IL MIO AMICO ATEO

Il condominio in cui vivo è’ forse l’esempio migliore di integrazione razziale , religiosa e culturale a cui si possa pensare
È’ un palazzone anni ’70 in periferia, composto da dieci piccoli appartamenti.
Ci abitano, ormai da almeno 5 anni , una famiglia indiana, una romena, una albanese, una marocchina , una cinese, una argentina, una bielorussa e tre italiane, compresa la mia. Un caleidoscopio di colori, lingue , odori e rumori incredibile , al quale bisogna esserci abituati .
Tra le famiglie c’è grande rispetto ed amicizia. Spesso ci si invita a pranzo o a cena nelle rispettive case ,in occasione di eventi particolari o compleanni.
È’ fantastico entrare nelle case dei miei amici , perché ogni volta entri in un nuovo mondo. Il loro mondo ,ricreato in pochi metri quadri, fatto di ricordi , di cultura, di profumi particolari . La stessa cosa dicono loro quando entrano nella mia casa.
Un giorno,Mohamed, mi fa vedere un pezzo di giornale nel quale una signora, credo una parlamentare, dice che , per rispetto dei non cristiani, è’ necessario eliminare la croce da ogni ufficio pubblico. Mentre leggevo incredulo , Mohamed mi guardava e scuoteva la testa. Poi mi dice” a me la tua croce non ha mai dato fastidio”.
Mia nonna, quando ci sposammo, mi regalo’ un crocifisso di legno sagomato che acquisto’ quando andò in pellegrinaggio da S.Francesco di Assisi.
“Questo proteggerà la vostra famiglia, come ha protetto la mia” mi disse. E non aveva torto.
Lo volli mettere all’ingresso della casa , così che appena apro la porta ,me lo trovo davanti agli occhi a ricordarmi ,qualora ce ne fosse bisogno, le mie origini Cristiane, il mio mondo, le mie radici.
Quando invito Mohamed e sua moglie , con i loro bambini , Mohamed , di fede Islamica , appena entra in casa, piega leggermente la testa in segno rispetto , davanti al crocifisso e mi dice” è bello il tuo crocifisso. È’ importante che tu lo tenga li e che tu creda in qualcosa più grande di te. Questo non ti fa essere superbo. Anche io credo nel grande Allah, perché lui mi aiuta e mi guida “.
Mohamed ha 10 anni più di me e una vita tribolata come tutti gli emigrati fuggiti dalla fame e dalla morte dai loro paesi. E quando tocchi con mano i veri problemi della vita , capisci che non è il nome che si da’ a Dio che conta veramente , ma credere in qualcosa che ti aiuti a superare i dolori quotidiani .
Per questo a lui non da’ fastidio il mio crocifisso, come a me non da fastidio vederlo accovacciato a pregare verso la mecca .
Gli altri inquilini la pensano tutti allo stesso modo. O quasi
Cheng è’ cinese , Ranjit è’ indiano,,Raul è’ argentino, Dimitri è’ bielorusso, Theodor è’ romeno, Adan e albanese , Franco è’ italiano come me , ma seguace di Geova.Ognuno di loro è’ entrato nella mia casa con le loro famiglie , tutte di diverso credo religioso, ma nessuno di loro mi ha mai detto che la croce lo infastidiva, anzi, mi hanno sempre detto che era bella.loro rispettano la mia croce perché rispettano me , come io rispetto loro. Non è la croce che ci differenzia , ma è il rispetto della vita è delle diversità altrui che ci unisce.
L’ultimo inquilino del palazzo è’ Beppe. È’ l’ unico Ateo del palazzo.
Beppe e Linda, la sua compagna, abitano al terzo piano e non hanno figli.
Lui lavora in fabbrica e lei è insegnante alle scuole medie.
Quando siamo insieme a cena con loro , si finisce sempre per parlare di politica e a mia moglie, Francesca, non piace molto, perché loro si infuocano subito e ti impediscono di esprimere liberamente la tua opinione .
Beppe ,quando entra a casa mia , ogni volta mi dice” ma non lo hai ancora levato quel legno dal muro?… Non hai rispetto per i tuoi ospiti . Non rispetti i tuoi amici che,in questo condominio, hanno credenze diverse dalle tue e che si debbono trovare , ogni volta che li inviti , davanti a questa icona che offende la propria religione ?”
Ed io per non litigare non gli rispondo e cambio discorso , anche se mia moglie alza gli occhi al cielo e sbuffa.
Una sera però , Racconto a Mohamed quello che dice Beppe e lui mi fa'” Angelo, ci penso io. Tu stasera invitalo a cena”
Così lo chiamo e gli dico se vuole venire con Linda alle 20,00 per cenare e vedere la partita della nazionale in tv.
Alle 20 precise sento un brusìo fuori la porta di casa . Apro e praticamente tutto il condominio era sul pianerottolo. Ognuno di loro aveva in mano un piatto o una pila con delle pietanze originarie dei loro paesi. Si sentiva un miscuglio di odori che faceva venire l’acquolina in bocca.
” ciao Angelo, dai facci entrare che sennò si fredda tutto” disse Mohamed
Beppe sembrava incuriosito e impreparato a quel Assembramento e con la mano mi fece un cenno come per dire …. ma Cos è tutto sto’ casino?…me lo potevi dire che portavo qualcosa anch’io….
Pian piano entrarono tutti , posarono i piatti in tavola e tornarono verso l’ingresso per posare i cappotti all’appendiabiti che sta’ proprio sotto al crocifisso.
Inizia Cheng , che dopo avere appeso l’abito, congiunge le mani e fa’ l’inchino alla croce. Poi Ranjit , facendo lo stesso verso. Poi è la volta di Franco, che piega la testa in avanti e via via tutti gli altri. Ognuno salutando con rispetto il crocifisso sul muro.
Per ultimo Mohamed che,oltre al saluto, mi dice” mi piace la tua croce”.
Beppe rimase imbalsamato ,a bocca aperta ,con i cappotti in mano.
Mohamed , gli passo’ davanti e gli disse” vedi Beppe, se rispetti un amico, lo accetti per quello che è , con le sue diversità . A noi non da’ fastidio che Angelo abbia il crocifisso appeso in casa , anzi, questo gli fa’ onore. Lui si rapporta al suo Dio come noi al Nostro. Lui rispetta i nostri usi, la nostra cultura ,i nostri simboli e noi i suoi. Lui ci rispetta e noi lo rispettiamo. Tu che non credi in nient’altro che a te stesso sei l’unico che hai pensato che questa croce potesse offenderci. Non credi di aver sbagliato ?… E adesso vieni a mangiare che le donne ci chiamano,dai..”
Da quella sera Beppe non parlo mai più del mio crocifisso….

