Il Dubbio
Ti ricordi quand’eri piccolo
Che avevi paura delle tenebre, del buio?
Quando ti dicevano…
Fuori dalla porta c’è il lupo
Pronto a mangiarti…
C’é il diavolo
Che ti porta via!?
Sapevi che non era vero
Ma c’era un qualcosa che ti faceva paura
…il dubbio.
Poi sei cresciuto
E più ti facevi grande e, più piccola
Era l’ombra della tua paura
Fino a scomparire del tutto.
Cosi sei entrato nella notte
Ed hai scoperto un mondo pieno di luce
Di gioia, di divertimento
Di vita.
Ora sai, che soltanto uno stupido
Può avere paura.
Eppure
Anche adesso che sai…
Lo sai che dooo ogni notte
Arriva di nuovo il giorno
Lo sai che dopo il buio, arriva la luce
Lo sai che il lupo non ti mangia
E che il diavolo non ti porta via, ma
Allora…cos’é che ancora ti fa paura?
…il dubbio.
Primavera
Non voglio rimuginare buio, freddo
Lamenti imbiancati di neve.
Non posso pensare al livido inverno
E nelle sue mani
Il Tuo sorriso che si spegne.
Io…Sopra ad ogni inverno
Poserò un mazzo di fiori
E vestirò il tormento
Con la speranza dei colori.
Scioglierò le verità di ghiaccio
Nel calore dei pensieri
Poi…Arriveranno i sorrisi di domani
Ad asciugare i pianti di ieri.
Anche lo sguardo caduto nelle mani
Sì solleverà in un tiepido incanto
Tra giornate di sole
E pioggia che cade senza pianto.
Con le stelle che brillano
E la luna che intona il Tuo canto.
E là…Dove l’inverno regnerà senza tempo
Io vedrò la primavera
Che danza nel vento.
SBATTERE LA TESTA
Avanti e indietro
come il carcerato nella sua cella
me ne sto qui nei miei pensieri.
Qui non ci sono porte e non ci sono finestre
C’è soltanto la sua immagine che s’innalza davanti a me
Come una parete.
Ne osservo lo sguardo e nei suoi occhi
M’appare uno spiraglio di luce
Sembra quasi venirmi incontro dal fondo d’una galleria.
Per un attimo m’illudo di libertà
Per un attimo mi riscopro felice
Ma è un attimo.
Giusto il tempo
Di sbattere la testa contro il muro.
SOGNO DI MEZZ’ESTATE
Quando la notte calava e, la falce taceva.
Quando il rastrello riposava sul fienile, ed il tridente nella stalla.
Quando il dovere tramontava, ed il piacere sgattaiolava.
Davanti ai miei occhi, sfumava l’ultima scena del copione
Ed un altro sipario si spalancava.
Migliaia di lucciole scintillanti danzavano nella penombra
Inseguite dai passi di un bimbo bagnati di rugiada.
Rincorrendo il profumo del sambuco fiorito
Ero libero di osservare Il cielo stellato
Mi sdraiavo sopra il canto dei grilli
E tratteggiando i pensieri, dipingevo sogni.
Era scesa la notte
E la realtà, mi offriva il rovescio della medaglia
Ma era soltanto un assaggio, una concessione
Che alle prime luci del mattino terminava.
LE FERITE DELLA VITA
Al mattino ci alziamo e ci vestiamo
Nascondendo sotto i vestiti le nostre ferite
Anch’io nascondo le mie
Le botte prese da bambino
Le imprudenze giovanili
Le distrazioni del lavoro
Ma la cosa strana
È che la ferita più profonda
Me l’abbia lasciata il bacio di una ragazza
Mentre le altre son sparite
Lasciandomi soltanto invisibili cicatrici
Questa è una di quelle ferite che non guariscono mai
Quando credi sia guarita
Urti un cassetto aperto
Lo spigolo del tavolo
Un ricordo
Ed ‘ecco che si riapre e ricomincia a sanguinare
Ma non fa male
Come un fiore si spalanca liberando il suo profumo
Così lei
Si apre lasciandoti una sensazione di piacere.
Là
Ti vorrei incontrare
Là!
