Tiziana De Vito
Poesie
Sarò
Ombre senza volto sbarrano la mia strada. Non odono la mia voce, non ascoltano le mie parole. Le guardo, ma non vedo nulla. Non hanno niente da mostrare. Sono figure vuote, emettono urla soffocate. Mi spavento, vorrei scappare. Nel cielo
le nuvole dipingono angeli su una panchina. Ritrovo il coraggio, riprendo a camminare. Attraverso quelle ombre scure ed esse si disintegrano.
Sotto ai miei piedi fiori, intorno a me la luce. Intono un canto, odo la mia voce per la prima volta. Mi emoziono. Un coro di bambini mi dona un sorriso, ritrovo me, piccolo sognatore.
Giovani donne asciugano il mio sudore e alleviano le mie paure. Leggono nei miei occhi e mi dicono grazie.
Sono confuso. Una bambina mi prende per mano, non vuole lasciarmi andare. Le domando il suo nome. Mi risponde “Vita”. La stringo a me, ma essa scompare. Il battito del mio cuore diventa accelerato…provo gioia, serenità. Mi sento vivo. Amato, capito, ascoltato. Sorrido e corro libero nel prato di emozioni verso la meta dove la mia voce sarà forte e le luci splenderanno illuminando la notte. Sarò me stesso, sarò la fanciulla che ha letto nei miei occhi, il ragazzo spaventato dalle ombre senza volto che non udiva la propria voce, il bambino sognante.
Sarò. E tu sarai con me.
Poesia
Poesia….languidi pensieri di un’anima in tempesta che nell’arena della vita sfida l’uragano della crudeltà. Estasi di un cuore che vibra quando una lacrima gli dona ristoro,
liberandolo dalla calura infernale delle cose non dette.
Poesia. Quel fremito del primo bacio che resta vivo sulle labbra,
mentre il tempo scorre come un fiume che lava i ricordi, i gemiti, l’amore. Poesia. Profumo di carta che rende eterno il volo di una farfalla
Mentre essa si posa sul fiore più bello dopo aver conosciuto solo pungenti spine.
Bambina nata donna
Scesa nell’inferno al primo mio vagito. Ho conosciuto il non amare, che è peggiore dell’odio. Peggiore dell’oblio, del cieco abbandono. Vivere per l’arte, passione senza fine, brivido e carezza, orgasmo dell’anima. Questa è la vita. Morti intorno a me. Cimitero di cadaveri che in una danza macabra camminano guardando solo dritto..senza vedere i bivi che conducono verso l’altro… Rispondimi, bambina! Dove sei!? Quando piangevi uscita dal ventre di tua madre per quelle assenze che tu volevi trasformare in presenza …dove ti sei nascosta? Sei nata adulta e nel dare la vita hai visto coi tuoi occhi ciò che la bambina mai nata aveva visto, fuggendo da quella bruttura chiamata falsità. Sei sola e lo sai. Ne sei consapevole. Le tue mani le tue migliori amiche, i tuoi piedi i tuoi fratelli. La tua testa il tuo nemico. Il tuo cuore…. Chi lo sa… Hai teso la mano a chi ti porgeva spine, hai asciugato il tuo sangue e anche le lacrime di chi piangeva attorno a te. Hai detto “ho capito”, ma nessuno ti ha capito. Cosa volevi in fondo? Solo amore. Ma l’amore è una chimera. Siamo esseri soli e unici che non si incaselleranno mai perfettamente come un puzzle. Ci insegnano cosa sia giusto o sbagliato, ma questi insegnamenti sono l’apoteosi della finzione. Io non voglio perdonare il male ricevuto. Solo Dio è Amore vero, io non sono nulla. Cosa devo perdonare? Cos’è il perdono? È un dono per qualcuno… E io non ho più parole da donare, gesti da regalare. Capirò cos’è il dolore, il non vivere, il male inferto…. Capirò che nella vita ascoltare è il primo dei comandamenti. Capirò che se vuoi bene, devi dirlo senza remore. Capirò che ciò che cerco è solo un sorriso sincero. Capirò che ho sbagliato tutte le volte in cui, per evitare di far male, ho ucciso me stessa e la mia dignità. Ho capito che ciò che ho sempre cercato è solo l’amore nelle sue mille forme e colori. Quelli che vedo solo io e nessun altro. Quelli che risiedono nel verso di un cucciolo, in un abbraccio tra mamma e figli, in un fiore sbocciato in un terreno arido. Nella meraviglia di una canzone, nelle parole di una poesia, nella purezza di due occhi che raccontano più di mille storie….