Dio piange

Ho visto il mio Dio piangere,

su cumuli di membra ammuffite

ai bordi di strade senza asfalto.

Ho visto il mio Dio piangere,

su sguardi inebetiti

e sogghigni strozzati.

Ho visto il mio Dio piangere

sul perpetuo lacrimare

di derelitte madri orfane.

Ho visto il mio Dio piangere

sui sogni abbandonati

nell’aria fredda di mattine estive.

Ho visto il mio Dio piangere

su coscienze svuotate

da inutili pensieri.

Ho visto il mio Dio piangere.

Ho visto il tuo Dio piangere.

Ho visto Dio piangere.


 

Sassi

Sassi

Sassi, su strade impervie e rumorose

sassi, su cui inciampare.

Sassi, su cui mai cadere

sassi da lanciare

o da collezionare,

come medaglie sul petto

di un abile generale.

Sassi su cui morire

o vivere e sperare

Sassi, inevitabili e onnipresenti

Sassi di gioia

Sassi di dolore.


 

Terra mia

Si propaga nelle mie vene

Una commistione d ‘acqua e sale.

Che dolcemente procede

da quell’immensa stesura azzurra

che alla mia terra appartiene.

Inebria la mia mente

L’odore dei mille profumi:

la zagara prepotente e sfacciata.

Il gelsonimo delicato e timido,

il mandorlo, il prugno e il pesco tanto solidali.

Ballo in un giusto connubio fattosi colori

Verde, blu, marrone, giallo.

E’ come una malia

Da cui siamo trascinti

A cui non possiamo sfuggire

E nel tentare di farlo

uccideremmo i nostri sensi

Non si può sfuggire all’incantesimo di una maga

che ha giocato ai bussolotti per noi la sua storia

che se un giorno avvelena e intorpidisce

Il giorno dopo ci nutre e ci asseconda.