Dove si incontrano i nostri pensieri
Dove le emozioni di oggi
Accarezzano quelle di ieri
Dove le nostre parole
S’abbracciano e si baciano
Come il cielo bacia il mare
Dove i sogni
Evaporando al comparir del sole
Esalano desideri
Dove il nostro esistere
È piacere
È passione
È dolore
È là!
Dove incontrarti
…È fare l’amore.
L’ANIMA
Se dovessi descrivere l’anima.
Sarebbe una farfalla
che svolazza felice
sopra prati variopinti da fiori
sotto un cielo azzurro
ed un sole raggiante.
…
Ma
se l’anima fosse la mia
allora non ci sarebbe sole
il cielo sarebbe grigio
nei prati nessun fiore
e la farfalla
..sarebbe morente.
MARE
Milioni di lacrime
di gioia, di dolore
che tanto ti sanno dare
e tutto ti possono strappare
lacrime
che il bene vanno ad innaffiare
e tutto il male
sanno affogare
Milioni di lacrime
che ad ognuno il mare
ha saputo donare
che ognuno deve al mare
mare…
milioni di lacrime
d’amare.
SCENDERE A FONDO
Ciò che guardi oggi
non l’hai visto ieri
né apparirà domani.
…
É meraviglioso vivere
convinti di questa realtà
cercare in ogni giorno
in ogni passo
in ogni cosa
quel particolare
che lo rende il solo
l’unica
accettarne la realtà
apprezzarne ed amarne
la verità
d’ogni esistenza
scoprirne un’unica identità
esser capace d’osservare
la luna tutta intera
non metà
dare un valore a tutto
e tutto il valore ad uno
perché ogni cosa
ha l’importanza della prima
dell’ultima e dell’unica
Come la vita
che è la sola che c’è
come te
che un’altra non c’è.
TEMA DI NATALE
Ciao forestiero. No…non sono arrabbiato, è che devo scrivere cosa ho fatto a Natale e non so come iniziare. Mi devo inventare qualcosa di bello se voglio prendere un buon voto, se scrivo quello che ho fatto realmente mi da un cinque, sai come sono le maestre… se vuoi prendere un bel voto ci devi scrivere che hai fatto cose strabilianti , non la verità. In fondo, non sono diverse dalle altre persone, da quelli che dicono: se dobbiamo andare d’accordo, innanzitutto la verità! Ma appena gli dici la verità, ecco che si spezzano gli accordi e anche lo strumento. Non c’è niente da fare, la verità, tutti la vogliono ma a nessuno piace. la verità è noiosa, scontata, non interessa a nessuno. Se vuoi incantare la gente, devi raccontare favole, è così!
Io adesso che ci scrivo? Sono andato a messa, ho spazzato le mucche, il mulo, le galline, ho messo gli stivali di gomma e sono andato a sciare con il lavamani perché la slitta la stavano già usando i miei fratelli. Poi, son tornato a casa, ho preso due calci nel culo perché m’ero bagnato con la neve e, visto che mi piaceva la neve, mi hanno dato la pala in mano e spedito a pulire il terrazzone. Però io, invece di spalare la neve ho pensato bene di sfruttare l’occasione per fare un pupazzo, così mi son preso altri due calci nel culo e una sberla in faccia. Basta neve! Giù ad aiutare i fratelli a spazzare la stalla “ un’altra volta” ma che giornata di cacca! Finalmente è giunta la sera e anche di questo Natale non son rimasti che pochi sgoccioli… o forse, sarà la neve nelle tasche che si sta sciogliendo?
Secondo te, ci posso scrivere una cosa cosi? Non mi da nemmeno un voto, mi scrive un visto e chiude il quaderno.
No! Posso anche scrivere questo ma in modo diverso, ci devo mettere un po’ di addobbi natalizi. Magari, partendo proprio dalla messa che mi fa sembrare un bambino bravo e ubbidiente, uno di quelli che fan la gioia dei genitori. Bene…cominciamo.
