UMANITÀ

Siamo il vento potente che
increspa la superficie del calmo mare,
siamo le rocce mute intorno a
un timido fiore,
siamo un bambino, uomo-donna e
un anziano saggio ,pieno di amore.
Siamo la Luna e il Sole,
la luce di conforto che dal’
lontano Orione arriva,
quel vento universale che genera vita e
mi fa sentire viva.
Siamo la Musica che fa vibrare i cuori,
siamo la tristezza dei perduti amori,
siamo lo Spirito che opera anche
se non si vede .
Siamo le nostre speranze e la
nostra grande Fede.


STRADE SENZA NOME

Un Tempo,
quando le strade
erano senza un nome
era più facile a viaggiare,
noi, popolo irrequieto,
vasta tribù del mondo,
con pochi fatti da ricordare.

Or’ presi da fini più ambiti,
scelti da chi sa chi e non
da ciò che
il cuore vuole
da’ incroci di vie
partiamo spediti
sotto i celi stelati
o il cuocente sole.

Rimpiango l’incognita di
un sentiero,
la gente che
ti osserva stupita
mentre chiedevi un
cuor’ straniero
l’ indicazione per
ritrovar’ la vita.

A ritrovar’ la vita che
abbiamo perduto
attraversando la soglia del
millennio nuovo,
non passò un istante
che non ho creduto
ma è quello che provo,
si, è ciò che ora provo;

accumulando i anni del
mio vissuto
sono in grado a
tirar’ le somme :

si viveva meglio,
si campava meglio
quando le strade
erano ancora senza
un nome.


LA NEVE DI MAGGIO

Deciso serpeggia il fiume
lungo le verdi, fresche sponde.
Con cura ricama i lustrini il sole
sopra le sue torbide onde.

Un merlo canta.
Già da un pezzo primeggia
sugli passeri inquieti.
Concerto fra i rami,
fruscio delle foglie si
intreccia pian piano con
i miei pensieri consueti.

Tutto d’un tratto un
alito di vento azzittisce il coro
ed io, muta,
assisto al miraggio.

Sopra il fiume si posa
sulle note del tramonto
la soffice sottana della
neve di Maggio..