In viaggio per dimenticare

Credeva di aver incontrato il grande amore della sua vita, nutriva la dolce illusione che i suoi sentimenti fossero ricambiati, invece una telefonata anonima gli aprì gli occhi

sull’amara realtà: la sua amata lo tradiva con un prestante collega di lavoro!

Adalberto, giovane dall’animo particolarmente sensibile, non si dava pace. Si rimproverava, soprattutto, il fatto di non essersi accorto della leggerezza della ragazza di cui si era innamorato.

Non riusciva a rassegnarsi alla sconfitta e il dolore non gli dava tregua.

“Per poter dimenticare devi fare qualcosa–gli suggerì un giorno l’amico Alex.–Non puoi continuare a vivere con questo tormento. Perché non vai a trascorrere una bella vacanza in un’isola lontana da tutto ciò che ti ricorda la tua infelice storia?”

“Se sei d’accordo, io vengo con te perché da tempo desidero staccarmi dalle preoccupazioni della vita quotidiana.”

Adalberto apprezzò l’idea e cominciò a pensare concretamente

a un viaggio che potesse portare sollievo al suo povero cuore trafitto. Dopo aver esaminato vari itinerari presso alcune agenzie turistiche della città, scelse di andare in vacanza nella mitica isola di Barbados.

Chiese al suo datore di lavoro le ferie anticipate, rinnovò il guardaroba e acquistò due capienti valige per aereo. Nell’attesa della partenza raccolse informazioni sulla vita degli abitanti dell’isola, sul clima e si interessò, soprattutto, delle possibilità di svago offerte dalle strutture del luogo dove avrebbe trascorso quindici giorni di riposo in compagnia dell’amico Alex.

I preparativi per il viaggio occupavano tutti i suoi pensieri e allontanavano piano piano la tristezza dal suo animo desideroso ancora di vita e di nuove gioie. Si vedeva già in quell’isola lontana dove la natura ha manifestazioni di bellezza incomparabile; si vedeva con grande piacere affondare i piedi nudi nella sabbia finissima delle più belle spiagge del mondo, baciate dalle acque cristalline dell’immenso oceano che si perde verso orizzonti sconfinati.

E che dire degli strani animali e delle piante che vivono laggiù, della grande varietà di fiori dai colori vivacissimi che sbocciano ovunque e danno all’isola un aspetto di paradiso?

Nel suo programma di viaggio figuravano molte escursioni, tra cui una visita al pittoresco Mercato del Pesce di Oistins e una passeggiata tra le dune di sabbia rosa di Crane Beach. Con

l’amico avrebbe voluto provare anche l’ebbrezza di immergersi nel mare della barriera corallina perché era affascinato dall’idea di potersi trovare davanti coralli, spugne, pesci colorati, pesci rana, anguille e tartarughe giganti.

Adalberto sognava a occhi aperti e il sogno attenuava il dolore delle ferite del suo povero cuore. L’amico Alex gli aveva suggerito la medicina giusta per la sua malattia!

I due giovani arrivarono all’aeroporto di Bridgetown quando gli ultimi raggi del sole facevano ancora brillare le acque

dell’oceano. Si fermarono a contemplare la bellezza di quel momento straordinario e poi si fecero accompagnare all’hotel The King. Dopo cena, benché fossero molto stanchi per le lunghissime ore di volo, vollero uscire per una breve visita alla città. Per le vie, illuminate a giorno, c’era un allegro andirivieni di turisti di tutte le nazionalità. I ritrovi notturni e i negozi di souvenirs  erano affollatissimi e la gioia di vivere si sprigionava da ogni angolo della città.

Adalberto e Alex rientrarono in albergo contenti come non si sentivano da tempo. Prima di ritirarsi nelle rispettive stanze presero accordi per il giorno dopo: nella mattinata sarebbero andati a vedere le dune di sabbia rosa di Crane Beach, nel pomeriggio sarebbero rimasti a prendere il sole sulla spiaggia dell’albergo.

Verso l’alba, quando tutti i clienti dormivano profondamente, nell’hotel The King si scatenò l’inferno. Tre terroristi, con il volto coperto e armati fino ai denti, fecero irruzione nella hall sparando all’impazzata ed eliminando il personale addetto al servizio notturno. Il frastuono degli spari svegliò gli ospiti dell’albergo che si riversarono nei corridoi andando incontro a un tragico destino.

Anche Alex si svegliò di soprassalto, ma, avendo intuito la pericolosità della situazione, non uscì dalla stanza e in preda al terrore si nascose nell’armadio. Udì le grida disperate della gente, le voci concitate e gli spari dei terroristi, avvertì l’arrivo della polizia che abbatté i tre assassini mentre tentavano di darsi

alla fuga. Quando si rese conto che stavano arrivando i soccorritori, uscì dal suo nascondiglio e con cautela aprì la porta della stanza.. La scena che si presentò ai suoi occhi lo lasciò inorridito. Tra le vittime riconobbe subito l’amico Adalberto che giaceva inerte contro la grande vetrata che dava sull’oceano.

Lo sfortunato giovane aveva gli occhi, ormai vitrei, rivolti verso quegli sconfinati orizzonti che l’avevano fatto sognare e sperare.