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Rocco Sabatino è nato a Gerocarne (VV) il 2 marzo 1944. Appartiene a quella classe di bambini calabresi, sradicati dal paesello e trapiantati nei centri industriali del nord. A lui è toccata Torino, città che l’ha adottato e che ama molto. Ogni tanto, sente la nostalgia delle colline gerocarnesi e di “Morano” il fiume in cui si immergeva, illudendosi forse, di tuffarsi nelle acque del mare che non aveva mai visto. Nel 2009 viene duramente colpito dalla perdita del figlio Massimo di 36 anni. La sventura lo segna profondamente sia nel fisico che nello spirito e forse, per illudersi di perpetuare la sua esistenza, gli dedica alcune liriche e il libro: “Cos’è successo a Nizza nel “43?” edito dalla C:E: Albatros, col quale ha poi concorso al “Premio Metauros 2013″ indetto dall’Università Ponti con la Società di Gioia Tauro, premiato con la “Menzione d’onore”. Rocco Sabatino non si sente scrittore e neppure poeta. Ama definirsi semplicemente “Un pensionato che si diletta a scrivere ciò che l’anima trasmette alla penna.