Il giorno di Natale mi sono alzato e mentre stavo facendo colazione, ho visto una montagna di regali sotto l’albero di agrifoglio addobbato con tante palline di vetro e luci intermittenti. Così ho buttato giù il latte tutto d’un fiato e mi son lanciato su quella montagna di regali. Una volta individuati i miei, mi son messo in disparte ed ho cominciato a scartare… un bellissimo paio di scarponi da sci della Rossignol! Stupendi! Ma cosa me ne faccio… io non ho gli sci! Ma guarda, guarda, un paio di sci Fischer! Questo si che è un regalo fantastico, e ancora, i guanti Dolomite, un para orecchie… una tuta Colmar. Cavoli! Ho tutto il completo, mi manca soltanto il giornaliero.
Finito di aprire i regali, con la faccia ancora un po’ rincoglionita ed incredula d’essermi meritato tanto, ho controllato dalla finestra se ci fosse ancora la neve. Ok! Neve ce n’era in abbondanza e, c’era pure il sole che la faceva brillare come se fosse ricoperta da migliaia di piccoli diamanti. Un vero panorama natalizio.
Poi, insieme agli altri fratelli siamo scesi a Costa Imagna per assistere alla Santa messa di Natale. Finita la messa, siam passati dal fornaio a prendere il pane e ci ha dato anche un panettone in regalo da portare a casa. Quando siamo arrivati a casa avevamo i piedi inzuppati come una michetta nella böseca e congelati come un ghiacciolo motta. però ci hanno fatto spazio vicino al fuoco, così ci siamo scaldati ed asciugati. Non c’è niente di più bello del potersi riscaldare i piedi vicino alla pentola della böseca che bolle, è una di quelle cose, che già di per s’è ti sazia. Anche se, mangiarla è stato molto più soddisfacente… un piatto di trippa del Pertüs con dentro un paio di michette di Costa, è quel qualcosa che uno vorrebbe trovare anche in paradiso.
Finito il pranzo di Natale, dal quale non è mancato nulla, dalla gallina con ripieno ai datteri, mandarini, torrone, panettone ecc. beh! È arrivato il momento di provare i miei sci nuovi e dopo essermi equipaggiato del tutto, mi sono lanciato sulla neve.
Però, dopo un po’mi sono stancato di sciare, così mi son cambiato e sono andato allo zoo, c’erano; bubali, cavalli selvatici, pavoni.
Ormai sera, sono andato nel Pasadù ad ammirare il tramonto. Poter osservare il sole che scende dietro il Monte Rosa, è un’altra di quelle meraviglie che uno si immagina di trovare anche in paradiso.
È stato d’avvero un Natale stupefacente. La sera è trascorsa tranquilla, un piatto di cappelletti con il brodo della gallina ripiena, una corsa a guardare il carosello, poi, tutti a dormire in un letto caldo di sogni, mentre i pensieri continuavano instancabili, a vagabondare fuori dalla finestra.
Che ne dici? Secondo me, un otto lo prendo. Bene, anche questa è fatta, per oggi basta compiti.
‘Ndem dai, che ‘nva a sera fò i paù… cosa sono? Le galline! Le ho mica chiamate pavoni nel tema di Natale? Cosa pensavi, che avevamo davvero i pavoni?
Salta su e controlla se ci sono uova dentro ai nidi… aspetta che accendo la pila e ti faccio luce, la vedi la nicchia? Metti la mano e senti se ci sono uova…niente? Spostati che chiudo la porta, altrimenti se lascio aperto, le volpi stanotte fanno natale pure loro. Sai come dice la volpe? Meglio una gallina oggi di un uovo domani. Già che ci siamo, vuoi vedere anche i bufali e i cavalli selvatici? Vieni, son qui! Questo è il cavallo selvatico… è un mulo! E le altre son mucche! Che ci scrivevo, ho visto il mulo? Lo scarto di tutti gli animali? Praticamente…l’umido. E no! se dici Cavallo, è tutta un’altra storia. Poi, le mucche? Ho visto le mucche che facevano muuu! Ma dai! I bufali fan pensare alle praterie del faro west che si vedono nei film degli indiani, poi alla fine, anche i bufali hanno quattro gambe e due corna. Adesso che t’ho fatto vedere il nostro zoo, andiamo in casa che sarà pronta la minestra.