PRANZO A CENTOCELLE

Luglio ha rincretinito anche il pesce rosso
dentro la palla d’acqua sopra il frigo.
Sudato e in canottiera,
rigiri il sugo per la pasta.
È un battere e levare lento,
costante e infinito.
Un mucchio di bollette poggiate sulla foto del capitano
ti ricordano le scadenze.
Quanto ti costano quei quaranta metri scarsi
di miseria.
Col piatto in mano,
rotolando gli spaghetti,
ti affacci:
solo una giungla di parabole,
ti fa compagnia.


JEUX AMOREUX

Odo i tuoi passi sul selciato di Versailles.
Sono piccoli, leggeri, quasi impalpabili
ma sicuri.
Si confondono appena col rumore
di poche foglie che rispondono
al vento dell’autunno.
Tutto qui attorno sei tu.
E mi avvolge.
Così prigioniero, felice,
mi arrendo.


VAL SANTAMARINA

Borbottano sul colle,
le voci del cuore.
Taci ora e vieni più vicina,
le sentiremo meglio.
Un alito di timida brezza,
ti scopre il viso,
mi aiuta a guardarti.
È sera.
Il giorno ci sta sfuggendo
tra gracidar di rane,
e silvie in fiore.
Malinconica estate
già gravida
di un autunno impaziente.