ROBERTO BENIGNOMi chiamo Roberto Benigno, sono nato a Cosenza il 23-01-1964 ove vivo con la mia famiglia composta da mia moglie, Mariarita Ponti, ( insegnante di sostegno della scuola dell’infanzia c/o l’Istituto Comprensivo Via Roma – Spirito Santo di Cosenza con la quale condivido lo stesso luogo di lavoro, in quanto svolgo la mia mansione di assistente amm.vo c/o l’Istituto medesimo) e da mio figlio, Francesco, frutto del nostro amore, specchio, ricchezza, luce, e speranza del nostro futuro (studente, frequentante il quarto anno di informatica c/o l’Istituto Tecnico Industriale “A. Monaco” di Cosenza). Sin da bambino, fra gli alti e i bassi della vita, ero solito descrivere le mie emozioni, i miei stati d’animo, le mie esperienze, i miei sentimenti e la dura realtà dell’esistenza umana, in versi ritmati, ispirati dal dono Divino e da una verve poetica e passionale che scaturiva dal più profondo dell’anima desiderosa di uscire dal mio io, perdendosi nel palcoscenico dell’infinito….. Le tre poesie da me scelte per far conoscere ai lettori la mia umile antologia riassumono, in breve, i cardini della mia vita e del mio sentire. La loro collocazione é rigorosamente ordinata e scandisce appieno, con tutte le sue sfumature, il percorso della mia esistenza poetica. “In morte della cara Zia” è stata la mia prima composizione alla quale resto profondamente legato. Ero adolescente, allora e la scomparsa di quella figura, baluardo e sostegno della mia fanciullezza, che mi aveva amorevolmente cresciuto e coccolato sostituendosi spesso ai miei genitori, mi aveva interiormente toccato, aveva scatenato in me il desiderio di esprimerle gratitudine ed amore, in modo struggente, un modo per ricordarla nel tempo e per placare il dolore che provavo ed il vuoto che aveva lasciato nella mia vita. Seconda ed allo stesso modo, significativa tappa del mio cammino di uomo, fu l’incontro con quella meravigliosa creatura, instancabile ed inseparabile compagna di gioie e dolori della mia vita, che è poi diventata mia moglie, espressa nella poesia “Il significato intenso del nostro vivere insieme”. Persona sempre sorridente, che ha saputo e sa affrontare con me i problemi della vita alla quale ha dato un senso, l’ha riempita d’amore e di risolutezza. Terzo episodio determinante della mia vita, descritto nella poesia “La presenza della fede”, è stato l’incontro con un sacerdote, Don Giuseppe, durante la Santa Pasqua nel mese di aprile del 2011. Uomo semplice, che sa donare amore, che sa confortare, un predestinato, fervido credente, generoso verso il prossimo. E’ per me il simbolo della ritrovata fede in Dio e della speranza , che si è rivelata tale, perché mio padre guarì da un tumore all’ospedale San Raffaele di Milano. Dio ascoltò le mie preghiere, mio padre è vivo, è completamente guarito e Don Giuseppe, come per incanto, è apparso in quei frangenti della mia vita disperata ma mai arrendevole alla carità Divina.