Vincenzo Ferrara - Poesie

SILLOGE

DI NOTTE

 

Inseguo la notte in attesa che possa tornare a sognarti

Ed è un nuovo giorno

Raggi di sole accecanti fanno svanire, come il vento fa con le foglie

Il dolce tuo sorriso

Ritorna la solitudine

Non resta che aspettare un’altra notte

Per rivedere i tuoi occhi brillare


 

PANDEMIA D’AMORE

 

Desiderio di abbracciare e non poterlo fare

Un abbraccio, un bacio, una carezza

Tutto resta sospeso tra sogno e realtà tra anima e cuore

Possiamo solo sorridere

Possiamo esprimere solo con gli occhi ciò che il cuore detta

Allora sorridiamo con gli occhi e col cuore colmo d’amore


 

 

BINARIO 21

 

Corre veloce su quei binari il treno della morte

Viaggia nella notte fredda e oscura

Per raggiungere una pianura

Porta con sé l’Umanità, anche se questo, forse

Dio non lo sa

Sono donne, uomini, ragazze, vecchi, bambini

E sono tanti

Li vedi poi scomparire nel nulla

Riesci solo a sentire le urla allontanarsi portate via dal vento

Lo senti l’odore acre nell’aria?

Odora di morte !

E sei li inerme, annullato, attendi

Pensando solo di essere salvato

Non hai un nome, non sei più nessuno

Sei solo un numero che porti sul braccio che mostrerai se da questo incubo uscirai

Non vedrai piu esili corpi, scheletri, ossa, scarpe

Non vedrai piu montagne di capelli dove scorgevi riccioli biondi di fanciulli inermi

Il martirio è finito

Adesso hai il tuo nome, ma non più la tua anima, rimasta li

Devastata, distrutta, annullata

Da una mente malata.


 

SILLOGE

DI NOTTE

 

Al calar della sera tanti pensieri fan scatenare una bufera

Seduto davanti al camino fisso il vuoto all’infinito

Penso ad un mondo diverso, non di malvagità, cattiveria

Non ad un mondo dove l’umanità, la coscienza, la bontà e la giustizia

Annaspano ad emergere

Urlo in silenzio ! non è questo ciò che voglio

E legge di natura

Qualcuno urla !

Quanta delusione vedere questa bruttura

Che ti fa solo paura

Bisogna reagire, non tacere

Innanzi ad  uno strano potere

E continuo a pensare

Guardo fuori la finestra e penso a quel mondo con tutte le sue storture

Penso che non è  quello  che vorrei

Rassegnato e stanco chiudo la finestra, gli occhi e dico

“ fuori è tutto un altro mondo, ma sempre un mondo è “


 

RICORDI

 

In un silenzio irreale, ho iniziato a pensare

Ho fatto un viaggio con la mia mente che mi ha portato a ricordare eventi avvilenti

Rivedo il mio passato che sembrava accantonato

Lo rivedo come in un cortometraggio

E sono subito a disagio

Hai ragione a dire non doveva andare cosi

Si sa a volte la vita non è sempre colorita

Improvvisamente diventa sbiadita

E il crudele destino di chi deve sopportare un dolore immane

Margherita era dolce e armoniosa

Quanto deliziosa

E dopo tanto penare è volata in cielo lasciando sulla terra il gelo

No. Non doveva andare cosi

Il crudele destino a volte si  accanisce

Il tuo cuore è ancora pieno di dolore e niente lo rende inodore

La vita a colori ritorna ad essere sbiadita

E ti fa perdere un’altra vita

E cosi in silenzio, con un sussulto

Anche Salvo vi ha abbandonato

Cosi ha deciso il fato !

No, non doveva andare cosi

Volato in cielo a bruciapelo

Conforta solo sapere che accoglierà tra le sue braccia

Il fiore più bello che lo aggrazia

Quella Margherita che non ha visto crescere

Adesso sono insieme e cosi potranno camminare mano nella mano 

Per lanciare da lassù fiori rossi gialli e blu

E per dirvi quanto si sentono amati

Han cosi pensato di donarvi mille colori

Come in un quadro di un pittore

Dal cielo sino a voi secchi di vernice

Per colorare tutti i fiori

E rendere felici voi genitori

No, non doveva andare cosi !


 

SILLOGE

DI NOTTE

 

Coltre d’ovatta ed ermellino

Sul bosco incantato da meschini rancori

Riposa… statica, nel sonno irreale

La corte e l’infanzia innocente

In attesa di un bacio sconosciuto

A ridar fruscio ai rami e ruscelli

E sogno di abbracciarti, senza parlare

Per paura che ti possa svegliare

Ti avvolgo nelle mie braccia senza guardarti

Senza toccarti

Non chiedo nulla perché ho paura di sentir dire

Lasciami andare

Non vorrei mai sentir non t’amo per

Non sprofondare nell’infinità del mare

Ho svuotato la mente da tutti i miei pensieri

Ologrammi di immagini… che non mi appartengono

Qual è il significato dell’impossibile ?


 

SILLOGE

DI NOTTE

 

E…mi piace vederti

Incredula e curiosa

E mi piace immaginarti

Pallida perla di amori saraceni

Respirarti fra castelli di Castiglia

Occhi neri e labbra di corallo

Ad incendiare sensi fatti d’acqua, di vento, di cristallo

Inesprimibile gioia…. nata fra angosce dissipate

Ed ansie appena nate

Incertezze velate tra sogni di cartone

Impregnato di passione!…

E… sono respiri di verdi cristalli

Fulgidi al buio

In spazi infiniti

Di eccitanti misteri

Fluttuanti come acqua di fiume e rami fruscianti

E sono musica di toni

Senza direttori e bacchette

Scritte su pagine bianche

Con sussurri di labbra conosciute da sempre

A costruire nuvole d’argento

Per far danzar per mano …l’amore.


 

Tu davvero unica

Sei entrata nella mia mente

Non vai piu via perche il cuore non vuole farti andare

Sei la mia fantasia

La mia armonia fors’anche malinconia

Ed è bello sognarti

Perche solo cosi posso prenderti per mano

Per farti volare con me lontano

Il sogno svanisce e di te

Non rimane altro che il profumo nella mano

Aspettando un’altra notte perché questa è la mia sorte


 

PER STRADA

 

Al largo della via alcuni bimbi giocano a girotondo

Da un balcone dietro la vetrata 

un altro bimbo assai carino e biondo 

Segue quel vecchio gioco con curiosità

È il figlio del Barone !

Giocattoli, balocchi ne ha più di cento ma a trastullarsi solo non gli aggrada

Sarebbe più felice, più contento poter giocare

Coi bimbi della strada

Giocar all’aria aperta

Sotto il sole che in estate matura anche le biade

Giocar coi bimbi di tutte le scuole 

coi monelli di tutte le strade 

son questi i balocchi ed i trastulli i più graditi al cuore dei fanciulli


 

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