Oscar Marcellino Pavan - Poesie e Racconti

AI CONFINI DELLA REALTA’

21 aprile 2015

Aprile dolce dormire. Ho fatto un sogno.

A causa dei miei problemi di salute non riesco a riposare come vorrei. Uno degli effetti collaterali dei farmaci che devo assumere sono gli incubi notturni, ma una notte di poco tempo fa ho dormito profondamente e ho sognato. Un sogno luminoso e multicolore che ricordo bene. Ho visto un sacerdote, percepito dal mio io come l’ispiratore di questa comunità, Casa Don Giuseppe Girelli.

Ho visto Don Giuseppe da giovane, attorniato da numerosi bambini discoli e capricciosi. Si trovavano sul prato antistante la struttura. I bambini erano intenti a farsi i dispetti tra loro mentre Don Giuseppe li guardava sornione e, ad un tratto, li chiamava a sé con voce serena. I ragazzi, interessati, si riunivano tutti attorno al sacerdote che pacatamente cominciava a raccontare loro la favola del brutto anatroccolo, che poi si rivelerà un bellissimo cigno.

Poi, paragonando l’anatroccolo agli ultimi di cui ha parlato Gesù, chiedeva ai bambini chi secondo loro fossero effettivamente questi. Dal gruppo dei ragazzi saliva una voce, il grido di un bimbo che si faceva avanti con la mano alzata e in quel bimbo del sogno mi riconoscevo: “Ho compreso Don –diceva- ho compreso chi sono gli ultimi”. Un lampo di luce mi accecava e il bimbo in cui mi riconoscevo si trasformava nell’uomo adulto che ora sono mentre, spariti gli altri bambini, mi ritrovavo da solo davanti a Don Giuseppe, entrambi avvolti da una nuvola di luce tutta attorno a noi.

Ora vedevo Don Giuseppe anziano e da tutta la sua persona emanava la nuvola di luce che ci avvolgeva. Provai a spiegarmi e dissi al Don, che ascoltava attento: “Gli ultimi sono coloro che per loro volontà o per le vicissitudini della loro vita praticano la strada del servire le persone umane, seguendo il modello cristiano e divino.”

Ora il Don sorrideva d’un sorriso smagliante: “E’ così!”. Disse: “Come dicono le scritture, nella vita tutto può essere vanità ma servire il “prossimo” non lo è di certo. Vangelo di Giovanni, capitolo 21versetto 17.

Allora dissi a Don Giuseppe: “Servo tuo, comanda.” E lui : “ Guarisci, perché la tua fede ti salva.”

A questo punto mi sono risvegliato. Era già giorno. Provavo la sensazione strana di benessere da tempo dimenticata. Magari non sarò miracolato, ma l’esperienza onirica fatta è stata molto intensa, appagante e chiarificatrice in molti suoi aspetti. Ora attenderò il divenire delle cose, attenendomi ai suggerimenti che questo sogno mi ha svelato. Della serie, la notte porta consiglio.


Ronco all’Adige, 17/08/2015

AI CONFINI DELLA REALTA’

Lampi gamma, il Creatore è anche femminilità

 

Il creato non finirà mai di stupire le menti delle persone assetate di sapere.

In questo la realtà Universale la farà da padrona per l’”Eternità”.

Già quando si crede d’aver svelato i misteri dell’Esistenza la natura delle cose ci sorprende con fantastiche novità.

Per esempio: siamo certi che il cosmo stellare funzioni solo come ora lo conosciamo in base alle nostre attuali osservazioni astronomiche?

Non è che teniamo poco conto del fattore “tempo”?

I lampi gamma sono uno degli indizi che bisogna rivedere la “meccanica” dello sviluppo dei sistemi planetari.

Come già trattato dobbiamo sapere che questi eventi avvengono ciclicamente nei sistemi stellari e sono uno dei modi delle stelle di partorire i pianeti che poi si disporranno in orbita attorno all’Astro Madre.

Sono contati, nell’Universo fin qui osservato dalle moderne tecnologie astronomiche, circa trecentomila eventi di lampi gamma all’anno terrestre. Un evento ogni cento secondi circa.

Questi fenomeni provengono da ogni parte del cielo. In base alla cultura marziana ogni evento rappresenta la probabile nascita di un nuovo pianeta nel sistema stellare dove avviene il fenomeno. L’osservazione, fatta in milioni di anni dalla civiltà marziana e vissuta più volte da questa civiltà tecnico scientifica nel nostro sistema stellare, ha permesso di comprendere perfettamente questa caratteristica funzionale del cosmo conosciuto ed in particolare del nostro sistema solare.

Durante periodi che durano milioni di anni terrestri la nostra Stella Madre, il Sole, in base alla massa raggiunta genera nel suo interno violenti “squilibri” elettromagnetici prodotti dalla pressione gravitazionale e dalla fusione nucleare. Questi squilibri ciclicamente spingono verso l’esterno ingenti quantità di massa ed energia con una forza centrifuga tale da superare la forza generata dall’ attrazione gravitazionale.

