DOCCIA MATTUTINA

Il getto d’acqua colpisce la mia pelle nuda.
Giro il rubinetto per aumentare la temperatura.
Voglio l’acqua bollente.
Chiuso nella doccia con il vapore voglio ovattare i miei pensieri.
Lascio correre l’acqua sul viso.
Nella doccia acqua, lacrime e pensieri si fondono come fossero una cosa sola.
Esco dalla doccia e la mia gattina mi guarda incuriosita sulla porta del bagno.
Un’altra giornata incomincia.


QUANDO IL SOLE TRAMONTERA’

Ti guardo in quella foto.
Mentre fuori il sole splende
e la vita scorre tranquilla e inesorabile,
il gelo mi invade il cuore.
Tu sei la mia principessa,
non sono io il tuo principe.
Sorridi a me in quella foto.
Quando il sole tramonterà e scenderà la sera
smetterò di pensarti.


SERENATA

Alla fine l’ho fatto.. sono andato sotto la sua finestra a cantarle una serenata.. una canzone d’amore.. accompagnato dalla chitarra che fa tanto atmosfera.. inizio con il DO e comincio a cantare “Dammi il tuo amore.. non chiedermi niente.. dimmi che hai bisogno di me..”. Dai che c’è di male. Perché non andare nel suo cortile interno e iniziare a cantare sotto la sua finestra.. e mentre canto vedere le finestre dei vicini che si aprono.. tutti curiosi di guardare quello sfigato con la chitarra che crede ancora alle serenate.. ebbene si, ci credo ancora!! La serenata.. un rito antico che facevano vivere i nostri nonni con il mandolino.. perché abbiamo smesso di farla!!
Penso che la vera sfida del nostro tempo sia ritagliarsi dei momenti Poetici. Nei nostri giorni così pieni di fretta, di cinismo e di inquietudine la vera sfida è quella di ritagliarsi un momento per sognare, per emozionarsi e per emozionare.
Ecco il potere di una canzone d’amore cantata con sentimento: vedere tutti quei condomini che cominciano a cambiare lo sguardo con cui mi fissano.. dalla pena per uno sfigato alla tenerezza per un innamorato.
La comare curiosona del condominio, sempre acida e sempre pronta ad inseguire con la scopa chi dall’esterno viene illecitamente a parcheggiare nel cortile interno, mi sorride con dolcezza ripensando forse a suo marito che non c’è più e a come la corteggiava quando era il suo filarino. La diciottenne innamorata del I° piano mentre mi ascolta invia subito un sms al suo ragazzo lamentandosi per il suo scarso romanticismo e perché ha in testa solo e sempre “quella cosa lì”. Tutti i bimbi affacciati invece ridono contenti per il mio spettacolo improvviso che ritarda l’ora di andare a nanna mentre i genitori, affacciati con loro, bonariamente li lasciano ancora svegli e, in una scintilla di romanticismo perso da tanto tempo, cercano il contatto con la mano.
Ed ecco là dietro la sua finestra una luce che si accende e il mio cuore batte più veloce della nuova Freccia Rossa delle Ferrovie Italiane. Finalmente la finestra si apre e, come se una stella apparisse all’improvviso nell’oscurità, si affaccia LEI incredula.. si sta vergognando da morire.. la conosco.. sicuramente pensa che ha un fidanzato tutto scemo.
Ecco che rientra in casa.. dai la secchiata d’acqua davanti a tutti no!! E invece, dopo qualche minuto in cui il cuore aveva smesso di battere, ecco il portone che si apre e LEI che corre incontro ad abbracciarmi.
Per un attimo ho il sospetto che mi sia corsa incontro per farmi tacere e per la prima volta da quando ho cominciato a cantare in quel cortile mi sento improvvisamente ridicolo e patetico.
Ma no dai, quegli occhi lucidi sono occhi emozionati. La stringo a me e sento con le labbra il sapore salato delle sue lacrime. Poi le prendo la mano e andiamo a mangiarci un gelato alla baracchina lì vicino.
Dietro a noi le finestre dei vicini ad una ad una si richiudono. I bimbi tra mille domande ai genitori vanno finalmente sotto le coperte, il ragazzo della diciottenne innamorata risponde al sms polemico con un “tvtb” frettoloso e superficiale, la comare curiosona da un’occhiata alla foto felice del suo matrimonio appena usciti dalla chiesa e spegne la luce.

Simone Trebbi