Noi
Siamo rocce,
trascinate e inglobate dal dolore come detriti in un ghiacciaio.
Siamo spinte dalle emozioni, come ciottoli nella corrente di un fiume,
certe volte calmo, ma più spesso in piena..
Siamo intrappolate in un corpo spigoloso, estraneo ed ingombrante,
stritolato come un sasso dalle radici di un albero che cresce.
Siamo pietre, costituite da microscopici atomi di materia fragile,
eppure, unite, acquistiamo la forza cementizia di voler restare pietre.
Siamo spettatrici della vita, con l’amaro desiderio di esserne protagoniste.
Ma siamo soprattutto ricche,
più di coloro che non conoscono la difficoltà del nostro quotidiano,
più di coloro che ignorano il dolore,
più di coloro che non sanno gioire per pochi lampi di felicità,
quando si allenta quel filo spinato che ci avvolge,
quando la mente riesce a fermare la disperazione, ascoltando il silenzio,
quando un sorriso e un abbraccio ci accolgono con sincerità.
Siamo noi,
siamo rocce.
Tramonti
Frammenti di ombre,
attimi di sfumature,
istanti in cui bagliori, contorni e dettagli
provocano benessere e impotenza,
evocando umanità e Divinità.
Si aprono mille immagini nella mente e infinite sensazioni
che sfiorano il cuore, stritolando i sensi,
mentre i brividi si palesano,
le lacrime bagnano il viso,
il sorriso scioglie le tensioni.
Vecchi saggi
Alberi, padri di vita, possessori di dita,
mai avari di abbracci, anzi,
dispensatori di energie e di figure del passato.
Elevàti alla vita, succhiano forza dalla terra,
restituendo carisma, esperienza e protezione..
Nel mio silenzio, li sento parlare fra di loro,
a volte piangere,
a volte canticchiare una dolce nenia..
Una forza invisibile mi spinge,
attirandomi a sedere al loro cospetto,
per ascoltare, umile,
racconti di vecchi saggi.