Luna

Luna di ghiaccio

ti vede mia

sulla natura di menta

su ragnatele di sogni

sul mio cuore gitano,

mentre un ragno tesse ignaro

al chiaro la sua tela.

Falce di luna

attira gli occhi di una strega,

l’amica del demonio versa lacrime

di quarzo:rugiada del mattino.

Luna pallida d’orrore

sul pianto,il dolore

i crisantemi al cimitero,

giardino di fiori spezzati

appassiti,mai sbocciati.

Non sto piangendo;

è la luce delle stelle

l’inchiostro delle parole

che incastro,

lucciole ribelli che fuggono

qua e là.


Aprile

Sotto i rami del mandorlo in fiore

i tuoi baci di sole bussano al mio cuore.

Resta con me,

tra terra e nuvole,

sotto la carezza del vento,

col tuo sapore di menta e tabacco.

Volano i giorni

come aironi nel cielo

e grazie a te indosso la felicità.

Resta sempre,

oltre queste foglie di ruggine,

i rami imbiancati.

Scorre il giorno nelle sfumature dei tuoi occhi di agata

e la notte mi addormento sul tuo cuore.


Il poeta

Danzano nel muschio selvatico

le streghe di Lucifero:

lupe dai capelli di onice

vestite rosso rubino.

Danzano nel mio giardino.

Sono maledetto,

un randagio,un reietto,

per l’amore che ometto

per quei fiori malsani

che delirante partorisco

nel mio giardino segreto.

Non ho che siepi di gatti neri,

brandelli di sogni,

i segni sulla pelle

del mio vivere ribelle.

La notte

col suo velo nero si ritrae

e arriva l’alba nel mio giardino:

non più streghe danzanti,

ma corvi gracchianti

sorretti dal vento della mia follia.