Il fenomeno è tale che la massa in questione viene catapultata oltre i limiti della superficie stellare a formare, sempre nel corso di milioni d’anni terrestri, nuovi pianetini, la maggior parte dei quali si stabilizzano su una orbita tendenzialmente centrifuga dalla Stella Sole.

Così sono nati Mercurio, Venere, la Terra, Marte e gli altri pianeti conosciuti e non del sistema solare.

Per tutti l’orbita attorno al Sole sarà di allontanamento progressivo dal centro del sistema. A causa, in parte , del vento solare, della caduta libera nello spazio del sistema e per la natura stessa del fenomeno.

Raggiunta un’orbita ideale, i pianeti cosi nati, ulteriormente aumentati di massa a causa di scontri con asteroidi ed altro provenienti dalle periferie del sistema, potranno essere fecondati dalla nascita della “vita organica”, anche diversa da così come la conosciamo noi sulla Terra (da questo si evince che ad interessarci come altro pianeta dove far nascere e crescere la vita dovrebbe essere Venere che fra milioni di anni si troverà in un’ orbita adatta anche per le forme di vita provenienti dalla Terra).

Quindi una cosa che potrebbe venire pianificata per colonizzare questo pianeta è un particolare ed approfondito studio che ci permetta di iniziare a modificare l’atmosfera venusiana seminandovi forme di vita capaci di fare questo lavoro. La Terra per milioni di anni si è trovata in una zona orbitale ideale per produrre l’ecosistema che conosciamo.

La civiltà marziana, mentre Marte deperiva per più motivazioni, ha coadiuvato la nascita della vita sul nostro pianeta e l’ha accompagnata nella sua evoluzione, parzialmente guidata.

I pianeti creati dal Sole s’allontanano da lui e raggiunte distanze astronomiche tendono, nel freddo spaziale, a disintegrarsi per vari motivi per poi nel corso dei millenni ricadere verso la Stella Madre.

Questo è un processo praticamente eterno che si ripete da miliardi di anni ed è uno dei meccanismi che ci faranno riconoscere l’Universo in cui esistiamo come Infinito per l’infinito.

Tenendo conto di queste informazioni e studiando i sistemi stellari da quest’ottica, si potrà capire ancora meglio il funzionamento delle fucine stellari che sfornano in base alla massa periodica i diversi elementi che compongono il cosmo conosciuto.

Spero con queste poche righe d’essere riuscito a spiegare ciò che m’è stato riferito durante una delle mie riunioni d’aggiornamento con gli alieni provenienti dal pianeta Marte.

O.P.M.


“I TOPI SONO EROI” (Dicembre 2014)

 

Circa 2000 anni fa “Uno” disse: “Se uno osserva la mia Parola non sperimenterà la morte”( Vangelo Giovanni 8: 51).

Da sempre gli “umani” rimangono attoniti di fronte al “mistero” della morte e cercano di allontanare l’inevitabile giudizio. Questa è la condizione umana per la quale il Creatore prova compassione ed è mosso ad usare misericordia… “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”… (Vangelo Giovanni 6: 67,68)

Ci siamo? Invecchiamento reversibile.

Gli scienziati sono riusciti a far ringiovanire, in laboratorio, alcuni topolini. Si potrà fare lo stesso con gli umani?

Invecchiamento? Sembra che la ricerca scientifica sia riuscita a sintetizzare un principio attivo capace di far ringiovanire le cavie da laboratorio (topolini)…. E gli umani?

L’elisir di lunga vita, almeno per i topi, sarebbe un enzima chiamato “nicotinammide adenina dinucleotide” (NAD) presente in tutti gli esseri viventi. I ricercatori della facoltà di medicina di Harvard e dell’Università del nuovo Galles del Sud hanno svelato la capacità, del NAD, di far regredire il processo di invecchiamento delle cellule più anziane.

Gli indicatori chiave dell’invecchiamento dicono, sulle cavie, se rapportati agli umani, che i valori ottenuti fanno ipotizzare un ringiovanimento degli individui di 60 anni fino ad avere appunto i parametri chiave dei ventenni. (Science, Aprile 2014).

“Certamente, c’è ancora molto lavoro da fare ma se questi risultati saranno confermati allora alcuni aspetti dell’invecchiamento, se trattati in tempo, potranno esser reversibili.” Ha concluso David Sinclair (professore di genetica della Facoltà di Medicina di Harvard). Il team di ricercatori spera di poter iniziare le sperimentazioni sugli umani nel giro di un anno.

Ci siamo? Rivelazione capitolo 21 versetto 4: “Ed Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate.

