LE STRAGI OFFUSCATE

Sulla calda carreggiata
Trasformata in vulcano
La vita vien spezzata
Da un perfido piano

Sopra l’auto marrone
Sbalzata a distanza
S’è persa l’illusione
Nell’assurda mattanza

Il fato ha ghermito
Nell’enorme sciagura
Rocco, Antonio e Vito
Con Brusca tortura

Giovanni e Francesca
Seppur per brevi istanti
Respiran l’aria fresca
Ma ci spirano davanti

Tuttavia non basta
Non si è soddisfatti
Per volere della casta
Continuano i ricatti

E Lui che li osteggia
Vien spazzato via
Qualcuno festeggia
La funerea liturgia

Un atroce destino
Una triste sequela
Per Walter, Agostino
Con Vincenzo e Emanuela

Che insieme a Claudio
Con fiera abnegazione
Ma privati di gaudio
Han servito la Nazione

E non va scordato
Chi scampò allo sterminio
Doppiamente oltraggiato
Dal politico abominio

Il fedele Giuseppe
Evitò l’onda d’urto
Ma subito non seppe
Del vitale furto

Nell’azzurra vettura
Gaspare, Angelo immersi
Con Paolo nella calura
Di gelidi universi

E poi il dolce Antonio
In Via D’Amelio Mariano
Diventi un patrimonio
Dello scibile umano

Nel cuore serberanno
Quei terribili momenti
E anno dopo anno
Rivivranno quei tormenti

Anche per loro
Giustizia sia fatta
E ritrovi il decoro
Quest’Italia disfatta.


IL NUOVO CINQUE MAGGIO

Ella fu,
Sì tanto nobile
Non più vital respiro
Un oscur lampo orribile
Per molti un mesto sospiro

Quel dì ci abbandonò
Divenne uno spirto divino
Il terrestre fiume attraversò
Per incontrar il suo Destino

Come farfalla variopinta
Mutò la propria essenza
Per il suo amor s’è ben distinta
E lo mostrò alla sua discendenza

Volò assai lontano
Oltre l’umano orizzonte
Abbandonò il regno umano
Ma ci rivelò la fonte

Sorgente di giustizia
E di legalità
S’abbandona la mestizia
Per il profumo di libertà

La sua fu vera gloria
Non v’è ardua sentenza
La dignità la sua vittoria
Contro l’odierna indifferenza

Fu arte la Sua esistenza
Un monumento alla storia
Che tocca ogni coscienza
Di chi nutrirà la sua memoria.


SONO SEMPRE PAOLO

Se sol voi sapeste,
Ciò che io vedo
Non più mi direste
“Io non credo”

Il manto celeste
Di nero dipinto
Quel dì mi perdeste
In un labirinto

S’annebbia la vista
Si secca la gola
Il cor si rattrista
La vita s’immola

Il corpo mio umano
Han sì profanato
Ma l’anima mia
Non han mai spezzato

Da Angeli protetto
Con loro vi lasciai
Sentii il vero affetto
Ma dolor io provai

Restai assai turbato
La lotta fu mia!
Il dolor da me causato
Una sorta d’agonia

Capii gli oscuri segreti
Da vil uomini celati
Messaggi indiscreti
Complotti occultati

Con forza mi opposi
A chi contrattò
Perché io risposi:
“No, non ci sto!”

L’amata mia terra
Non volli lasciare
Condussi una guerra
Che voleva trasformare

Eroe non fui mai
Ma il dovere incarnai
In vita osteggiato
Adesso adulato

Ma ora so distinguere
L’affetto sincero
Di quanti nel loro vivere
Mi aman davvero

Rinunciate ai compromessi
E alle mendaci verità
Non siate sottomessi
Respirate la libertà.