suono, entrambi con una potenza invidiabile. E vedi, bisognerebbe ricordarci sempre questa potenza, dovremmo sempre cercare di metterla non solo nelle cose belle, ma specialmente in quelle brutte. Che poi, cosa vuol dire cose ‘belle’ o ‘brutte’?

Non esistono cose belle o brutte, esistono solo cose che insegnano tanto e cose che insegnano meno. Come riuscire a distinguerle? Tutto dipende dalla potenza che ognuna di esse ci lascia e dall’essenza che noi decidiamo di estrapolarne. La combinazione di questi due fattori forma l’esperienza in sé. Solo noi siamo in grado di decidere la dose, solo noi riusciamo a darvi un valore che reputiamo adatto alla nostra crescita personale. Questo valore non sempre, in un primo momento, sembra positivo, piuttosto lo realizziamo solo con il tempo e la maturità. Ma d’altronde è proprio questo valore che permette di dare un indirizzo alla nostra maturità.

Poiché se c’è qualcosa che ho imparato, è che è proprio il valore della potenza delle cose ‘brutte’ che riesce a far venire fuori i risultati più belli.

 


 

La Maschera

Pensi forse che tu ne sarai immune?
Pensi forse che riuscirai ad essere te stesso?
Ma cosa vuol dire ‘essere se stessi’?

Ognuno di noi porta dentro di sé un macigno, esso è tanto potente che non ci permette di sorridere, ma proviamo a sopravvivere. Questa, se pur per necessità, è la maschera.

Come la camicia di Houdini, nessuno di noi può astenersi dall’indossarla e non riuscirà a togliersela.

Il vero vincitore della gara è chi capisce come usarla. C’è chi la usa per conformarsi alla massa, chi per tornaconto, e chi per puro egoismo. Ma c’è chi in questa corsa vince, nessuno è immune dalla corsa ma vince solo chi usa le armi migliori.

L’arma migliore è l’amore.

L’amore permette alla maschera di nascondere il dolore dell’individuo per poter curare quello dell’altro, e si sa…curando gli altri, curiamo sempre di più noi stessi; lasciando andare chi abbiamo sempre odiato per abbracciare chi vogliamo da sempre amare.

 


 

L’Animo Umano

L’ animo umano si rivela giorno per giorno terribilmente intricato e complesso nella sua immensa catena fra sentimenti, ricordi, pensieri vari e molto altro…

Viene mutilato e frustrato quando riceve le varie delusioni, talvolta anche molto destabilizzanti e traumatiche. Curioso come alcune volte il messaggio nocivo che trasporta dentro non venga interpretato dal cervello, non per malavoglia, ma piuttosto perché in certi momenti sembra che lui stesso si senta incapace di compiere una missione tanto grande e complessa. Di conseguenza, non ricevendo alcuna risposta, il cuore piano piano si anestetizza, e l’anima marcisce lentamente.

L’ animo umano ha un unico obiettivo, e resta tale per tutta la vita dell’individuo. È come un cane che cerca continuamente di mordersi la coda… Poi arriva quel momento in cui riesce a raggiungere l’obiettivo, il quale stava cercando inconsciamente, poiché non esiste razionalità fra anima e cervello mentre la vita dell’individuo affronta certi cambiamenti. Durante la ricerca, l’obiettivo non è limpido, lo diventa solo una volta trovato e provato. Esso ha la figura dell’infinito, non ha confini di meraviglia. Ogni giorno diventa una sorpresa, un dono, una nuova sfumatura della propria esistenza. L’ unica cosa ad avere confini è il tempo, i confini del tempo sono insensibili e dolorosi. Perciò l’animo umano abbatte ogni singolo muro che trova davanti, agendo d’impulso, svolgendo anche atti e dicendo parole per cui non pensava nemmeno di avere tanta forza nel cuore per riuscirci. Sfrutta ogni singolo attimo di quell’intrepida e frenetica follia nata dall’emozione dell’empatia e della protezione nei confronti della persona amata, sapendo dei confini del tempo. La conoscenza di tali confini e la demolizione di muri invisibili svolgono la funzione di una cornice all’esperienza in corso, spingendolo poi a non avere rimpianti.

