La persona

 

La nostra esistenza comporta un’ infinità di variabili incontrollabili che portano , ogni nostra singola scelta, ad un cambiamento enorme nel resto di tutto l’ universo.

Credere di esistere solamente è un enorme , gigantesco,  errore; chi pensa di non lasciare un segno con il suo vivere , magari semplice , forse banale , non sa che in realtà a volte respirando solamente , scombina  l’ ordine delle cose.

Proviamo ad immaginare  una persona , una qualsiasi , seduta sul divano di casa propria , a guardare un film , bere un bicchiere di vino , o magari semplicemente riposarsi , quando poi si ricorda , che non ha molta benzina e che il giorno dopo avrebbe dovuto fare un viaggio.  Lui si alza, cerca le scarpe , non si ricorda dove le ha messe , quindi passano dei minuti , le trova e dopo averle messe allaccia le stringhe, prende il giubbotto, è una sera di Novembre e fuori è freddo ; la manica è al rovescio, quindi passano altri minuti , prende le chiavi di casa e della macchina , spenge la televisione , e si chiude la porta di casa alle spalle.

Salendo in macchina però  trova il parabrezza ghiacciato , quindi necessariamente altri minuti passano e dopo averla messa in moto , aspetta che il cancello si apra , svolta l’ angolo e si immette in strada, passano altre macchine , alla fine non è poi così tardi , sono le sette e trenta all’ incirca;

Nonostante la temperatura bassa è una bella serata , non c’è nebbia , infatti si vedono benissimo le luci della pompa di benzina poco distante , vengono macinati gli ultimi metri di distanza, le mani girano il volante per entrare nel parcheggio, passano pochi secondi , un rumore, la macchina che sobbalza.

Inesorabile.

Nessuna  possibilità di modifica.

Tutto cambia .

E’ Per sempre.


 

IO

 

I venerdì di Novembre , se non si ha nulla da fare sono sempre poco divertenti ,  fortunatamente , quel venerdì, stava andando piuttosto bene .

Il pomeriggio,  mi chiamarono un paio di amici per fare una partita con il pallone tra di noi , giusto per ammazzare un po’ il tempo .

Nonostante la temperatura bassa decisi , di andare al campetto accanto a casa mia in motorino , non volevo disturbare i miei , poi il polso dopo l’ infortunio si stava rimettendo quindi fare pochi chilometri non era poi così difficile.

Misi velocemente dentro la borsa  un paio di pantaloncini , una maglietta ed un paio di scarpe, quelle con i tacchetti,  presi il casco, salutai tutti dicendo che uscivo e che probabilmente sarei rientrato prima di cena.

Uscii fuori ed allacciai la giacca ,  prendere il motorino con circa 10 gradi non fu una delle mie migliori idee.

“Dio che freddo” , lo pensai per tutto il tragitto , giuro.

Arrivai  comunque al campetto .

Che fatica ragazzi, ma non importa.

Entrai ,salutai tutti ,mi cambiai , più o meno tutto apposto , e uscii  insieme agli altri.

La partita non andò male ci divertimmo come sempre , insomma quale ragazzo più o meno giovane con un pallone e gli amici non si diverte , dai.

Finita la partita, mi rivestii, buttai la maglietta e pantaloncini dentro la borsa e cambiai le scarpe.

Ci avviammo tutti verso i motorini, mi accorsi però di avere poca benzina , rimanemmo un’ attimo a chiacchierare , ci salutammo con qualche battuta , strette di mano eccetera.

Salì , mi aggiustai meglio la borsa sulle spalle , infilai il casco ,misi in moto e partii, data la vicinanza con la pompa di benzina non ci misi molto ad arrivare.

Entrai, cercai l’ erogatore giusto , misi i soldi , infilai la pistola nel serbatoio e aspettai , nel frattempo mi arrivò un messaggio , cercai di rispondere ,  avevo le mani fredde quindi mi ci volle un ‘ attimo .

Il rumore della pompa mi scosse, quindi finì di scrivere il messaggio , rimisi apposto la pistola , tirai giù il casco dalla fronte , presi il tappo del serbatoio e lo richiusi .

Misi in moto , mi risistemai , mi avvicinai al ciglio della strada per entrare nella carreggiata , ed in un secondo, secco, infinito, con il gelo nelle ossa e gli occhi chiusi,  venne messo in gioco tutto. Inesorabile.

Nessuna  possibilità di modifica.

Tutto cambia .

E’ Per sempre.


Applausi

 

Era  una notte di Dicembre , di quelle con la nebbia , il cielo triste , il vento che taglia la pelle e gli sguardi delle persone rivolti verso il basso.

La strada chiusa con i relativi posti di blocco , stava ad indicare  che qualcosa, dietro le transenne , qualcosa d’ importante, stava succedendo. Di solito mi fermavo e basta , per buttare di là un’occhiata , giusto per uno spiccato senso di curiosità .

Stavolta dietro le transenne ci sarei dovuta andare.

Un sacco di gente , chi con il cappello in mano, chi con gli occhiali da sole in piena notte, utili quindi solo a coprire gli occhi rossi, chi camminava quasi come trasportato dalla folla.

Io camminavo piano , penso di essermi comportata così, perché mi sentivo quasi in colpa , che io, potessi farlo ancora.

I lampioni illuminavano lo Stadio , la brina dava una forma al respiro di tutti , cercai di muovermi per salire le scalette degli spalti ,faticai da morire , tantissime anime , tutte vicine , rendevano difficile  anche togliersi i capelli dagli occhi .

I giocatori scesero in campo , tanti anche loro, le loro teste vennero coperte da applausi e lacrime , anche di loro , quella sera ce ne furono tante.

C’era ,come è raro vedere ,tanto di tutto.

Fischiarono l’ inizio , la partita cominciò , dopo qualche minuto il primo gol ,tutti , sottolineo tutti , applaudirono ,per un tempo lungo , nessuno ebbe il coraggio di smettere tanto che alla fine mi fecero male le mani.

Purtroppo quel tanto di tutto , durò soltanto  novanta minuti, che in un normale giorno di noia , non passano mai, ma quella sera ,con noi li che guardavamo, onestamente  nemmeno sapendo cosa,

speravamo durassero di più, possibilmente almeno fino a quando i pensieri avrebbero fatto meno baccano.

Inesorabile.

Nessuna  possibilità di modifica.

Tutto cambia .

E’ Per sempre.

 

E’ così che la  storia finisce , con uno scroscio di applausi ,troppo poco e troppo pochi.

Specificare cosa successe , chi giocò quella partita per meritarsi tutti questi applausi , non servirebbe . Dico solo che , alla persona a cui erano dedicati quegli applausi, non c’era, o forse semplicemente non la vedevamo.

Il tempo , il sistema binario, gli alieni, Dio ,il Karma o Allah , ci diedero una grande lezione , ad ognuno di noi , la propria .

La mia?

Restare con gli occhi attaccati alla finestra , in quel momento della giornata in cui il sole svela le stelle , che con timidezza e umiltà ci osservano , dannarci cercando di contarle , ecco cosa faccio , cerco di contarle , per vedere se ce ne sia una in più, Tu.