Il silenzio di un Padre
(ispirata a Padre Pio)
Lento, tenue sospiro,
bagnato da gocce di lacrime dure…
mi attacco al Suo volto.
E’ il silenzio che ho perso,
per un ricco rifugio, io solo
e lì, una giostra di fitti pensieri
si veste da mano vicina.
Adesso la vita è un misero istante,
un muto abbandono
quando respingo quel Padre.
Ritorna il vento dagli occhi scuri,
quello che non ha casa;
la mia gola scivola nel fango,
come un sorriso che non cambia forma.
Ma le braccia del cielo si allungano morbide
come miele nel freddo,
e il timore non ha giorni…
le aquile del bosco
riempiranno di danze
la mia bocca assetata.
Nudo velo di polvere, torna puro…
La Sua voce è uno squillo,
melodie di albe,
l’amore geme di pace,
si sente la vita.
Gli Angeli sono spille fiorite
mentre cadono inquiete quelle foglie
macchiate di nebbia…
una preghiera smarrita
cerca la luce.
Anima dolce
…e dai da mangiare ai figli, tuoi fiori,
ti trema la mano, sei forte nel cuore.
Ti vesti di viola, cammini leggera,
batte la pioggia e scende la sera.
Vola gabbiano, vola lontano,
sorride quel bimbo che porti nel cuore,
anima dolce, candido fiore.
E lenta sorridi ai giorni felici,
ricordi l’estate, profuma l’inverno,
le dolci campane, il suono del vento,
soffice luna che brilli dentro.
Vola gabbiano, vola lontano,
sorride quel bimbo che porti nel cuore,
giorno di sole, notte che muore.
E suoni al mondo le danze tue belle,
il canto del sole, farfalla e fiore,
sei stella che vive, bambino e cielo,
onda del mare, arcobaleno.
Vola gabbiano, vola lontano,
oltre a quel monte piange il bambino,
nasce l’amore col tuo respiro.
La pianta sul fiume
Pianta che sul fiume
rifletti nel tempo,
i tuoi anni e le paure
ai figli dei tuoi giorni,
aspetta lì sul bordo
che passi galleggiando
quell’ingordo tuo desiderio,
quasi nemico di quel corpo.
Pianta dai fiori appassiti nel vento,
triste ricordo di quel sole violento,
anima sola piena di amore,
umida roccia calda nel cuore,
umida roccia ricca nel cuore.
Le lacrime adesso si stanno spegnendo,
adesso i tuoi occhi non stanno piangendo,
umile pianta, stella del cielo,
sorridi leggera … culla i tuoi sogni.
La riconoscenza
Non è un giro di parole,
non è arte e né di parte,
resta in gola a chi non ce l’ha,
sorride l’oste a la sua premura.
Mente il giovane distratto
nel torpore lento e chino,
fatica un fiore alle lusinghe
che si odono le madri.
Brilla in su l’accesa stella,
giovenche e lupi non han patti,
resta mite l’orgogliosa vita
che si rinfresca a la sua goccia.
Chete mani ormai si incrociano
e si battono soventi,
un ristoro e la sua notte
non esultano menzogne.
Luce semplice del cuore,
avvolgi l’uomo di denso bene,
qual riconosca la via del vero
e si vesta di gratitudine.
Lacrime nel silenzio
Quando il mio cuore piange,
Dio è con me,
ed io, sento Dio!
In quel momento mi rendo conto che non sono solo,
l’amore infinito si mischia alle lacrime sincere.
Quante volte un cuore duro mi ha portato fuori strada?
Sembra difficile pensarlo e anche dirlo,
in tutte quelle parole che mi passano per la mente
non trovo mai un vero inizio…
ma le lacrime nel silenzio,
quelle sì che mi aprono il paradiso!
Non ci sono ragioni da prendere,
occasioni da cambiare,
soluzioni da inventare;
l’amore ti aspetta da sempre.
Quando il mio cuore piange,
Dio è con me,
ad accogliere le mie lacrime nel silenzio.
Ti voglio bene papà
Immancabile guerriero
per ogni mio desiderio,
instancabile forza
ad ogni mia debole generosità.
Da piccolo sognavo ingordo
il tuo abbraccio ogni mattino,
per poi fuggire nella steppa
della prima giovinezza.
Cambiano le stagioni,
si celano i falsi prodi,
e ancora adesso senza tregua
porgi smisurato amore.
Ti vedo nel cielo limpido,
disteso su una nuvola,
io da qui, sempre e come ieri, ti dico:
“Ti voglio bene papà”.