Luna piena in sagittario- 21/05/16 – 23:14



Rifletteva a più non posso
sulle spighe difettose
rottamate e strette al suolo
di voragini diffuse
Luna, luna non perdona
è sbocciata su una duna
mentre vende la collina
a ingiustizie sussurrate.

Sorgi algida la sera
spesso nera, a volte piena
e non credi né in speranze
né in fantastiche illusioni
sei la nave lungo il fiume
che si è scritta il suo percorso
e nei cuori navigare
per gettarli dentro il fosso

Bianca luce chiara, gialla
alta in cielo
e in petto salda.
Resta ancora una canzone
che non è mai stata scritta
è la tua di confessione
“per voi eterna la sconfitta”


Riguardo il sole



Mimetizzo nella notte cercando di non accendere la luce
i miei pensieri di riguardo, pentimenti insensati
volatili momenti si affiancano
vistosi riquadri con oggetti ordinati, che compongono la scena di due vite diverse

Vite luminose, sotto il sole della giornata, appaiono come modelli lucenti di relazioni formali, in cui ogni piccola goccia di intimità si rende tesoro

Vite oscure, nascoste nelle luci rosse e soffuse, affannate da estremi di conversazioni, in cui i segreti diventano visibili dall’esterno, e le tentazioni si fanno strada sulla tua schiena, controllando le tue mani, guidandole in azioni scorrette.

Ovunque sempre banchi di metallo, puliti e raffinati, in cui riflettere il proprio viso.

Per vedersi in ogni forma, sia quella sincera e formale, sia quella bugiarda ed evidente.

E poi spazio di calore, il tuo riquadro di riposo, la stanza
Dove mi mimetizzo nella notte cercando di non accendere la luce
tentando di ordinare i miei pensieri, coerenti e tentati dagli spazi bui
Dove mi nascondo di giorno, guardando a uno scambio sincero, piangendo di ogni sorriso falso che brilla di riflessi
riflessi del diamante di fuoco che ci illumi


 

Regalami una stella

 

Disteso sul campo secco
circondato dalle mille affrettate, anime danzanti.

Dal canto della mia disperazione
con coraggio esce il verso di questa canzone;
“regalami una stella”
Regalami la luce infondo al tunnel
dona a me quella speranza di riuscire a lasciarmi traboccare.

dall’alto di questo magico cerchio, pregno di aspettative e delusioni mi vedo disteso a pancia in giù
poi il tuo fascio di luce mi colpisce
è il tuo saluto a me mia abile sorella
“regalami una stella”

regalami carezza
il tocco di qualcuno che mi guarda con certezza

regalami stupore
il serpente che mordendosi la coda
diventa una ruota che schizza con furore

regalami il ricordo
di quanto luccicante dalla base del lago
guardavo il cielo brilliante
di quando la mano per scordare mi mordo

regalami dubbio
così che la strada resti sfratta
dalla luce mai baciata
oh stella regalami il buio
per riuscire a farmi luce anche da solo
laddove diventa incerto il suolo,
pavimento di vita che percorro
fotografie impresse nel cielo che grazie a te col dito scorro


La mia notte di fuoco

 

Alla fine ritornano sempre
I tuoi sorrisi ritornano sempre
Anche se non sei più niente
I tuoi sguardi ricordano a stento
Le mie labbra insabbiate si aprono appena
Il tuo braccio mi stringe forte su una vena
I tuoi baci sul collo sono come comete
Illuminano il niente, rischiarano mete
E quel fiume di fuoco che abbiamo davanti
È solo un cavillo di quello che arde

La fiamma trascorse mille viandanti
In tutti penetrata riuscendo davanti
Strusciandosi forte ha scottato innocenti
Lasciandosi andare gli ha resi dementi
Di tutti ho pensato lei fosse la luce
Ma invece era solo una scia della tua freccia feroce