CIO’ CHE LA SERA TI DICE
Tu guardavi
il cielo che accendeva
di speranza il profilo
di una collina.
Un sole
che tornava certamente
nei tuoi occhi sognanti
e in quel giovane
sorriso.
Tu che ora guardi
quello stesso cielo
ugualmente rosso,
ma di un sole
che non torna certamente
come allora
nei tuoi occhi.
Nei tuoi occhi
sempre sognanti
dietro il tuo sorriso
diverso…
E una collina
ancora verde…
LA VIA DEL FUTURO
Non sento anime
qui.
Non vedo altro
che corpi,
sembianze corrotte
che passano
amorfe;
presenze scontate
di una vita
prefabbricata
sotto il cielo stanco
dei miei voli invisibili.
Io commercio
una fantasia
che nessuno compra
più.
Io regalo al vento
la mia sindrome
dimenticata,
angelo triste
tra i demoni
di un mondo infernale.
SOPRAVVIVENZA
Ho paura del mondo,
di questo mondo,
questa gente
senza più coscienza,
questa scienza
senza più confini.
Questi figli corrosivi
che nascono
senza ragione
come bestie
dalle bestie;
questo tempo deleterio
istigato da folli
contro la vita
e contro se stessi.
Ho paura del mondo,
di questo mondo,
questo cielo alterato
che vomita fuoco
come un drago ferito
che urla nell’aria
il suo alito rovente.
Ho paura. Paura
di questi corpi,
solo corpi
che vagano invano
nel vuoto
del proprio orizzonte
sempre più vago.
Sul suolo assediato
da un flusso infinito
e sempre più enorme
di insana moltitudine.
ROMANTICHE METAFORE
Gli amori sono numeri,
a volte truccati,
sui dadi del destino.
Sono corpi, anime,
coscienze regalate
dalle mani
di un ignoto croupier
al tavolo verde
della fortuna.
Sono cuori in gioco,
rosse passioni
spesso combinate
col nero e il dispari
della sconfitta.
Con la cifra perdente
di una sfortuna
che ci spinge ancor più
a riprovarci.
E lì,
in quell’astruso casinò
della nostra vita,
si estingue ingenuamente
il suo tempo più prezioso:
quello di una giovinezza
che ignara svanisce
nel nome della speranza.
Di quella grande illusione
che gioca assieme a noi
cadendo ripetutamente
sullo stesso colore.
Rossano Di Palma