Valore di un’essenza

Emanava il fruscio leggero di chi ti entra nell’anima
aveva
nel cuore il suono di chi ha amato troppo
il silenzio della fragilità
che si contempla come si fa con le stelle
negli occhi i graffi di un’anima dolorante
e il luccichio misterioso della malinconia
l’ardore per un’ esistenza lontana
che rapisce e non ti restituisce più a questa vita.


 

E io sento

che questa vita come una marea mi invade
e io mi lascio trasportare dalla sua corrente, che si fa destino
mi lascio cullare dal suo movimento lento e inarrestabile
accetto che mi travolgano lo strazio e la paura
che le sue onde elicitano in me.

Una volta sulla cima dell’onda
arresa mi adagio
il dolore diviene così gradevole e familiare che smetto di combatterlo
come quando si riconosce qualcosa che non si è
da troppo tempo sperimentato
come quando ci si sente appartenere
a se stessi più che mai
che quasi non si può fare più a meno
di quell’agognato rapimento.
E’ presenza dell’assenza.

Tutto ad un tratto, tutto è più limpido, tutto è al di sopra
sicura di me mi lascio condurre sino alla riva
con uno slancio pieno di idillio.
E pensi che sia tutto finito
pensi d’esser arrivato
pensi che la vita è quella lì
che il moto cessi
che il divenire si trasformi in certezza.

Invece no
occorre ripartire sempre
da quella sabbia, da quella origine
occorre lasciare quel che è stato
sia che sia stato tempesta
sia che sia stata alba limpida riflessa
come in uno specchio negli occhi del mare
e  nell’anima di chi l’ammira
bisogna lasciare andare quel porto sicuro
per una nuova marea
in un ciclo instancabilmente eterno.


 

Testimone del mio cuore                                                                                          

Tu che penetri nei meandri del mio cuore
ne padroneggi i segreti
e dei suoi palpiti, quelli occulti, quelli mancati.
Come acqua di fiume che si adegua alle sue curve
e scivola sui suoi ripidi pendii
ti pieghi alle sue pieghe
con la sicurezza di chi sa qual è l’oceano al quale darsi.
Danzi al ritmo dei suoi battiti
uditrice attenta dei suoi fragori
tu che lenisci i sonori silenzi
dei suoi arresti ne fai tempo fecondo
nell’attesa paziente che il moto ricominci a fluire
palpitante custode
testimone della sua essenza.