Simone Antonelli - Poesie

Nonostante

 

Quando partii,

del sangue

sulle mani

non mi chiesi

la provenienza.

Non ricordo

il giorno

in cui

le lavai

e

il perché

lo feci.

Senza accorgermene

ora

son tornato

a quel

che c’è

nonostante

me.



Ricorre 

 

Ho bruciato

quel 

che ti ho scritto,

l’ho bruciato

in un posto fastidioso.

L’ho bruciato

e

ci ho messo sopra

il mattino

che da lì

mi ha cacciato.



Il dopo

 

Con la gola

rovente,

a testate

fracassai

l’ingresso del tempio.

Di rimando

il nervo

fu toccato

da un’umidità

spessa

di stanchezza

e la pupilla

invano

cercò

di violare il buio

del “dopo”.

Lo stesso “dopo”

a cui

appartenni

prima

che il mio nome

mi condannò

a credermi

qualcuno.



Alla vigilia

 

I discendenti di chi fu Magno

perdono capelli,

specchiandosi

nel vuoto a rendere.

Ad ogni fermata della metropolitana

impariamo a riconoscerli.

Io e Lei impariamo

a stare assieme.

Lei, alla mia destra

non sa stare.

Alla mia sinistra

pronuncia

il crudo alfabeto

del cuore.

Mastica molto bene

la facilità,

prima 

di sputarla.

L’esistenza

è tutta stipata

nelle vigilie.



In cucina

 

Taglio

il pane

e penso

a quello

che sarebbe stato.

Penso

al tuo corpo di allora

accanto

al mio corpo 

di adesso.

di colpo

vedo

solo

un uomo

che 

spinge

un coltello

su 

del pane.



L’idea

 

La stella

si sfonda

sconfessando

il suolo.

L’uomo

ha le ore adatte

per caricarsi

il vento 

nell’idea.

Di te

non so più

nulla.

Mi spiace

rivedere

come l’ombra

del tuo sogno

mi rimanga

affezionata

sotto i piedi.

Le lezioni

di morale

sono la scusa

che ho

per fermarmi

all’orizzonte

che ho ripreso

a frequentare.



Sorriso

 

Mi permisero

di passare

per un pugno di ciliegie.

Mi comprai subito

un onomastico

con quello

che mi restava da tacere.

Il doganiere

mi rincorse

per chiedermi 

se da qualche parte

avessi 

mai avuto

un volto.

E la mia replica

fu il sorriso

che un giorno

avrei conquistato.



Stalker

 

Mi sveglio.

Non so come.

Ormai ho imparato a farlo.

E ti cerco

come sempre

nel posto

che io voglio.

E lì le mie narici 

si dilatano comunque

benché tu sia

da capo

nel tuo remoto ovunque.

La mia sola fatica

è quella

di non far nulla

per tergermi il sudore

in mezzo

alla tua gente.

Non saprai immaginare

mai quanto 

io sia il solo

rimasto qui alla fonte

del tuo dolore nuovo.

Non sapresti

descrivere l’inferno

perché semplicemente

non c’è.



Brucia 

 

Non conosci

lamento

alcuno 

bruci

di freddo fuoco

da 

lontane stelle.



Cosmopolita

 

Un satellite lucido. 

Un ladro di luce 

sfiora amore 

senza senso. 

Tra rive pigre e lontane, 

colori asciugano 

sulla paura degli angeli.