Poesie
SOAVI PENSIERI
E tremano le foglie di quel pino
All’ombra del quale ci amavamo,
stretti l’un l’altro come rami
gustavamo le delizie dell’amore.
E batte le sue ore la campana
Vigile sentinella della chiesa,
dove in silenzio restavamo incantati
e lo sguardo nello sguardo si perdeva.
E scorrono le acque di quel fiume
Come felici passavano quelle ore
Quando in riva ad esse il cuore traboccava
Di estasi infinita e sconosciuta.
E risuona di grida quel locale
Dove un tempo ascoltavo la tua voce
E quante, quante volte il mio bicchiere
Alzai insieme al tuo nel brindare.
E ritorna alla mente quella voglia,
indomabile come fiera tra le sbarre
di rivedere quei posti e quelle cose
insieme al tuo viso mai scordato.
TRAMONTO
Schizzi
Di luce senza vita
Si spengono
Nel cielo quasi oscuro.
LO SCORRERE DELLA VITA
Vedo
Passare il tempo e le stagioni,
vedo
spuntare i fiori e poi seccare.
Vedo
L’alba che insegue il tramonto
E la notte
Seguire sempre il giorno.
Vedo
I giovani di ieri farsi vecchi
E i nuovi nati
Diventare grandi.
Vedo
I miei capelli farsi bianchi
E lo sguardo fiero
Diventare dolce.
Vedo
L’orgoglio antico
Affievolirsi un poco
E lo spirito ribelle
Farsi mite.
Il cuore sognatore
Diventar maturo
E l’agil mente
Farsi stanca.
Vedo
Il desiderio antico scomparire
E le passioni di un tempo
Tramontare.
Sento
Il bisogno di quiete
Dopo avere a lungo
Travagliato.
AUSCHWITZ
Quel luogo preparato apposta
per mettere fine all’esistenza,
per scrivere la parola “basta”
ai sogni, alla vita, alla speranza.
Quel luogo di morte e di dolore
dove il pianto era quotidiano,
dov’era bandita la parola “amore”
E dove non c’era niente di umano.
Quel luogo dove la follia umana
raggiunse l’apice del male,
per cui a una mente sana
sembrò assurdo ciò che fu reale.
I luoghi a perenni testimoni
di ciò che assurdo parve poco,
dove fumano ancora quei mattoni
di umana carne che vi prese foco.
La storia cambiò da quel momento
come la coscienza della gente,
per quei milioni che patirono il tormento
perché il resto non seppe fare niente.
Milioni di vittime innocenti
subirono ciò che nega la ragione
e nessuno udiva quei lamenti
finché non venne aperta la prigione.
Allora l’evidenza ferì lo sguardo
da lasciare tutti senza fiato,
l’evento si capì ma con ritardo
il crimine era stato consumato.
Ricordando quel tempo di terrore
speriamo in un futuro assai migliore,
fatto di pace, fratellanza e amore
che ripaghi in parte il passato errore.
Questo è l’augurio più sincero
da fare in questo Giorno di Memoria,
usare energie, tempo e pensiero
per bandire l’odio dalla storia.
Gennaio 2017
Giornata della Memoria.
LIBERTÀ
Il tuo nome
dovrebbe essere innalzato
sulle cime dei monti,
sulle onde del mare,
sulle ali del vento.
Dovrebbe essere il vessillo
di ogni nazione, di ogni paese,
di ogni villaggio,
l’inno di ogni essere umano.
Dovrebbe essere scolpito
nel calore del sole,
nel chiarore lunare,
nell’azzurro del cielo,
nel profondo del mare.
Ma niente di questo è reale
e il tuo nome
che tanto sangue ha versato
resta solo un frammento
di un muto alfabeto.
Una vuota parola
stampata sui dizionari
e nei libri di scuola
priva di senso
e nessun ideale.
VORREI
Vorrei donati
un attimo di gioia
che possa scacciare
i cattivi pensieri.
Vorrei donati
un dolce sorriso
che faccia allontanare
la malinconia e la noia.
Vorrei donati
un po di speranza
per affrontare
l’umana esistenza.
Vorrei donati
una forza interiore
per superare
i quotidiani problemi.
Posso solo donati
un’amicizia sincera
che racchiude in se stessa
un affetto infinito.
FUTURO
E adesso?
Forse provero dolore
per la scomparsa
di una persona cara.
Forse
esultero di gioia
per avere incontrato
amici sinceri.
Forse
Avrò tristezza
per le sventure
dell’umana esistenza.
Forse
mi prenderà l’ira,
quel sordo rancore
per le ingiustizie
che schiacciano il mondo.
Forse
non so proprio
niente di preciso
di cosa provero domani.
Qualunque cosa
mi riservi il futuro
vivrò lo stesso
la mia giornata,
gustero appieno
questa vita
che il buon Dio mi ha dato
ringraziandoLo sempre
del Suo dono
che resta comunque
meraviglioso.