Poesie
Poetitudine
Dovrei
ingarbugliare padarossi,
che adesso assumono il sapore di
una Philip Morris.
Scrivo parole per parlare
e per gridarle le ricalco,
so che così non salvo l’animo alla morte
ma almeno ne allento il cappio.
Desiderio marinaio che perde l’imbarco,
mentre cerco la verità negli occhi
di un altro bugiardo;
quando vedo le mie colpe riflesse agli specchi,
Caronte traghetta ricordi e lamenti
e li sento gli spettri.
Solo incubi veri e sogni mai visti,
chiudo il cielo in una stanza correndo dei rischi,
qui regna Guerra e Caos
non reggono gli infissi,
ma ho una scala per l’inferno come Evangelisti.
E quanta pioggia cadrà ancora a terra prima di riflettersi,
il fallimento non lascia la mia vita con la scritta vendesi,
non da motivi sufficienti per provare a perdersi,
prima che il tempo darà vita alla mia Nemesi…
“Soli”
Dal cielo piovono fantasmi
ma l’asfalto non si bagna,
il destino a volte sbaglia
e la morte non li accompagna.
Ed è qui che mi perdo,
la mia anima è un vicolo cieco,
e ciò che ho dietro
mi attende con un sorriso bieco.
Dove ho combattuto per l’amore
bevendo dal suo seno,
ho camminato nelle sue terre
con lo sguardo da straniero.
Ma ora restiamo io e te
soli
ad accendere candele
in un Eclisse,
a fare spazio
dove non esiste,
lasciando note di rimpianti
tra le risme.
Naufragano giorni sulle rive
e noi irti in piedi
seppur su delle zattere,
cogliendo che l’amore
ha un solo volto
anche se indossa mille maschere.
“Pigro”
Dolce esser pigro quando trovi pace solo nel brusio
dei tuoi pensieri.
Perfino le grandi idee non riescono a corrompere il
tuo ozio così prolifico e saziante.
Resti allegro e giulivo a contemplare la voglia che
affoga, boccheggiando innocente, tra lo spazio di
un sospiro e l’altro,
trovando che sia quasi sadico doverla salvare.
Impassibile, come un gatto che accovacciato in un
letto di fusa attende una carezza.