Una volta arrivati, i confini del tempo portano all’animo umano un nuovo sentimento chiamato ‘nostalgia’. La nostalgia può essere di due tipi: sana o nociva. La nostalgia sana ricorda serenamente il dono che ha ricevuto, avendo nel cuore nient’altro che la felicità per aver vissuto senza rimpianti. La nostalgia nociva, invece, si comporta egoisticamente, lacerando i ricordi, volendo solo tornare indietro nel tempo per poter sentire su di sé ancora quella sensazione di unicità che ha avuto il dono dato. La fusione dei due sentimenti provoca l’incomprensione dell’attuale stato d’animo, subendo continui alti e bassi, più o meno leggeri.

Ma un’esperienza simile porta con sé un insegnamento fondamentale, poiché è proprio assaporare certe esperienze che porta l’animo umano a rendersi conto del vero significato del verbo ‘vivere’.

 


 

La Forza del Coraggio

La superficie è uno stato di ovvia comprensione e deleteria ammirazione. Ha una luce che è fine a se stessa, che poi alla fine della strada rimane solo un vicolo cieco da cui nessuno potrà mai uscire.

Tutti la desiderano ma nessuno ne ha veramente bisogno.
Qualcuno si è mai chiesto cosa c’è oltre quel vicolo? Qualcuno ha mai avuto il coraggio di guardare oltre? E’ il coraggio che ti porta ad oltrepassarlo o serve altro?

Il coraggio è una base per poter sperimentare ciò che non si vede ma che dentro di noi urla come una donna in travaglio. L’unico modo per placare le urla è attraversare ciò che la paura non ci fa vedere ma che il coraggio ci fa desiderare.

Serve coraggio per amare quella persona, per prendersi cura di lei ogni giorno, curare le sue ferite, placare le sue paure e ascoltare i suoi sogni sperando di realizzarli al più presto. Serve coraggio perché nessuno di noi è nato e pronto per questa ardua missione. Ma ciò che guida il coraggio è semplicemente l’amore.

La superficie è di coloro che non hanno calcolato il peso del coraggio, che si perdono in momentanee sensazioni di benessere, inebriati da emozioni volte ad accrescere il proprio ego. Ma un giorno dovranno fare i conti con quel coraggio a cui non è stato pagato il debito, debito che col tempo ha accumulato una montagna altissima di interessi. Ma se è l’amore a guidare il coraggio allora non è necessario il “semplice” amore?

L’amore è la forza universale e divina che guida ogni altra forza umana subordinata, ma il coraggio ti permette di maturare il tuo giudizio, che renderà ancora più preparato il tuo discernimento e ti permetterà di conciliare ogni forza a te posta dinanzi.

E noi, non siamo mai stati in superficie, abbiamo subito ricercato il coraggio per conciliarlo con l’amore, rafforzando le anime di entrambi a vicenda. Questo ci concede un amore maturo, in grado di superare ogni difficoltà ci venga posta all’orizzonte.

 


 

Impotenza

E’ un po’ come un tramonto di fine inverno.

Il giorno che piano piano diventa freddo per l’arrivo della notte e il cielo
si oscura lentamente. La rete disegnata dai rami spogli degli alberi all’orizzonte. Le stagioni passano ed è così dai tempi dei tempi, arriverà la primavera e il tepore del suo sole. Ma nel frattempo, nessun fuoco riesce a scaldare davvero quel freddo, puoi però provare a cullarti col tepore dei brividi.

Non è semplice, lo dicono tutti, e non lo è in effetti, ogni giorno è difficile, ogni giorno è una lotta, un combattimento che, senza scudo, sarebbe all’ultimo sangue.

Guardare oltre è ciò che salva. Oltre il dolore, la nostalgia, la solitudine e l’impotenza.

Oltre l’impotenza è il percorso più buio, più lacerante e sanguinoso…di una profondità macabramente pura e sincera. Non è masochismo, è semplicemente amore, amore per ogni battaglia.

