Poesie
Festa di mezza estate
Una sera calda questo due agosto: donne e uomini arrivano dal paese e dalla città, pure da altri continenti.
Accolto hanno l’invito per la festa: «Venite, vi aspettiamo, siamo gente di pace, amiamo condividere le danze e il pane, il sorriso e l’allegria. La nostra casa è piena di bambini e fanciulle, di donne ancora partorienti figli alla vita».
Una lunga tavolata si è riempita di buon cibo e frutta di stagione e bevande per tutti. Il luogo riecheggia di poesie, canzoni e balli al ritmo di musiche africane e zigane.
Sera calda di sudore e dignità. Festa di mezza estate, “Opasomilaj”, festa d’incontro tra uguali che sconfigge il pregiudizio, apre a un futuro di reciproca accoglienza, là dove si riconosce all’altro la piena umanità.
Restano in esilio
Quando parole
non significano
ormai,
e linguaggi giacciono sconfitti,
umana comprensione
sembra nostalgia di un passato lontano.
Tutto è corsa contro il tempo
che non basta mai
ad accumulare
più cose…
Restano in esilio
parola comunicante,
relazioni
di compassione.
Ultimo giorno dell’anno
Ultimo giorno dell’anno
solo in casa
digito al computer
controllo la posta,
pochi i messaggi.
Una bella giornata di sole:
meriterebbe un salto in campagna
a godere del calore
dei profumi della terra e degli arbusti
di macchia che cingono le colline
in un abbraccio di dolcezza
mentre la brezza leggera
accarezza i volti.
Solo Poesia può restituire corpo
a sensazioni nuove
aperture infinite
amori insondabili.
Mi sento arido e vuoto
incapace di offrire pace.
Solitario aspetto che il nuovo irrompa
e chiami alla vita
alla gioia.
E il tempo del morire
si trasmuti in rinascita.