Nonostante
Quando partii,
del sangue
sulle mani
non mi chiesi
la provenienza.
Non ricordo
il giorno
in cui
le lavai
e
il perché
lo feci.
Senza accorgermene
ora
son tornato
a quel
che c’è
nonostante
me.
Ricorre
Ho bruciato
quel
che ti ho scritto,
l’ho bruciato
in un posto fastidioso.
L’ho bruciato
e
ci ho messo sopra
il mattino
che da lì
mi ha cacciato.
Il dopo
Con la gola
rovente,
a testate
fracassai
l’ingresso del tempio.
Di rimando
il nervo
fu toccato
da un’umidità
spessa
di stanchezza
e la pupilla
invano
cercò
di violare il buio
del “dopo”.
Lo stesso “dopo”
a cui
appartenni
prima
che il mio nome
mi condannò
a credermi
qualcuno.
Alla vigilia
I discendenti di chi fu Magno
perdono capelli,
specchiandosi
nel vuoto a rendere.
Ad ogni fermata della metropolitana
impariamo a riconoscerli.
Io e Lei impariamo
a stare assieme.
Lei, alla mia destra
non sa stare.
Alla mia sinistra
pronuncia
il crudo alfabeto
del cuore.
Mastica molto bene
la facilità,
prima
di sputarla.
L’esistenza
è tutta stipata
nelle vigilie.
In cucina
Taglio
il pane
e penso
a quello
che sarebbe stato.
Penso
al tuo corpo di allora
accanto
al mio corpo
di adesso.
E
di colpo
vedo
solo
un uomo
che
spinge
un coltello
su
del pane.
L’idea
La stella
si sfonda
sconfessando
il suolo.
L’uomo
ha le ore adatte
per caricarsi
il vento
nell’idea.
Di te
non so più
nulla.
Mi spiace
rivedere
come l’ombra
del tuo sogno
mi rimanga
affezionata
sotto i piedi.
Le lezioni
di morale
sono la scusa
che ho
per fermarmi
all’orizzonte
che ho ripreso
a frequentare.
Sorriso
Mi permisero
di passare
per un pugno di ciliegie.
Mi comprai subito
un onomastico
con quello
che mi restava da tacere.
Il doganiere
mi rincorse
per chiedermi
se da qualche parte
avessi
mai avuto
un volto.
E la mia replica
fu il sorriso
che un giorno
avrei conquistato.
Stalker
Mi sveglio.
Non so come.
Ormai ho imparato a farlo.
E ti cerco
come sempre
nel posto
che io voglio.
E lì le mie narici
si dilatano comunque
benché tu sia
da capo
nel tuo remoto ovunque.
La mia sola fatica
è quella
di non far nulla
per tergermi il sudore
in mezzo
alla tua gente.
Non saprai immaginare
mai quanto
io sia il solo
rimasto qui alla fonte
del tuo dolore nuovo.
Non sapresti
descrivere l’inferno
perché semplicemente
non c’è.
Brucia
Non conosci
lamento
alcuno
e
bruci
di freddo fuoco
da
lontane stelle.
Cosmopolita
Un satellite lucido.
Un ladro di luce
sfiora amore
senza senso.
Tra rive pigre e lontane,
colori asciugano
sulla paura degli angeli.