Non c’è amore più grande
di quello che lotta contro il tempo e la distanza;
che ogni giorno vince,
senza alcun rimpianto,
ma con infinita gratitudine.

 


 

Oggi Voglio Provare A Salvarti

Caro amico,

Oggi voglio provare a salvarti.

Voglio provare a riaccendere una luce che non vedo da un po’ dentro di te.

Ho notato che sono mesi che non riesci ad alzarti più dal letto, ma che le tue gambe non hanno niente non va;

Ho notato che guardi sempre nel vuoto, ma che ci vedi ancora bene come quando ti ho conosciuto;

Ho notato che il sorriso che avevi un tempo non ha più lo stesso colore, ed anzi a volte sembra addirittura troppo chiaro per essere reale;

Ho notato che non riesci più a mangiare, ma lasci sempre tutto nel piatto dicendo di non avere fame;

Ho notato che lo shampoo che hai vicino alla doccia è pieno come lo era settimane fa e che la tua pelle diventa sempre più grigia, eppure se apro il rubinetto l’acqua scorre come sempre.

Ed ho notato anche che la fotografia che tieni sempre stretta al cuore, giorno e notte, è la stessa di quella persona a cui tenevi tanto prima di andarsene.

E quindi ho deciso che oggi voglio provare a sdraiarmi sull’erba accanto a te.

Voglio provare a guardare oltre quello sguardo spento, in modo da permettere alla tua anima di far entrare qualcuno in casa sua, anche se, per ora, la luce è ancora spenta.

Voglio provare ad ascoltare il dolore e la sofferenza che ogni notte accompagna il tuo cuore sull’orlo di un precipizio, ma voglio tirarti indietro ogni volta che ti vorresti lasciar trascinare dal vento.

Voglio provare a far uscire il sale dai tuoi occhi, così che tu possa lasciar sgorgare il tuo cuore fra le mie braccia fino all’infinito…Io non ti chiederò niente, ma ti stringerò soltanto.

Voglio provare a vedere dentro la tua oscurità, la quale è piena di diamanti estremamente preziosi, anche se non tutti riescono a vederli subito.

Voglio provare a portarti al mare, le cui onde ti permetteranno di imparare a nuotare, anche se non saprai dove andare.

Voglio provare ad ascoltare con te quelle parole che ti hanno ferito tanto, per capire se davvero dicono la verità oppure no.

E sai una cosa? Credo di riuscire a vedere, credo di riuscire a sentire: quel nero che ti fa inciampare, quel sangue che ti esce dagli occhi, quel vuoto che cerca sempre di sembrare pieno, quel freddo che ti fa cercare sempre più calore…

Ecco, io questo riesco a sentirlo, e se tu vorrai, potrai vomitare tutto questo su di me.

Io sarò sempre qui per te..

Per stringerti a me ogni volta che piangerai,

Per starti vicino ogni volta che ti isolerai,

Per aprirti ogni volta che ti chiuderai,

Per curarti ogni volta che ti ammalerai,

Per ritrovarti ogni volta che ti perderai,

Per scaldarti ogni volta che ti raffredderai,

Per calmarti ogni volta che ti arrabbierai,

Per farti ridere ogni volta che triste sarai,

Per amarti ogni volta che soffrirai,

Per farti vivere ogni volta che morire vorrai.

Voglio portarti via con me,

per non tornare mai più,

perché è questo che devi fare…

Non devi tornare mai più!

 


 

