Viaggio all’alba

 

Guardiamo l’alba

dal finestrino

del treno.

 

Tutti i giorni

ci svegliamo

troppo presto,

quando tutto

ancora tace,

solo respiri,

parole dette

a bassa voce.

 

Il tragitto

di uno studente,

o un lavoratore

ancora assonnato,

su un treno

poco pieno.

 

Chi si appisola

per un poco,

chi ripete la lezione,

chi telefona,

chi parla con gli amici.

 

Poche fermate e si scende;

tutti svegli viaggiatori:

è arrivata la mattina!


Un’infinità di parole

 

Parole dette,

dimenticate,

parole a caso,

parole non dette.

 

Parole scritte,

poi cancellate.

Parole in disordine,

parole urlate.

 

Parole sentite,

parole sognate,

parole in bilico

tra mente e cuore,

parole pensate

e usate

come un errore.

 

Parole tornate,

parole che

non ritornano più.

Parole strappate

da un pianto

che dura a lungo.

 

Parole,parole

e ancora parole.

Facciamo i conti con le parole.

Meglio parlare,che tacere.



Festa

 

S’illumina a giorno

il cielo di notte

coi fuochi d’artificio

sparati per questa festa.

 

L’anno che se ne va,

uno nuovo che arriva.

Si brinda tutti insieme

sperando in un po’

di fortuna.

 

Si mangian le lenticchie,

a tavola bicchieri

pieni di spumante,

si brinda e si fa tardi:

stanotte non si dorme!

 

A tavola si fa festa,

in TV con RTL

aspettando mezzanotte.

E poi giunge il primo sparo.

Auguri amici!

 

È arrivato il nuovo anno!