Siroricci


LE GRAND BLUFF

-siroricci-

Il tempo non esiste
É un’invenzione umana
Una bugia universale
Un grande bluff

Un modo per negare a se stessi
L’inutilità di ciò che facciamo
Di chi veramente siamo
Un grande bluff

Dal pianto del neonato
Al dolore del moribondo
Dalle speranze del ragazzo
Alla disperazione dell’anziano

In tutto ciò
Passa l’intera vita
Un tempo, una battuta
Un grande bluff

Tutta la fatica che farai
Per lasciare ai posteri
Un segno di te
Un grande bluff

Scriveranno
Di santi e di assassini
Con la stessa matita
Un grande bluff

Le tue guance avvizziranno
La tua mente volerà via
Il tuo cuore sarà debole
Un grande bluff

La tua pelle s’incresperà
Come quel vitreo lago
E sarai solo
Davanti all’infinito

Allora capirai
Se ne è valsa la pena
Se la Comedia è stata
Solo un Grand bluff

Capirai se amare e odiare
Creare e distruggere
Vivere e morire
Siano ingredienti dello stesso pane

Se il tempo esiste
Se sei riuscito ad inventarlo
A catturarlo e renderlo vivo
E vivibile

Ma sarà ormai troppo tardi
Per regalarlo a qualcuno
Per una lacrima o per un sorriso
Un grande bluff

E allora fallo adesso
Ora che il tempo non esiste
Che non fa parte della tua vita
Ora che è già tempo

Adesso che sei
Un astronauta della vita
Fá che il tuo tempo
Non sia solo

Un Grand bluff


LA FINE DEL LEONE

Lo vedo camminare
Lentamente ,Barcollare.
fermarsi ed appoggiarsi al muro.
Cercare di ripartire e cadere a terra.
con fatica si rialza e
con fare instabile
rimettersi a camminare
lentamente,
trascinando le enormi zampe, verso casa.
Allora una lacrima solca la mia guancia e,
prima che arrivi al labbro ,
riesco a pensare che ,
comunque ,
egli ha fatto una vita da leone,
ed allora ,
il suo sapore mi pare meno amaro,
più accettabile .
Gli do’ un’ ultima occhiata
e vedo che si gira verso di me e,
sorridendo,
mi lancia un ultimo ruggito ,
forte, rassicurante.
Poi sparisce …..

Siroricci