LUCCIOLE

Pigra,sbadiglia una finestra
che s’illumina improvvisa
in una calda notte estiva,
liberando nella tersa aria
le dolci note d’un violino.

Son melodie d’amore,
di giuramenti eterni,
infranti dal destino.

Sciami di lucciole
vagano per i deserti campi:
scie luminose rischiarano arbusti,
quasi sagome umane danzanti
nell’immensa quiete notturna,

evocando ricordi
d’una ormai smarrita
gioventù.


AL SOLE

Sole,che dipingi di rosa le aurore
e di rosso infuochi i tramonti,
con la tua luce respingi le tenebre.

Sole,dio per gli aborigeni,
splendore dei cieli,
vita per i mortali.

Sole, ogni angolo del mondo
hai perlustrato
e ogni era, soltanto a te, è nota.

Sole, hai visto l’uomo nascere;
hai contemplato
ogni civiltà,ogni umana vicenda.

Sole,hai ammirato
l’assiro carro,la fenice nave,
il missile spaziale.

Sole,dell’uomo hai conosciuto guerre,
vittorie, miserie e trionfi,imperi e rovine,
esaltanti scoperte e sconfitte.

Sole,unico spettatore
dell’intera storia del mondo,
se pur astro celeste,
eterno non sei,
ma a perir destinato,
tu pure,
come ogni terrena
ed umana cosa.


SULLA PASSEGGIATA DI NERVI

Contro dirupati scogli
si frangono flutti,
ora dolci, ora violenti
e sono carezze ed oltraggi
al trepidante cuore.

Nei lussureggianti parchi,
affacciati alla marina,
agili e liberi
scorazzano scoiattoli.

In lontananza, innevate,
alpine vette,alte si levano.
A lato, di Portofino il monte,
maestoso e solitario,
sulle marine onde si distende.
Lungo le pendici
biancheggiano case
e paiono ardimentosi scalatori
in baldanzosa ascesa

All’orizzonte,tra cielo e mare,
smarrito, l’occhio si perde
ed in questo sconfinato azzurro
ogni angosciosa pena
alfine trova conforto,
fino a dissolversi
in una agognata
ed inaspettata quiete.