Il legno di mio padre

L’età dei tuoi giochi non ha vissuto giochi,
quella scatola strana dove hai messo
la tua poca roba e l’amore di tua madre
in fretta hai imparato a preparare,
avevi dieci anni o poco più e il mondo ti prese
come la nostalgia per quel che lasciavi.
Quel lavoro quella vita l’ho ascoltata dalle tue misurate parole
approfondita nei mitici
racconti romanzati di mia madre,
ma l’ho vissuta e riconosciuta
in quegli attrezzi che con maestria
muovevi nelle tue mani,
non riuscivo a parlare chiederti
ma quando dicevi: ecco, finito
m’inorgoglivo come se, con le tue,
avessi usato anche le mie mani,
gioivo ti ammiravo come un ragazzo
che vede nel padre l’autore d’una magia,
erano sicuramente opere d’arte
da esporre nel museo di famiglia.
Quanto mi mancano i rumori gli odori che ho annusato,
le parole con le quali li spiegavi,
ascoltavo in silenzio per non disturbare
il pensiero l’ideazione
imparavo la grande lezione della vita.
Penso a questo e oggi non conta più,
non vale niente rimane il rispetto
da conservare gelosamente nei frammenti del passato.


LA GUERRA

I gestori delle notizie han divulgato
per cielo mare e terra
che la guerra è finita rappacificata, morta!
E allora Gloria!
Gloria al nemico vinto al nemico ucciso
gloria al suo cuore al suo amore.
Gloria a chi ha sparato a chi ha spiato
a chi ha riferito e a chi ha tradito,
gloria a chi ha solo guardato
a chi non ha dato aiuto per curare l’uomo ferito
e non si è mai sentito uomo mai nato mai cresciuto.
Gloria per chi tutto ha dato
gloria a chi mi ha ucciso e derubato,
all’atrocità dei cecchini di anime
a coloro che han benedetto armi e assassini spietati
sapendo che istigavano a portare morte dolore sete fame.
Gloria a chi ha costruito le armi
belle potenti intelligenti
e si è arricchito comprando le macerie del mondo
che lo renderà ancora più ricco perché va ricostruito,
……ma la notizia è infondata,
la guerra si è solo spostata
li dove gli assassinii sono ancora più atroci
e occorre portare morte e rovina,
dove a un’arma venduta e usata ne segue un’altra più sofisticata…
Il Gloria più sincero e sensato al tuo nome dolce e caro
che cancella questo mondo amaro.


PERDONAMI

E’ un bel po’ che non ci contattiamo
ci siamo lasciati con poca armonia
io volevo la ragione dalla mia,
non ti ho ascoltata, rispettata.
Ora vorrei averti intorno
troppo bello il contagio
del tuo modo di inventarti la vita
troppo accattivante e sereno
il tuo mondo parallelo
immenso il tuo amore dato a fette..
Scelgo il calore
del mondo fantastico dei più piccini,
popolato di gnomi folletti fate,
dove non ci sono orchi
e tu sei la regina,
per chiederti di incontrami
proprio li in quel parco
dove abbondano le risate
della purezza, delle gioia
perché in questo giorno
voglio parlarti a cuore aperto
cancellare il maleducato che sono stato
proporti di riunire a me ciò che sogni, che speri.
Se mi perdonerai, ti stringerò
in un abbraccio da toglierti il fiato,
per poco, lo giuro


 

La Montagna

Anche stamattina la montagna,
il mio idolo di roccia sassi fiori profumi,
mi accoglie mi scalda nel suo abbraccio.
Pensieri multicolori
corrono su ali di farfalla
e si confondono con altri
sparsi in qualche piccolo prato dipinto di fiori..
il profumo m’invade la mente….
Annusa, ci sono mughetti anemoni
ciclamini stelle alpine e…
tutti i fiori che mi accompagnano
mentre vado su,
tutti qui in questo prato che ho pensato per te
per colorare i miei sentimenti,
un prato che se vuoi può essere un puntino,
un neo o un’efelide figlia del sole,
il soffio di vento sul viso è il mio bacio.
Il bambino che torna a crescere in me
mi porta a pensarti serena,
con in bocca i sapori dolci dei tuoi sogni realizzati.
Il tuo giorno avrà
strade coperte di polvere di stelle,
sarà buono vedrai.


 

Chiudi

Chiudi questo straccio d’amore,
nato a piccole dosi
cresciuto con naturale fierezza,
quel che mancava
a piccoli gesti si rattoppava,
con collante cortese,
ah questi amori,
a volte dicevamo
lasciati troppo soli
con i mezzi che hanno
quel che gli riesce ci danno,
qua o la momenti belli da ricordare
racchiudono in piccolo nido a noi dedicato
da accarezzare per un flash di conforto…
l’altro, l’amore migliore
nasce dai sogni mai vissuti
è piccolo, speriamo non li confonda,
è impegnativo il bell’amore immaginare
e molta fatica costa soffiare
la piuma delicata che lo fa volare
fin dove vogliamo vederlo sbocciare…..
crescerà molto bene, vedrai
ma non mollare,
l’amore che viene dopo
è ancora migliore


 

L’Alba

Era presto,
l’alba,
ho suonato alla tua porta
per lasciare
un tenero bacio
ripieno d’affetto.
Non hai aperto.
Alzando gli occhi
ho visto
trucioli di stelle alla finestra.
Ti ho pensata
ancora abbracciata
ai tuoi desideri…
son venuto via
baciandoti nei miei.