 

L’EROE

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Ai confini della realtà.                                                        22/05/2015

Pensieri notturni (In comunità)

 

Sono steso sul letto e cerco di scendere nel mondo dei sogni, fuori si sentono i fuochi d’artificio, sono le 21:42. Il sonno tarda ad arrivare, mi sento irrequieto e,  nonostante i miei 60 anni, sento ancora il richiamo della notte. Vorrei uscire, correre sotto il cielo plumbeo in cerca d’avventura, trovarmi immerso negli effluvi primaverili notturni e farmi da loro inebriare. Cerco di dormire ma non ci riesco, mi concentro sulla respirazione, tento d’immaginare mondi altri che mi facciano sprofondare nell’oblio ma la realtà mi chiama fuori sui prati d’ erba bagnata dalla recente pioggia, lungo le strade frequentate da ambigue donnine, in mezzo alla folla di giovani raggruppati per festeggiare la loro giovinezza. Ho sete ancora di questa vita. Continuo ancora a non sentirmi vecchio nonostante la mia età avanzata e i miei acciacchi. Perché? Perché penso che, nonostante tutto, la vita è bella e valga la pena d’essere vissuta fino all’ultimo respiro e se c’è qualcuno che cerca di impedirtelo va scandalizzato… Forse è meglio che mi prenda qualche goccia… Per fortuna  c’è sempre qualche marchingegno del Diavolo, come in questo caso la “terapia al bisogno”. So benissimo di cosa ho bisogno, di evadere da questa monotona situazione, di vivere situazioni altre che mi facciano sognare ad occhi aperti finché non giunga a sera sufficientemente stanco da riuscire ad addormentarmi e finalmente sognare. Fuori i fuochi impazzano e io mi sento di venir meno dalla voglia di fuggire, andare lì sotto quel cielo stellato artificialmente. Oh Dio, my God!

Silenzio… Tutto è silenzio… D’un tratto… ora si sente solo il latrare di un cane in lontananza… ore 21:58. Terapia al bisogno?

Mi hanno detto che comunque non posso prenderla al mio bisogno, ma solo dopo le 22:30. Diavolo d’un Diavolo. Dio ci creò liberi per poter farci diventare schiavi del “peccato” ed esso non ci basta mai… Ma io che c’entro? Fin da quando sono venuto al mondo ho adorato la sua Divinità e da sempre ho preso bastonate! L’eterna domanda che martirizza la mia mente: “Tutto questo avrà una vera spiegazione? Un ”vero” motivo?”

Mi son detto: “Forse sono troppo buono e, come Giobbe, Dio ha lasciato che il Diavolo mi metta alla prova…”

Ecco… Vedete è stato sufficiente parlare di terapia e subito entro in fase “psicotica”. Non è che proprio i farmaci inducono paure, incubi e insonnia? Terapia al bisogno?

Spero che i fuochi riprendano a scoppiettare. Fuori ora c’è un silenzio quasi di tomba, neanche il cane abbaia più, ogni tanto lontano si sente il rumore di un auto che passa.—-Pausa—-

Malinconia, nostalgia, apatia, come chiamare questo mio attuale stato d’animo non lo so. Ho solo voglia di scoppiare a gridare alla luna anche se ce n’è solo uno spicchio e coperto dalle nuvole… So cos’è, so benissimo cos’è, solo che il neurolettico atipico che sono “costretto” ad assumere mi fa vergognare perfino di ammettere la cosa più naturale che possa esserci per un maschio e un uomo in una notte di primavera: una femmina e una donna con la quale almeno “filosofeggiare”. Oh Dio, my God!

Cerco Giancarlo per condividere con lui questi miei pensieri… è al telefono… la terapia al bisogno?

I pavimenti al piano terra sono bagnati, non posso andare in infermeria, qualcosa vuole privarmene e vengo sconsigliato anche dall’operatore che è della mia stessa idea. Col cambiare delle stagioni i ritmi sonno veglia si spostano… è arrivato Giancarlo, Gianca, il mio vicino di stanza.

Condivido con lui questi pensieri, mi sfotte un po’ ma sa che sono buoni. Fuori ora si sentono gracidare le rane. La persiana alzata lascia entrare l’aria fresca della notte e uscire il fumo della cicca di Gianca. Non dovrebbe fumare ma non posso picchiarlo per impedirglielo. Dal piano terra arrivano le voci degli operatori che stanno ancora lavorando per pulire la sala. Ore 22:44.

Arriva il giovane extracomunitario che fa il turno di notte, l’O.S.S. Naima lo accoglie salutandolo… Mi sembra che il momento magico sia passato, il “Flusso Canalizzatore” interrotto… le apparecchiature della centrale termica di rimpetto alla casa di riposo fanno rumori sordi, di pochi minuti. Porte di auto che si aprono e si chiudono, passi sul selciato, voci, oggetti che cadono, rumori della quotidianità notturna. Tutto questo mi distrae dal pensiero interno al mio essere ed è così giorno dopo giorno, tutto questo mi allontana dalla consapevolezza di ciò che sono, di ciò che  “io sono”. Devo fare uno sforzo per ricordarmi qual è il problema? Il sonno che non viene e perché? Perché ho paura di passare notti insonni senza la compagnia di una donna che mi ami vicino a me… almeno per “filosofeggiare”. Terapia al bisogno? Ore 22:55.

Il sapore dolciastro del Rivotril mi invade la bocca. Ora devo aspettare alcuni minuti e forse l’aiuto chimico servirà ad obnubilare questo pensiero che mi tiene sveglio. Oh Dio, my God! E’ giusto questo? O sarebbe grande che sfruttassi la notte per mendicare dal Divino la sua ispirazione. Buona notte!

