Pensavo fosse finita
Pensavo fosse finita
e invece la coscienza
è lì a ricordarmi
qualcosa che non affiora,
qualcosa che non ricorda.
Qualcosa che si vorrebbe
non fosse mai successo.
Il male del mondo
che può esserci
in una vita.
A Benedetta e Pietro
La stella più luminosa
non ha la vostra luce.
Le vostre rotondità,
i vostri spigoli, sono per me
superba bellezza.
Cammineremo insieme
e poi ci separeremo,
ma quello che sarà stato
avrà il sapore dell’eterno.
Clelia
Giacevi esangue nel letto
e la vita era per te un lontano ricordo.
Trasfigurata, lontana, senza linfa vitale,
non avevi nulla da dare che non fosse
il tuo disperato dolore.
Ma ora sei tornata ad essere
quello che i miei occhi
di bambina e di ragazza
avevano visto e conosciuto,
una mamma splendida,
bella e dannata,
dolce e severa,
popolana e dotta,
unica, insostituibile.
Quando i miei orizzonti visivi
si fermavano alle tue mani e al tuo busto,
il tuo ricordo mi appare così,
una maglia di lana fina e stretta,
una collana di perle,
un piccolo fazzoletto al collo,
trasparente e leggero.
Noi siamo
Noi siamo gocce di materia
in balia di onde gravitazionali.
Forti come il ferro, fragili come il vetro
attraversiamo la vita.
Sodio e Cloro
Una forza misteriosa attrae la materia di sodio e cloro,
ineluttabilmente e inspiegabilmente,
fino a far toccare i loro nuclei,
fino a far sovrapporre le loro funzioni d’onda.
Tu
Sei tu, sei tu, sei tu
la presenza infinita,
la mano che mi prende,
l’uomo che mi possiede,
l’amico che mi ascolta.
Vivere al mare
E’ la prossimità con l’elemento liquido,
è la luce azzurrina che si spande ovunque,
è la paura di cadere nel mare e sprofondare giù.
E’ la linea del confine che si disegna accanto a te,
è il mare che luccica e si trasforma in un cielo stellato
d’estate nel deserto.
Scrivere
Stamattina appena sveglia avevo una gran voglia di scrivere, anche se in realtà non c’erano molto cose da dire o forse sì, una molto importante: scrivere è una delle cose più belle che esistano, è un momento di purificazione, di terapia, di creazione. Ecco appunto, questa era la cosa che volevo dire!
XXX
Sei arrivato lungo un filo invisibile
e ti sei insinuato dentro
fino ad impadronirti delle mie cellule
dei miei pensieri.
Non ho opposto difese
e ti sei impadronito di me.
Ti volevo, ti cercavo
il mio corpo aveva bisogno
della tua presenza.
Senza di te avevo sete, avevo fame,
la mia linfa vitale non aveva forza, si estingueva.
Ho vissuto per te l’essenza dell’amore,
la sua grazia, la sua disgrazia.