1

Se la conoscenza

di noi e dentro

e dietro alle parole

ci porta a fogli bianchi

nello specchio

il segno e il significato

di fronte

in sottili volute calligrafiche

allora

abbiamo stretto

il senso del respiro

per ingoiarlo intero

e farci trapassare.


2

Geometrie orizzontali

fondono il bianco

quarto di luna

voce senza suono

la morte dalla nuca

ti toglie il respiro


Bertrand s’amuse

la disperazione l’accumulo di scavi una fossa la terra di riporto in dimensione quadrata ammucchi e

scavi dissodando il terreno il riporto apre e chiude nuovi spazi potrebbe essere stato facile e non

guardare la finta o disperazione su di noi la terra copre e scopre o ricopre pesa l’acqua foraggia

nuove vegetazioni la radice robusta scalza le zolle torni indietro per esaminare il risultato asciùgati

gli occhi con la sabbia carta vetrata unghie e polpastrelli non sai mai se si parla di te o si parla

rifiuta con gli occhi arrossati nessuno ha creduto alla disperazione hai pisciato a terra per

incontinenza dissodando il dolore e le sue radici rimprovero inutile quanto inutile la cura del dolore

aria compressa fuoriesce dai contenitori di muscolature lisce sopra e sotto il cordone ombelicale se

non fosse stato tagliato potresti legarlo all’ermafrodito penetrando da parte a parte il ventre liscio

femmineo tagli orizzontali di pieghe ahi posso parlare e fino in fondo dire e non dire offendere con

gli affondo di un gioco al massacro mordi la gola e bevi il sangue moderno vampiro dalle orecchie

spuntate torno a dire rimprovero inutile non prendere l’iniziativa per non dover camminare in un

deserto senza che cresca un albero o un frutto dal nocciolo come uova dure e tenaci immense per

fronde e foglie io non torno indietro ti lascio orinare nella terra un fiotto caldo ben altrimenti rivolto

e non serve a nulla dirlo a niente pensarlo aver fatto di più e in altri luoghi ingoiando passati liquidi

o liquami diresti acqua malata appiccicosa mista mescolata alle fogne e quei liquami ci stagnano a

terra.