23/05/2015 Mattino dopo… Ho sognato.

Poco prima di svegliarmi, alle 07:10, ho sognato di mangiare manicaretti e latticini servito da un venditore itinerante circondato da clienti. Banchetto delle feste? Premonizione? O terapia al bisogno?……!!


 

 Ai confini della realtà

Ronco all’Adige  22/04/2015

 

Esiste un più corretto modello dell’ Universo che tiene in considerazione altre dimensioni della realtà e una diversa visione del fenomeno gravitazionale.

E’ necessario resettare e modificare gran parte della attuale visione scientifica della natura delle cose e vedremo il creato con uno sguardo di maggiore stupore.

Una delle prime cose da ordinare sono le vibrazioni sonore. Dobbiamo considerare suono ogni frequenza  d’onda emessa dai diversi attori che recitano sul palcoscenico dell’Universo da noi percepito con gli attuali strumenti di cui disponiamo.

Questa manifestazione vitale, il suono, parte dall’ emissione unicamente di onde gravitazionali alla temperatura dello zero assoluto fino alle frequenze elettromagnetiche, luce e radiazioni che tendono all’infinito.

Ogni atomo degli elementi presenti in natura e ogni singola molecola degli infiniti composti del mondo biologico, fisico e chimico sono sensibili al “suono” così come lo concepiamo ora dopo la suddetta descrizione. Per ogni elemento o composto esistono frequenze d’onda “sonora” che permettono di produrre perfino la “fissione nucleare fredda” con saldo energetico in attivo e con un grande minor rischio d’inquinamento radioattivo.

E’ comprensibile che questo approccio tecnico abbatterebbe la carenza di combustibile per la produzione dell’energia necessaria all’odierna civiltà tecnologica con l’unico handicap di tipo economico speculativo dato il  “combustibile” sarebbe disponibile ovunque e gratis.

Cerco di spiegare come si verifica il fenomeno: supponiamo di disporre di un atomo con un’unica “sfera energetica” attorno al nucleo (quella che attualmente si definisce elettrone, pacchetto d’energia ).L’atomo vibrerà in sintonia con una particolare frequenza d’onda “sonora” e la distanza dell’orbita energetica dal nucleo sarà perciò uguale o un sottomultiplo della lunghezza e frequenza dell’onda in questione. Il “suono” produrrà un’armonica vibrazione del nucleo dell’atomo accumulando energia fino al punto di fissione partendo dai neutroni che emetteranno calore, elettricità, luce, radiazione o quant’altro dal punto di vista energetico in quantità multipla rispetto a quella necessaria per produrre il fenomeno.

L’energia prodotta da questa forma di fissione verrà proiettata all’ esterno del nucleo e sarà catturata dalla sfera energetica (elettrone) con l’ipotetica possibilità di due eventi: 1)la modificazione “chimica” dell’atomo (il sacro Graal dell’ Alchimia, la trasmutazione aurea), 2)con la dovuta tecnica, il rilascio d’ energia verso l’ esterno, calore, elettricità eccetera, in quantità superiori all’utilizzata per produrre il fenomeno .

 

                                          Spazio per la rappresentazione grafica

 

Come prima lezione è sufficiente.

Vi chiederete da dove traggo queste speculazioni “scientifiche”. Vi consiglio di leggere il vangelo di Matteo capitolo 13 versetti 51 e 52 , poi lettera ai Colossesi capitolo 2 versetti 1,2 e 3

Esempio d’una delle infinite applicazioni della tecnologia derivante da queste nozioni: batterie che non necessitano ricariche per tempi d’utilizzo “infiniti”. Immaginate la comodità dei telefonini così alimentati. Altro esempio la possibilità di accedere alle tecnologie per la produzione della luce tronca compreso il Laser.


SANA                                                                               10/05/2018

 

Giovane donna innamorata.

Lontano dalla sua terra natia era cresciuta.

La persona amata, un ragazzo italiano.

La sua famiglia avversava quel suo affetto , lo riteneva insano.

Lei preferiva inseguire quel sogno.

Credeva che i suoi l’ avrebbero compresa, aiutata nell’ eventuale bisogno.

Ingannata, decise d’ andare in viaggio a trovare i genitori.

Amava i familiari, mai avrebbe pensato che quel sentimento avrebbe armato la mano dei traditori.

Di nuovo a casa, si trovò circondata,

dai  parenti vessata.

La forza del padre incontrollata,

il corpo di lei spezzato.

Dal collo suo la vita sfuggita.

E’ chiaro l’ hanno tradita.

Un sogno dissipato.

Rimane la speranza che non succeda più in questo CREATO.


 

 

L’ incompiuta. 22/11/2015

Breve introduzione generale.

