Una sigaretta

Stupida

Stupida Morte

 

Non sei che un Errore

 

Una bruciatura

Di sigaretta

In una notte

Di ubriachezza

 

Una cicca

Sul polso

A benedire

La Vita.

 

Milano, 7/1/2008


Al capolinea

Sera estiva.

 

Capolinea di periferia.

 

Un ex galeotto tatuato,

La sua donna segnata,

Il suo bambino

Dice di chiamarsi Lorenzo

Ma lo chiamano Claudio.

 

Ho otto anni, mi dice,

Ma mangio poco

E sembro più piccolo.

 

Un testimone di Geova

Cerca di evangelizzare il galeotto.

La moglie tace.

Il bambino mi guarda incuriosito.

Costruisco una aereo di carta

Con una pagina d’agenda.

Gli dico che corre bene

E sorride contento.

 

Tutta l’umanità

In così breve tempo.

 

Milano, 24/5/2009


Sarajevo

Odora di cibo

Di panni lavati

Di fumo di sigaretta.

 

Ha carezzevoli colline

Che hanno visto tutta l’umanità.

 

Piccole verdi montagne

Che ricordano gli Appenini.

 

Panetterie profumate

Che non chiudono mai.

 

Molteplici fontane

Che dissetano i viandanti.

Ha la Milijaka chiacchierona.

Molti ponti.

 

Ha un cuore turco che sa

Di the alla menta.

 

Dolci

Che parlano tutte le lingue

Del Mediterraneo.

 

Sarajevo

E’ trapuntata di minareti

 

Accarezzata dal canto

Dei muezzin.

 

Solcata da infinite

Dolorose cicatrici.

 

Ha notti

di molteplici luci

 

Azzurri fantasmi.

 

Ha un popolo bambino

Che ti guarda diffidente

E ti offre Rakjia al mattino.

 

Sarajevo

 

Di tram fatiscenti e colorati

Di macchine russe ammaccate

Di bianchi acciottolati

 

Di vecchi

Che hanno visto tutto

Ricordano tutto

Non parlano di nulla

 

T’accarezzano sempre.

 

Sarajevo

T’insegna la vita:

A tutto c’è rimedio

Anche all’orrore

Basta ascoltare.

 

Milano, 14/12/2010