Valentina Pagano

Poesie


Noi
non ce lo rubammo il cuore,
ce lo sfiorammo soltanto
per lasciare agli angeli
il diritto della forza di quel laccio
che come filo elettrico scorre
e fa scorrere ogni forma di energia
Lì ci troviamo nell’amore
che più forte consuma
l’arsura del deserto
e noi
in un’ode senza tempo
Non ci stupiremmo più – allora –
di rimanere accesi
a guardarci negli occhi
negli occhi,
ma già nel cuore

 


Prima di morire vieni
ad intiepidire il mio sonno
con una cantilena,
morbida sul corpo femmineo,
come quella che il Padre cantò,
quando cinse d’anemone
il buio e la luce
La promessa che fece
rese ragione del suono e della voce
del sibilo e del grido,
e noi con loro
Prima di morire
non trovare scuse per restare
perché ogni canto ha la sua ora
A me è concesso l’attimo,
a te il passaggio
E se starai ancora in bilico
scuotimi il cuore un po’,
mettici una perla
e chiudila in un rosario
perché ti senta – ogni giorno –
in me

 


 

Perse nel grigiore della notte
le nostre anime
volano – trasportate dal vento
all’unisono
Si accarezzano, si sfiorano
su prati senza nome
su distese sconfinate
su mari burrascosi
E poi l’alba – e finalmente il sole
Luce vera che ci abbraccia,
che riscalda
che penetra in noi

 


 

Sentimenti perduti
in una notte d’estate
Sentimenti ritrovati
nel cuore di una persona
Sentimenti esistiti – da sempre
in ognuno di noi

Dischiudersi – come un fiore
a primavera

 


 

Sposa,
con le ali spiegate al vento
gli occhi pieni di candore

Eccoti…
Un fiore raccolto
– da poco –
sbocciato

Eccoti…
Un pegno d’amore eterno
Sposa!