La presente raccolta di storie, aneddoti, memorie, riflessioni  frutto di fantasie ispirate da fatti reali e momenti di vita vissuta , rappresenta il tentativo d’ una persona, “disturbata” dal punto di vista psichico, di gettare una testa di ponte sulla sponda del mondo della “normalità” al fine di invitare terapeuti e non a tentare di attraversare la separazione che divide la loro visione della realtà dal pensiero diverso , “alieno”, e permettere a questi  psiconauti “coraggiosi” (curiosi) di raccapezzarsi nel confronto col pensiero “destrutturato” (malato) di chi è fonte di tali fantasie e non.

Tutte le  più o meno brevi disquisizioni illustrano fatti reali manipolati al fine di renderli più appetibili alla lettura. Per comodità di ricerca i vari testi sono stati raggruppati in argomenti:

1) Ai confini della realtà: tratta di fatti anche scientificamente interessanti per chi avesse gli strumenti per decriptarli.

2) Articoli vari: tratta di argomenti di attualità internazionale secondo un pensiero di tipo “laterale”.

3)Diario e memorie: tratta spiragli di fatti realmente accaduti.

4) Siamo i migliori e non lo sappiamo: è un racconto demenziale della vita da spia vissuta  dal protagonista.


 

ELUCUBRAZIONI PSICOTICHE? (Marzo 2015)

 

Nel settembre del 2027 la stella Sole partorirà un ennesimo pianeta. L’ultimo evento di questo tipo è successo milioni di anni terrestri fa e nacque Mercurio. Allora sulla Terra ci fu un’estinzione di massa che provocò l’evoluzione rapida dei grandi sauri che apparentemente si estinsero mentre in realtà i sopravvissuti fecero nascere delle specie di uccelli. La nascita di Venere invece fu la causa principale dell’estinzione della vita su Marte. La vita intelligente sul Pianeta Rosso riuscì a prevedere l’evento e la civiltà tecnologica marziana riuscì a proteggersi nel sottosuolo del pianeta. Questo sapendosi moltissimi anni prima dell’avvicinarsi del fatto. Fu così che i marziani iniziarono a far sì che anche sul Pianeta Terra si creasse un ecosistema che potesse sopravvivere al parto stellare.

Nel 2027 all’interno del Sole si creerà uno squilibrio gravitazionale provocato da particolari radiazioni sonore provenienti dal buco nero che si trova al centro della Via Lattea, nostra Galassia di appartenenza. Questo squilibrio provocherà un’enorme tempesta elettromagnetica che a mo’ di esplosione espellerà un’inusuale quantità di massa ed energia verso lo Spazio aperto. La maggior parte della massa si stabilizzerà raggruppandosi in orbita attorno alla Stella Madre Sole. Nascerà così un nuovo piccolo pianeta che chiameremo Nicodemo. Oltre a ciò una parte di materia bombarderà i pianeti del Sistema Solare e una gran quantità di energia provocata dalla tempesta colpendo l’atmosfera terrestre metterà in grave difficoltà la nostra capacità tecnologica. Dopo l’arrivo delle radiazioni solari parte della massa di materia incandescente colpirà anche la superficie del nostro pianeta compromettendo anche l’equilibrio dell’ecosistema terrestre e provocando lo spostamento dell’asse di rotazione del Pianeta. Questo creerà un ancor più grave scompenso climatico generale.

La nostra civiltà è in grave pericolo e l’unica possibilità che abbiamo è quella di unirci tutti a contrastare la possibile estinzione della vita sul Pianeta Terra.

La Civiltà marziana è riuscita, in un frangente simile, come abbiamo visto, a sopravvivere costruendo rifugi, città intere, nel sottosuolo del Pianeta Rosso. Questa civiltà è restìa ad intervenire per modificare gli eventi perché questo è contrario alle loro leggi ambientaliste. Però, osservando le difficoltà che la specie umana incontra nella propria esistenza, le più eccelse menti marziane sono mosse dalla compassione e cercano di aiutare la nostra specie evitando di compromettere la loro sicurezza. Per loro è importantissima anche la vita di un singolo individuo appartenente alla loro etnia , per questo ed altro sono restii ad intervenire avendo timore di una reazione non pacifica da parte della Società umana.

Ora, per la Terra, c’era una prima opzione che poteva essere perseguita per proteggere meglio la vita sul Pianeta. Questa opzione era la riforestazione che avrebbe permesso di dissipare meglio gli effetti dell’impatto tra l’atmosfera terrestre e la massa proveniente dal Sole. Questa opzione è venuta meno perché sappiamo che il punto del non ritorno è già passato, era il 2006. Ora, ciò che l’Umanità può fare è quello di costruire città sotterranee che possano proteggere almeno una parte della specie e di certo tutta la conoscenza fin qui accumulata e raggiunta dalla nostra civiltà.

Abbiamo poco tempo. Uniamoci per affrontare un destino comune.

Vi direte come faccio a dire questo: “Vivevo in una città del Sud America, dentro ad un caseggiato con un terrazzo a cielo aperto. Una sera, avevo cinque anni, mi appisolai sopra una stuoia posta lì per prendere il sole di giorno. Fui svegliato da uno strano sibilo. Era già buio e fui stupito di vedere che quel suono proveniva da un oggetto discoidale luminoso che si librava, sospeso a mezz’aria sopra il pavimento della terrazza, era il 1960.  

