Valentina Santicchia

Poesie


Qualcosa di rotto in me

 

Avvolte…
sento come ci fosse qualcosa di rotto in me,
un senso di vuoto che mi divora e mi lascia una voragine nello stomaco. Sento come un mostro che mi mangia da dentro,
un masso che mi preme il petto e mi impedisce di respirare, come se avessi un problema.
E quando ci rifletto capisco che, i mostri di cui parlo,
sono semplicemente io. Sono io il mostro,
sono io la persona che sta rovinando tutto, per colpa di cosa? Del mio passato.
Se solo la gente capisse ciò che ho dentro, riuscirei a passare meglio questa mia “fase”, come tutti la chiamano,
anche se non sembra molto una fase,
dato che sta durando cinque fottutissimi anni. Quindi ho scoperto che,
il mostro non è più sotto il mio letto, ma dentro di me,
e ancora peggio,
il mostro sono diventata io.

 


 

Frammenti

 

Hai presente quella sensazione di delusione quando vieni deluso?
quella sensazione che senti quando qualcuno ti dice una cosa che ti fa star male? Di solito sento come se un pezzo di me,
quel frammento di me se ne andasse. Per me, tutti noi siamo come dei puzzle: siamo fatti a pezzi,
e più subiamo delusioni,
più piano piano un pezzo se ne va, uno alla volta,
e sotto quel puzzle,
c’è un’ombra nera, ovvero la nostra parte più oscura, che piano piano prende il sopravvento di noi.
Beh quell’ombra, si chiama “depressione”, Quando ogni piccolo frammento,
ogni piccolo pezzo del nostro puzzle, che abbiamo creato nel corso del tempo, inizia a distruggersi,
iniziamo a sentirci vuoti, sempre più assenti nel mondo,
iniziamo a chiuderci in noi stessi e a non riuscire più a cercare aiuto. Beh io non auguro a nessuno questa sensazione,
perché purtroppo ci sto passando anche io. E si,
si può superare,
quei frammenti possono tornare, ma ci vorrà tempo, determinazione, e soprattutto,
amore verso noi stessi.
Quella sensazione è veramente una merda,
e io purtroppo conosco persone che hanno perso anche l’ultimo frammento, ma che stanno cercando di ricostruirsi,
e di riportare via quell’ombra nera. Ecco perché,
mai sottovalutare le persone,
mai insultare nessuno per il proprio aspetto fisico, per le proprie forme di sfogo,
ma cercare in qualche modo di aiutarlo, anche nel minimo modo,
perché anche un solo frammento, può fare la differenza.

 


 

Tutto si ferma e tu sei l’unico che si muove

 

Mille parole, un fiume di parole in piena e poi sovrumani silenzi. Una cascata di emozioni e tanta voglia,
ma poca determinazione. Un lago di pensieri,
che vengono prosciugati dal sole cocente. E’ semplicemente la nostra testa,
come funziona la nostra mente.
Un mare in piena di noi, semplicemente noi, che viene interrotta bruscamente dagli altri. Noi siamo in continuo movimento,
ma questo movimento viene coperto da una maschera, che rende tutto quieto e pacato,
mentre dentro di noi c’è un movimento nauseante. E’ come stare su una zattera in un mare di sangue, con la tempesta, in mezzo al mare.
Ma ad un tratto tutto si stoppa, si calma.
E rimanete solo tu, e quella zattera che ti ha retto finora. Il mare è calmo, e di un blu intenso,
la tempesta si è fermata.
Ti guardi intorno confuso, guardi sotto di te e vedi il tuo riflesso, quel casino l’hai creato tu.
“E ora come mai è tutto fermo?”
Perché hai fermato i tuoi pensieri, la tua mente.
Ti sei semplicemente fermato a riflettere e hai capito che il casino l’hai creato tu, che il casino eri tu.
E ora, che è tutto fermo e calmo, ti togli la maschera
e puoi finalmente dire:
“Sto bene”.