Simona Regina - Poesie

NAUFRAGIO D’AGOSTO   

 

Il mio corpo

senza il tuo calore è polvere.

Nessuno mai dovrebbe

fare promesse

Nessuno mai dovrebbe rubare

pensieri dagli occhi.

Quanto costa aver vissuto davvero!

Ho perso i remi della mia barca

naufraga in questo mare

mi affido al vento.


 

DIPINTO DI FUMO

 

E divento cenere

e divento fumo

per dare forma

al mio riflesso.

Nessuna primavera

nessuna rinascita

tutto brucia

in quello specchio

nessun riflesso

solo il fumo

dei miei ricordi


 

 

EUTANASIA D’AMORE

 

Immobile

difronte a quell’ingestibile

respiro che si agita

mentre penso a te.

Immobile

persa in quel grigio silenzio

che fa così rumore.

Tremenda illusione

quella di credere

che saremmo stati

più infiniti del per sempre

ma la voglia

di tornare indietro

non è che paura

di morire adesso.


 

ORIZZONTE D’AUTUNNO

 

Solo un passo,

un altro ancora

ed è li che ti ritrovi

nel fitto bosco

dei pensieri.

I rimpianti scricchiolano

come foglie sotto i piedi

e ti fai spazio tra i rami

come si fa spazio il sole

che ogni giorno

ha la stessa forza

di ricominciare.

Non tutto è da gettare.

Continui a camminare

mentre ti sfiora il vento

che trattieni tra le mani

come se fosse tempo,

il tempo che perdesti

a rincorrere farfalle

e  contare stelle

quando ancora il tempo

non lasciava rughe sulla pelle.

Ma c’è qualcosa

che non passa mai,

c’è qualcosa

che il tempo non invecchia,

forse,

dietro l’orizzonte

proprio lì

dove nasce il sole.


 

 IL TEATRO DEGLI ASSENTI

 

E fuggo via dal silenzio
da questo disumano assenso
da chi ha voltato il capo
e più volte rinnegato
il proprio nome al vento.
E torno qui su questa strada
in questo spazio vuoto
dove altro non sono
che l’involucro di una comparsa
di una triste commedia in maschera.


 

PAROLE SPOGLIE

 

Si accavallano scalpitanti

questi pensieri,

ansiosi di trovare posto

su questo foglio bianco.

Si fanno spazio

pian piano

mentre proietto i miei ricordi

su queste pareti

bianche, nude,

spoglie da ogni emozione.


 

INCHIOSTRO D’ASSENZIO

 

Quanto inchiostro

dovrà versare ancora la mia penna.

Questo sentire non usa che

parole straniere.

E invano quanto altro inchiostro

dovrò versare prima di aver capito

che non riesco a darti altro che

un foglio imbrattato

di versi tremanti.

E’ troppo alto questo sentire

che timido sfugge

al controllo del palmo.

Quanto altro inchiostro

dovrò versare prima che io possa

dipingerti con le mie parole.

O forse dovrò arrendermi

e affogare in questo rovo

di versi confusi.

Così tanto inchiostro

ho dovuto gettare

prima di andarmene

nell’assordante silenzio

della tua assenza.


 

LA STAGIONE DEGLI INGANNI

 

Ho percorso strade e sentieri rocciosi

che il vento ha osato scalfire.

Tutto frana nei sentieri della mente.

E mentre il mondo consuma gli anni

mi cerco tra la folla dei passanti

tra maschere e teatranti.

E brucio i miei passi su questo suolo

che percorro a piedi scalzi.

In questa foresta mi sono ritrovata

nella solitudine di un sentiero straniero

dove ho ballato tra braccia di corteccia

e dormito su tappeti di foglie dorate.

Nel silenzio ho imparato ad ascoltare

immaginando fosse così

oltre il confine di questo sentiero.

Ma la pioggia portò con se tutto

e sciolse il trucco dei miei inganni.


 

QUIETE APPARENTE

 

Ho vestito la mia ombra

per gettarla in questo torrente

di corpi di pietra.

Sorrisi di cera

e promesse di vetro.

Certezze come sabbia

in un giorno di vento.

E’ nell’apparente quiete dei miei occhi

che giace silenzioso l’eco

di un assordante e selvaggio abbisso.


 

FANGO

 

La stretta gelida della folla

mi spinge a cercarti

Tu, Solitudine

dama dalle vesti bianche

e dalle mani esili e fredde.

Mi rapisci nel silenzio

di un timido racconto

e mi sussurri parole

che nessuno osa ascoltare.

Mi vesto della tua pelle

come scudo al mondo

e rinasco tra le tue braccia

che mi sollevano

dal fango da cui provengo.

Sto affogando sotto questo finto cielo

fatto di carta

ma tu mi tieni a galla

e come un naufrago

finalmente tocco terra.