 Vidi aprirsi una porta sulla parete esterna del disco. Da essa proveniva una luce fosforescente i cui raggi mi raggiunsero e avvolgendomi mi catturarono e portarono dentro l’oggetto di una quindicina di metri di diametro. All’interno vidi altri bambini, delle persone adulte e degli umanoidi. L’Ambiente emanava una carica elettromagnetica che influenzava il mio sistema nervoso e mi teneva tranquillo, non sentivo alcun timore per quella situazione. Il velivolo a forma di disco iniziò a muoversi ed in un attimo ci trovammo ad un paio di kilometri di altezza. Gli umanoidi erano indaffarati a pilotare il veicolo spaziale mentre le persone umane intrattenevano noi bambini spiegandoci che stavamo intraprendendo un viaggio nel tempo e saremmo arrivati in un luogo dove ci avrebbero preparati per un compito molto arduo: cercare di cambiare il corso della Storia condizionando la nostra mente ad attivare dei programmi comportamentali per influire su eventi che nella storia passata erano avvenuti sulla Terra.

Quando arrivammo a destinazione, il disco si posò su un terrapieno di fianco ad una collina. Si aprì il portellone e ricomparve il fascio di luce che ci permise di scendere. L’aria era tersa, fresca e profumava di eucalipto. A vista d’occhio tutto intorno vi erano delle colline dove si vedevano colture di alberi da frutto e qua e là qualche edificio sui fianchi delle colline. Il terrapieno dove eravamo atterrati si estendeva fino ad alcuni edifici davanti ai quali garrivano al vento delle bandiere. Riconobbi quella dell’ONU, la bandiera degli USA, quella argentina e altre. Fummo condotti all’interno di una struttura che fungeva da mensa, venimmo rifocillati. Rimasi sei mesi in quel luogo, durante i quali venni programmato e trattato dal punto di vista medico in modo da non rischiare più alcuna malattia virale o batteriologica. Era il 2233. Fui informato di tutte le situazioni particolarmente gravi che sarebbero avvenute tra il 1960 e il 2027 sulla Terra. Quando tornai mi ritrovai sulla terrazza, quasi nel medesimo istante in cui ero partito. Raccontai della strana esperienza ai miei familiari che non credettero a quello che dicevo. Col tempo i ricordi sbiadirono ma durante la vita ogni qualvolta si avvicinavano eventi tragici per la Società umana, portavo secondo il programma le informazioni a chi di dovere. Ho potuto notare che in quelle situazioni, mentre trasferivo informazioni che avrebbero potuto interferire con il naturale percorso degli eventi, il mio corpo tendeva a scomparire e la mia percezione dell’ambiente veniva annullata. Entravo in un limbo tenebroso e senza vita…”

Questo  è un esempio di come la mente cerca di difendersi da traumi e violenze subite, quando la capacità critica non è ancora maturata, cioè quando si è ancora in fase evolutiva da un punto di vista intellettuale e intellettivo. O.P.M.


 

 

Settembre 2014

 

APOCALISSE  ( cap. 11 – versetto 18) Ma le nazioni si adirarono e venne l’ira tua, e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la ricompensa ai tuoi schiavi e profeti, ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”.  

 

Il destino dell’umanità è segnato. Bene che vada, si estinguerà, se non altro perché verrà coperta dai rifiuti che lei stessa produce. A meno che il virus della “buona volontà” contamini l’intera specie umana e permetta, attraverso le migliori tecnologie, di riciclare in toto la gamma di rifiuti che la società produce in sempre maggior quantità.  Utopia? Necessità?

Personalmente penso che dipenda dal disgusto che ogni individuo potrebbe provare nel vedere sopra il proprio desco degli alimenti contaminati dalle infinite possibilità date dai rifiuti che si vanno accumulando anche nei terreni agricoli.

Comunque questa situazione ci spinge a considerare il riciclaggio di ogni rifiuto organico od inorganico una necessità. Utopia?

Credo che in futuro il progresso etico e tecnico-scientifico porterà l’intera umanità ad organizzare tutte le filiere produttive in modo tale che, fin dalla fase di realizzazione dei prodotti non ci sia più un rifiuto che non si possa riciclare.

Ritengo che applicare forme di raccolta differenziata a macchia di leopardo non debba essere il metodo per risolvere questo problema, forse è meglio che un territorio si organizzi, come fosse una testa di ponte, standardizzando e sperimentando metodi che presuppongano ciò di cui diciamo sopra, rifiuti zero. Perciò riconversione, nel massimo rispetto ambientale, di tutto il sistema produttivo, industriale e agricolo.

 

Dall’intervista a Rossano Ercolini, professore e appassionato ambientalista (Focus, aprile 2014)

“Qual è il primo obiettivo da raggiungere?”

