La via delle sciabole adorna di semafori rossi

attimi dell’imbrunire sorprendono

la donna smaltata oltre gli appuntamenti

musa non musona della tonicità

lagunare zigzagare

testacoda di battute avallano rimpatriate

non esistono tensione e distensione

franto un irritante ottimo doppiaggio

il suo frinire si estende al parco cittadino

Del cinema all’aperto dialoghi sul sonnoveglia

entrano imperativi del ballo dell’estate

catarifrangenti si allontanano dalla notte

la circonvallazione delle prostitute accovacciate

non termina mai

il pranzo di cichetti è motivo di decorazione

tutto si archivia in quattro o cinque raccoglitori

in riti di prepensionato del compagno di ventura postcoloniale


 

apnee e iperventilazioni si succedono

ti credo poltergeist a forma di risucchio

reputandola la donna sortita finalmente assonno

sovrappenso con protesi di saggezza

se insieme cospirassimo nel tempo di una sigaretta

amami da estraneo

nella visione dell’odore

nella brama non gioita

con foschia senza foschia

abbraccio che nelle semitenebre si ritrae

per il mattino della dilatazione delle bellezze

reduce da situazioni infermieristiche

autocostretto ad autocostruire in fretta


 

non si aprano parentesi

prosegua l’argomentazione né accaddemica né antiaccademica

assiduità non il tempo del professore

comporre locuzioni da qualche parte già scritte

lacerti remix di trofei e sventure

rallegramento acquietante cola da lussuria

di resti di cibo più sedimenti livorosi

in andirivieni tra amplesso allato della strada

e alpestre abbandono di pianure