PINOCCHIO… TUTTA UN’ALTRA STORIA

D’esser solo Geppetto era stanco

così mise un tronco sul banco

per cominciare dopo la cena

a levigarlo con tanta lena.

Voleva farsi un bel burattino

con gambe braccia e un dolce faccino.

Quand’egli l’ebbe finito

andò a letto compiaciuto

perché aveva fatto un burattino

che assomigliava tanto a un bambino.

Pinocchio … Pinocchio.. ha mormorato

finché non s’è addormentato.

Fata Turchina, la fata buona,

fu però una grande impicciona:

volle dar vita a quel pezzo di legno

chiedendogli in cambio un piccolo pegno.

“Comportati bene … da figlio educato

così il buon Geppetto verrà onorato

e tu, un giorno caro Pinocchio –

disse commossa

“diverrai un bimbo in carne e ossa”.

Lingua veloce aspetto elegante,

ecco la volta del Grillo Parlante.

Col tono altezzoso, del tipo sapiente

sfoggia saggezza capita niente.

Sforna consigli per il burattino

“Sii bravo studente, ubbidisci a papino”.

Pinocchio lo fissa con sguardo stupito,

scuote la testa,

niente ha capito.

“Chissà cosa vuoi insetto vestito,

sei come me appena nato o sei sempre esistito?

Da me non avere premature pretese

devo ancora imparare tutto a mie spese.

Come faccio a sapere meglio cos’è

se nessuno m’insegna??

Lo imparo da me?”.

Pinocchio gridando sveglia Geppetto

che stringe quel figlio subito al petto:

“Figliolo tranquillo, non avere timore

voglio esser per te un buon genitore.

Noi due cambieremo insieme la storia,

del Gatto e la Volpe non avrai mai memoria.

Investiremo i talenti del buon Mangiafuoco

a scuola ci andrai ma solo tra un poco.

Dei Balocchi il Paese lo so non esiste,

dentro al mare balene non ne hanno più viste.

La tua Fata farà una grande magia

e quel Grillo pedante finalmente andrà via”.

“O Babbo che bello,

come sono contento!

questa storia sarà un vero portento:

un esempio per fate, per burattini,

per genitori

coscienze

e bravi bambini”.


VITTIMA

La luna attonita

in un cielo pallido

mi segue indomita

nel mio andare placido.

Il suo volto immobile le nubi velano

sopra un mondo ignobile pieno di veleno.

Pare tutto facile, che tutto sia possibile che basti solo crederci

e il mito è raggiungibile…

e invece devi batterti…

non puoi fermarti e cedere

non basta solo crederci

non basta avere fede.

Le nubi si diradano,

nel cielo opalescente

mi sento sola e vittima

di un sole irriverente.


LA COLPA E’ DELLE NUVOLE

Se scende la pioggia il cielo sfoggia un abito bigio tendente al grigio…

E’ colpa delle nuvole che a volte sono frivole

e cambiano colore se sentono calore.

Se scende la neve il cielo si vanta del suo planare lieve che tutto quanto ammanta.

Queste non son favole

è colpa delle nuvole che scrollansi di dosso il gelo a più non posso.

Se scende la nebbia il cielo si arrabbia perché gli vien negato di farsi ammirare…

La colpa è delle nuvole a volte egocentriche, che in basso

troppo in basso voglion stare.