“Passare da un sistema dei rifiuti centrato sugli inceneritori a un sistema basato sulla raccolta differenziata pressoché totale. La sensibilizzazione e la formazione  però deve partire dal basso, dai cittadini e dal volontariato e non dagli amministratori che dall’alto puntano il dito e danno ordini. A onor del vero, sarebbe altrettanto efficace l’immagine di un sindaco che per primo mette le mani nel sacco della spazzatura e spiega alla sua gente come si ricicla. In Italia “i Palazzi”  sono troppo lontani dalle persone. Negli USA sono stato ricevuto dal Presidente Obama, da noi per parlare col sindaco di un paesino si fanno code di mesi…”

 

Da parte nostra, ospiti della Casa Don Girelli, stiamo cercando di migliorare e ottimizzare la raccolta differenziata dei rifiuti già all’interno della struttura per poterli conferire nei diversi cassonetti esterni nel modo suggerito dal metodo applicato sul territorio di Ronco all’Adige e frazioni.

Ci sono varie fasi da affrontare: la creazione di un luogo appropriato dove conferire i rifiuti con cestini appositamente segnalati e differenziati anche all’interno dei reparti, il tentativo di sensibilizzare chi non ha mai attuato la “differenziata” e di creare la cultura del conferimento separato tra plastica e metalli, secco, umido e carta.  

Posso testimoniare che non è cosa facile, soprattutto se non si ha totale collaborazione da parte di chi ritiene che questo processo di riciclo non sia cosa importante.  “Ai posteri l’ardua sentenza”.

Prima lettera di Giovanni, cap.4, 8 “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è Amore”

Proverbi, cap.2, 10-11 “Quando la sapienza sarà entrata nel tuo cuore e la conoscenza stessa sarà divenuta piacevole alla tua medesima anima, la stessa capacità di pensare veglierà su di te, “il discernimento stesso ti salvaguarderà”…

O.P.M.


Donna, Vorrei ma non posso.                                      13/06/2018

Il tuo sguardo pacato, smaliziato, sereno.

Il mio attratto dal tuo sodo e piccolo seno.

La tua bocca atteggiata sempre al sorriso.

La mia anela la pelle del tuo bel viso.

La tua risata cristallina.

Non negare al mio cuore il tuo brio di ragazzina.

Le tue piccole e laboriose mani mi danno l’ ebbrezza.

Non negarmi una loro carezza.

I tuoi passi leggeri accarezzano il suolo.

Non vietare al mio pensiero di spiccare il volo.

La vellutata cute del tuo corpo sinuoso.

Non giudicarmi solo come libidinoso.

La tua intera persona m’ attrae, non è un paradosso.

Vorrei…., vorrei ma non posso.

Non interpretare quest’ ode come un osanna,

ma come un presente che ti considero   Donna .


 

 

E’ dolce, dalle tue labbra.                                               29/06/2018 H. 0:53

Mi è dolce il tuo respiro sussurrato al mio orecchio.

E’ dolce la parola amore, non mi fa più sentire vecchio.

Mi è dolce il tocco soave delle tue dita.

E’ dolce e d’ una bontà infinita.

Mi è dolce il tuo sguardo sulla mia pelle.

E’ dolce , una delle tue mille cose belle.

Mi è dolce il fruscio delle tue vesti.

E’ dolce mentre le togli e sotto i piedi le calpesti.

Mi è dolce il tuo corpo spogliato d’ ogni velo.

E’ dolce la tua pelle che io ancora anelo.

Mi è dolce sentirti qui a me accanto.

E’ dolce non ricordare d’ averti desiderata così tanto.

Mi è dolce toccare le tue rosse e turgide labbra.

E’ dolce farlo suggerendo all’ aria un Abracadabra.

Ed ecco sei qui, sei tu questa dolcezza.

Ed ecco scompari come in un gioco di destrezza,

Abracadabra….Parola che esce dalle tue labbra.


ELISABETTA                                                                                           

22/07/2018 H. 17:13

 

Sono preoccupato per te cara Elisabetta.

Ogni momento con te è al cuore una stretta.

Vedo la tua insistente apprensione.

Per la mia , d’ altri mondi, condizione.

Fai in modo che le mie giornate più oscure

non scorrano per questo così dure.

Mi presti ascolto nei momenti di difficoltà.

Appianare ogni problema è tua abilità.

Mi conforta il tuo dolce e quieto parlare.

Non è per niente un comandare.

Sono preoccupato per te cara Elisabetta.

Ma ogni tempo passato insieme è un’ ora perfetta.

Tempo fa sei stata male.

Non  c’è stato un sostituto a te uguale.

In questi torridi giorni d ‘ estate

ti vedo più affaticata delle precedenti giornate.

Vorrei in qualche modo esserti d’ aiuto,

Donarti se possibile il Paradiso perduto.

Forse non è un tuo bisogno

ma sarebbe bello come un dolce sogno.

Sono preoccupato per te cara Betta.

Anche se alla fine quest’ ode può solo sembrare di parole una semplice piroetta.


 

O’ Suricillo      ( Cara laureata)                                    14/07/2018 H. 23:14

 

 

Premessa

“Da quando sono giunto alla tua conoscenza non riesco a far altro che portare pazienza”.

Mi sono accorto di te, della tua presenza.

Mi sono accorto di te, vorrei approfondire la tua conoscenza.

