Smeralda Nunnari
Poesie
Kleine Grenzen (Piccoli confini)
Osservo un dipinto stupendo,
vedo catturato un pezzo di mare,
dove pesci rossi scorrazzano,
dentro piccoli confini,
come prigionieri,
vorrei restituire
ad essi l’immensità, la libertà,
la loro dimora,
ma non ci riesco, tutto è immobile
e resto a guardare.
Mi assale la tristezza
ed il dolore, che trova
un po’ di quiete, nella
sinestetica armonia musicale
della varietà dei colori.
Synaesthetic catharsis (Sinestetica catarsi)
Musica, un’armonia che ti avvolge,
in una catartica sinestesia,
una danza delle dita, che
coinvolge testa, membra, cuore, sensi.
Magistrale tocco, luce che s’infrange e
infrange, colpisce, scolpisce e
trasforma.
Sette note, gioco di luci, di ombre:
bianco e nero.
Ed ecco lo spettro:
i sette colori, le sue infinite armoniche tonalità,
che toccano, accarezzano, scuotono
sublimano tutti i pianeti
nell’intero creato.
lo scossone
Un nemico invisibile,
una mano terribile,
o il temibile Dio dell’Antico Testamento?
Ma l’artefice è sempre Lui.
Quel Dio che si stanca di fronte a tanti vizi
e sceglie uno scossone.
Un castigo,
scuote i poveri
di ogni virtù.
In ogni angolo del mondo,
in ogni meandro della terra,
reggia o capanna che sia.
Si diffonde
su ogni effimera potenza,
su ogni ingiustizia perpetrata,
su ogni bassezza.
Se…
Se solo si potesse, potessimo e potrei scrivere di meno,
pensare un po’ di meno, non filosofare per un momento,
e agire di più, fare, fare, fare, liberamente costretti, fare,
qualcosa per la mia città, la gente là fuori, l’umanità,
il mondo, l’universo intero e finalmente, alla
buon’ora, qualcosa, anche, piccola, infinitesimale,
banalmente ed egoisticamente, solo ed esclusivamente,
per me, granello tra la sdrucciolevole
sabbia, nella moltitudine della gente. Capire,
finalmente, anche se non puntualmente, senza anticipo
ed in ritardo che pensando troppo, filosofeggiando
a dismisura, la vita non si vive, ma si ferma, si patisce
e si trascina. E, trascinandola, finiremo per trascinarci
noi, con essa, con l’assurdo rischio di cadere,
giù, nel buio più tetro.
Non guardare più la vita dallo specchietto
retrovisore, ma, con le mani al volante,
seppure pronte ad innescare le giuste marce,
ed i piedi scattanti sui pedali,
guardare avanti, sempre e solo, avanti,
fidandoci di noi stessi, ma, soprattutto,
dell’esistenza del Buon controllore
e sfrecciare dritti e senza inutili soste,
nella libera e splendente
autostrada della nostra vita,
fornendo sicure basi e
confortevoli fondamenta
a tutte le chimere della nostra fragile esistenza.
Veli (Vele)
Veli che coprono
Veli che avvolgono
Veli che danzano
Dee, Muse, Ninfe
Nell’Olimpo, nella mitologia e nelle regge.
Che fantastica, gigantesca mitologia!
Vele nel vento
Vele nel sole
Vele sul mare
Vele sotto un cielo dipinto di stelle.
Magellano, Vespucci, Colombo: che storia infinita!
Coprire, scoprire, costruire, distruggere: Che vita!
Tu, sola, o Musica, ci salvi, ci elevi,
sulle tue ali della tua Armonia!