Rumore

Io non lo so perché penso ancora a te.
Non lo so perché tu non ti meriteresti un briciolo dell’attenzione che ti sto dando…
Hai provato a tornare qualche tempo fa, facendo finta di niente, proprio come se non fosse successo nulla. Non solo nascondendo e ignorando cosa tu mi avessi detto in precedenza, ma proprio come se non avessi il minimo rispetto nei miei confronti…
Sei tornato e non eri più la persona di prima.
Non sei più.
O forse lo sei, ma se lo fossi, che motivo hai di nasconderti dietro tutte quelle luci accecanti?
Riesco a riconoscere solo quel pezzo della tua anima per cui il mio cuore ancora lacrima, riesco a ritrovare quell’intimità solo in quelle gocce di rugiada che riuscivano a tenerci incollati l’uno all’altra.
Ma poi, la mia anima grida contro di te, perché quelle per te sono solo vuote parole, sebbene tu le viva, per te rimarranno sempre un interruttore in più.
E allora dimmi: “A che serve?”
Questo è ciò che il mio cuore chiede in continuazione. Io gli rispondo che ormai quello che doveva servire… è servito. Vorrei tu gli dessi una risposta, una vera…
Vorrei che tu riuscissi a persuaderlo per poter trovare un minimo di logica in tutto questo.
Vedi, io non so, a questo punto, se ciò che continuo a provare per te è amore, probabilmente non lo è. Sicuramente è un sentimento forte, vivo.
Ma spero tanto di riuscire a trovare un coltello da qualche parte prima o poi, spero tanto di riuscire a trovarlo nella mia anima, nello stesso punto che ancora rimane incollato a te.

 


 

Voglio Parlarne Io

Non ho mai scritto per nessuno.
Sai, nessuno parla mai di noi, nessuno parla mai di due persone che hanno avuto una storia ma non l’hanno mai iniziata. Sì perché una storia non inizia quando due persone decidono di prendersi la responsabilità di amarsi, ma inizia quando si incontrano e lasciano che i propri mostri si presentino all’altro.
Nessuno parla mai di qualcosa che poteva essere ma non è stato, allora voglio parlarne io.
Vorrei parlare di un sentimento che non è comprensibile a tutti. E’ simile all’amore ma non sono sicura di quanto ci si avvicini effettivamente. E’ un sentimento vivo, invadente, travolgente, qualcosa che non riesci a controllare pienamente perché in un primo momento non ti rendi nemmeno conto di provarlo davvero, questo almeno è ciò che è stato per me. Per te non so cosa sia stato, non mi hai mai fatto capire chiaramente cosa provassi, ti sei sempre mostrato con il piede in due scarpe, ed io volevo guardare solo la scarpa che ti andava bene. Io mi sentivo al settimo cielo, per me eri importante, ma ciò che io fossi per te non l’ho mai capito perché un giorno mi hai detto che ti avevo cambiato la vita mentre quello dopo ti sei messo con un’altra.
Mi hai mostrato il tuo buio senza vergogna, avevi capito che non ti avrei mai giudicato, ma che piuttosto sarei stata disposta ad accantonare la parte migliore di me per risanare e riavvalorare la parte peggiore di te. Non so cosa ha significato questo per te, non ho mai capito che valore tu abbia mai dato a questo, ma spero che almeno te lo ricorderai.
Volevi che io mi mettessi a nudo davanti a te per mostrarti l’essenza della mia anima, e stavo quasi per farlo… pensa che potere hai avuto su di me! Io mi stavo privando della cosa più preziosa per darla in pasto a te! Pensa che se lo avessi fatto avrei distrutto tutto ciò che ho costruito con lacrime e sangue in tutti questi anni, lo avrei distrutto perché lo avrei regalato a qualcuno che prima ci avrebbe giocato e una volta stancato, lo avrebbe buttato.
Mi sento in colpa di esserci andata così vicino, di aver quasi demolito la mia persona. E questo per chi? Per una persona che non si è nemmeno mai fatta vedere, per una persona che non ha mai preso una posizione, che faceva brillare la sua oscurità a qualcuno di cui conosceva a malapena il nome. Non ti vergogni a trattarti così? A minare in questo modo la tua anima, a metterla in pericolo in questo modo?!
Mi chiedo quale fosse stata la tua vera intenzione, se hai mai pensato a me seriamente o solo ad un giocattolo per bambini. Io non so se tu avessi mai capito che per te avrei fatto questo e molto altro, non so se te ne sei mai reso conto, se ci hai mai pensato veramente. Non so cosa pensi di me adesso, non so neanche se mi interessa, se ti ricorderai mai di me, delle cose che ci siamo detti.
Io non vorrei ricordarti, non ne vale la pena, non ne vali la pena; però ti ringrazio, perché mi hai dato un campanello d’allarme in più per il prossimo sventurato in cui mi perderò.