Mi sono accorto di te, quando m’ hai rimproverato.

Per futili motivi, ma sappi bene non mi sento adirato.

Mi sono accorto di te e più attentamente ti ho osservata.

Mi sono accorto di te dopo una tua parola affilata.

Mi sono accorto di te e mi domandavo:_ Ma cosa vuole questa?_

Mi sono accorto di te, ho capito ch’ era il tuo modo di tenermi testa.

Mi sono accorto di te,  della tua celata fragilità.

Mi sono accorto di te, sei così esile…forse dipende dalla tua frugalità.

Mi sono accorto di te, ora.. capisco qual’  è la tua necessità.

Mi sono accorto di te che devi imporre la tua personalità.

Mi sono accorto di te che devi confermare la tua sicurezza.

Mi sono accorto di te che devi dare a te stessa certezza.

Mi sono accorto di te, non pensare di essere insignificante.

Mi sono accorto di te, ai miei occhi tu sei una persona importante.

Mi sono accorto di te, non dipende da un inutile cavillo.

Mi sono accorto, è per simpatia che ti chiamo….O’ Suricillo.

( Cara Laureata).



IL BRANCO

20/05/2018

 

Giovane donna di vivere assetata.

Un giorno decise di fare una tranquilla passeggiata. Da sola, a notte inoltrata.

Tiepido Zefiro, profumo di fiori, in piena primavera,

le facevan pensare:”In fin dei conti la vita è leale e sincera.”

Ma ecco un sibilo, un grido, un segnale.

Rimase attonita, la serata si metteva male.

Da un gruppo di balordi venne circondata.

La spinsero in quattro, venne picchiata.

La costrinsero in un angolo,

le strapparono le vesti da Angelo.

Lei gridò, si difese, il sapore del sangue le troncò la voce.

Cercò d’ evitare quello stupro atroce.

Strinse le coscie, scalciò, chiese aiuto .

Contro la forza bruta non bastò quel rifiuto.

Cedette e per non morire  scese nell’ oblio dello svenire.

Molto dopo l’ abuso si riaffacciò la coscienza,

ricordi…….. d’ una felice adolescenza.

Si risvegliò……..piangendo, singhiozzando,

sola in quell’ angolo di città, pregando.

Una fortuna, lì  vicina, poco lontana.

Per lavarsi dal sangue raggiunse una fontana.

Notte inoltrata, non c’è nessuno, questo non fu del tutto inopportuno.

Mentre si lavò continuò il lamento.

Denunciare il fattaccio? Forse non era il momento!

Ma ci  voleva un dottore! Dove trovarlo a quelle piccole ore!

Normalità! Nello stesso attimo affiorò un pensiero,

un pensiero stanco:”Non mi sembra vero……..

silenzio…….. è svanito il BRANCO.”



SANA

10/05/2018

 

Giovane donna innamorata.

Lontano dalla sua terra natia era cresciuta.

La persona amata, un ragazzo italiano.

La sua famiglia avversava quel suo affetto , lo riteneva insano.

Lei preferiva inseguire quel sogno.

Credeva che i suoi l’ avrebbero compresa, aiutata nell’ eventuale bisogno.

Ingannata, decise d’ andare in viaggio a trovare i genitori.

Amava i familiari, mai avrebbe pensato che quel sentimento avrebbe armato la mano dei traditori.

Di nuovo a casa, si trovò circondata,

dai  parenti vessata.

La forza del padre incontrollata,

il corpo di lei spezzato.

Dal collo suo la vita sfuggita.

E’ chiaro l’ hanno tradita.

Un sogno dissipato.

Rimane la speranza che non succeda più in questo CREATO.


 

LEI NON IMMAGINAVA ALLORA                                       

17/03/2018 H 15:15

 

Da piccola, quand’era bambina,               sognava una romantica unione.

Non immaginava allora  una sorte aguzzina.

Di baci e carezze era la sua visione.          Pensò:” E’ l’ anima gemella!”

Quando incontrò l’ amore.

Non immaginava allora,  avrebbe preferito rimanere zitella.

Il fato le avrebbe straziato il cuore.           Arrivò il giorno della malata gelosia.

Non immaginava allora, lui cominciò a trattarla con violenza.

smise d’ un tratto ogni cortesia.

La picchiò già nella sua felice adolescenza.       Le rimaneva solo di chiedere aiuto.

Sopportò delle botte il dolore acuto.

Dov’ erano i fiori, i profumi, i doni? Sogni della sua tenera infanzia di bambina.

Non immaginava allora , quella sorte assassina.

Nonostante la situazione rimase sola.

Sofferenze e pianto sotto le lenzuola.          Peggiorò la sua

condizione,

continui pianti col magone.

Non immaginava allora,….uno per lei rischiò la prigione.

Picchiò e represse il violento compagno,

senza pretendere alcun tipo di guadagno.              Il violento non ebbe più occasione di

fiatare.

La fanciulla non si permise più di toccare.

Che si sarebbe innamorata senza fatica

di quel  Angelo dalla Mano Amica,

LEI non immaginava allora