Amica mia

Non posso nascondere

che ho poco da offrire

solo guai da governare,

ma per la mia amica dolce

che non trova pace

nel buio del suo giorno

ho il mio cuore

da darle in soccorso,

te lo mando ora

che stia vicino a te,

ti racconti belle storie

e di quanto sei bella dentro,

ti baci come ti bacio io.

Certo è poco

ma è quasi tutto ciò che ho….

non me ne volere

ti voglio così bene

da dirtelo con una pacca sul sedere.


I tuoi anni

Hai deciso che sarò il custode dei tuoi anni

e anche questo non passerà,

è già qui da me con gli altri,

parlano sempre di te,

di come li vivi;

ce ne sono di quelli lagnosi

insoddisfatti di ciò che han cercato

e non hanno avuto

non ti sei impegnata,

hai lasciato che il tempo scorresse su di te

che ti scavasse, dentro e fuori

lasciando lacrime rughe

nella testa ricordi e angosce,

d’ora in avanti

bevili usali sfiniscili!

Io continuo a coccolarli

te li metto via belli in ordine,

qualcuno lo rivivrai se ti andrà.

Lo sai, son dentro ad ognuno,

quanto come dove hai deciso tu.

Sarò cometa Angelo custode,

… anche biscotto nel caffè!


Io ho te

Ami il caldo, prendi l’estate e te ne vai

rimango da solo ad annusare il tuo profumo

ad immaginarti a cercarti, desiderarti,

finalmente stasera corro da te!

Le ore di oggi

le ho contate pesate prese a calci, derise sporcate

spinte a passare correre via, correre via volare,

ti ho pensata, a momenti voluta…..

adesso sono qui.

Ti abbraccio ti stringo ti bacio a doccia

piccole gocce che s’insinuano nella pelle…

raccoglile sulle dita bevi ogni mio bacio…

non mi serve il sole, io ho te!

Sospiri,

abbozzi un sorriso e ti giri,

ti annuso i capelli

ti bacio la schiena,

così rannicchiati

parliamo ai nostri sogni.


Andata

Giornata andata,
anche questa finita
combattuta sfinita,
barattoli di frenesia
rimasti sulla mensola,
spicciola quotidianità
io non vivo e ti rubo.
Ho visto gente
incontrato sguardi
ho letto confini delineati
dalla fredda realtà.
Sorrisi suoni canti
dialoghi
solo negli spot della pubblicità.
Sono avaro
non voglio darvi i miei pensieri
bacio giudaicamente tutti
e mi nascondo nella notte
a pochi centimetri dal giorno
vivo un altro tempo
ed è vivere davvero,
irrazionale vago
seguendo scie di luce
di stelle e di luna
sperando d’incontrare te
e impadronirmi del tuo sapore.

A Julia e Thomas

Stalliviere Gioacchino
Bianche vele

l’acqua fresca sul viso
lava i residui della notte
ed i pensieri, il molo è sempre
li che aspetta con la sua gente
i discorsi disimpegnati
e il mio posto fisso in prima fila.
Assorbire la quotidianità prende
del tempo, rubare frasi è un gioco
scartare frasi a volte un fastidio.
E arriva l’ora in cui i poeti vanno
per mare, senza fretta su piccole
barche spinte da bianche vele,
frugano la mente ammirando l’acqua
a specchio disegnando percorsi,
parole frasi appaiono a macchie
sul bianco delle vele
in un rimpiattino assillante per chi
legge per chi aspettava e ora vive!
Una lunga fila di parole sale verso
le nuvole poi ridiscendono
arricchite dai pensieri aggiunti
dai poeti di lassù.
E’ l’ora che le piccole barche
si disperdano ognuna a cercare
la bottiglia dove infilare quel pezzo
di cuore scritto sulle candide vele,
portarlo per il mondo e chi vuole
può aggiungere un po’ di cuor suo
poi ad altri lo passerà

Stalliviere Gioacchino
Big Bang

Ancora ieri vivevo d’arrivismo
protervia insolenza
portavo con costanza
cibo alla solitudine,
tu già c’eri ma ero impegnato
a curare me stesso,
a volte succede che una risata
lontana pian piano
ti si avvicini e magari
si impossessi di te come
una canzone d’amore.
Il giorno dopo incontro il tuo
sorriso e li mi schianto
è un colpo al cuore!
Mi divora il desiderio
di osservarti ascoltarti,
ed è la trama di un libro
che si sviluppa affascinando
nel momento che le tue parole
si fermano su di me e capisci
che mi stai cambiando
che mi stai innamorando.
Mordicchi le labbra
ed è un confronto un approccio
un invito, è sensualità.
Mi hai fermato il tempo
sei il mio spazio il mio big bang
mi hai fatto innamorare!