Poesie
RINASCITA
Tutto ritorna lentamente:
un fluire inesorabile
di sentimenti che si infiltrano
tra strati di vita non vissuta.
Pensieri frantumati,
senza coscienza, senza anima.
Esploriamo gli abissi dei nostri cuori,
ci perdiamo in danze di fantasia
per ritrovare le nostre fragili radici.
Ancora voli senza ali
tra giochi di luce,
tra rosati arcobaleni,
tra ombre fugaci
che si inchinano
e salutano le ancelle
dalle lucenti e ridenti pupille.
Riprende la vita,
diversa adesso e sentiamo forte
la nostalgia di un tempo recente.
Viaggiamo solo con la nostra fantasia
nei luoghi che ci affascinano.
Quando potremo ritrovarci abbracciati
per piangere senza vergogna?
MOMENTI SOSPESI
Tra le mura si rimane prigionieri
e il pensiero scavalca ogni reale momento
per altri momenti,
per altri trasparenti pensieri,
coriandoli sospesi
che si annidano nella mente
che vaneggia e appaiono tarli profondi.
Ritorni poi… forzatamente
a cercar te stessa
nei ricordi lontani,
tra antichi scritti.
Ricominci.
Ritrovi nei versi la vita;
docilmente ti lasci trasportare
su nuvole stracolme di fantasie.
Gli occhi smarriti
cercano tra le gemme di rugiada
gli occhi dei tuoi cari, dei tuoi amici.
Un mattino ci sveglieremo gioiosi
e ritorneremo a danzare
con cuori leggeri che potranno innalzarsi
nell’immensità e volare, volare
fino al cielo.
USA e GETTA
Usa e getta
la vita tra le dita
come di carta un fazzoletto;
l’essenza vitale si disperde
in un cassonetto.
Usa e getta
quando l’anima
si racchiude in uno scrigno dorato
per sfuggire la misera falsità
di chi è lì, dietro l’angolo,
mascherato di generosità.
Usa e getta
le apparenze che scavalcano l’amore
e conta solo l’estraneo;
chi è lì, dietro un muro invisibile,
figlio mai sinceramente amato;
madre innaturale
per chi hai lottato?
Usa e getta
anche l’amore come il preservativo
dopo un rapporto senza parole,
fatto di solo sesso.
Usa e getta
chi ti cerca e ti ammalia
per rubarti un po’ di estro e fantasia,
quando ogni dovere
è solo un premio da ritirare,
in un potere senza limiti,
senza dignità, senza onestà.
Usa e getta
contraddizioni tra
chi si distingue
per giochi e simpatia
e poi si perde con ingiuste parole
agli occhi ridenti di giovani innocenti.
Usa e getta
anche chi è assente
per un’intera esistenza e poi
ti chiama da miglia lontane
per un suo imminente bisogno
di ritorno a chi non conosce
e con vacue dolci parole
ti insulta ancora
nella tua candida ingenuità,
ancora infinita.
Usa e getta
chi con dialettica
ti fa credere in un’amicizia
ch’è sincera solo per te, povero illuso
e subisci ogni ingiustizia.
Usa e getta
quando ogni umiliazione,
come macigno rimane
su chi indifeso
si rannicchia nel suo guscio.
Usa e getta
per chi gioca con i sentimenti
per egoistico piacere
ingannandoti con false parole,
calpestando la tua sensibilità,
indifferente e freddo.
Ovunque,
qualunque, costantemente.
Dunque?
Chiunque, comunque
Dunque?