100 anni fa

Ero sola 100 anni fa.

Ora ho Voi, diverse nelle vostre unicità,

salde più di rocce al passaggio del tempo

o appena scalfite dall’indecenza umana.

Perse da cercare o celate dalla nebbia,

quanti bei giochi che fate,

riscoprirVi attorno è la più gran vittoria.


 

La gabbia

Forza e fragilità, che sottile differenza,

si sta appesi ad un filo logorato dagli eventi,

si sta in balia del tempo

svegli fingendo di dormire

oppure si dorme, ma senza un sonno vero

qui si urla di dolore puro,

si tollera l’intollerabile,

si vive perché si è costretti a farlo.

Non c’è scampo per te,povero uccellino in gabbia

E neanche per me che vorrei vederti volare.


 

Io no

Sono la muffa stantia di un prodotto scaduto,

polvere lasciata cadere e mai rimossa,

il consapevole attimo dell’ultimo saluto,

l’agognante respiro del moribondo presso la sua fossa.

Sono l’ingranaggio mancante

alla vostra enorme e macchinosa ruota.