Notte di metà Febbraio

Splende una goccia di rugiada nell’immensità dell’universo, brilla solitaria rischiarando l’oscurità

che avvolge questa notte di metà febbraio.

Appoggiati ad un muretto, due innamorati si baciano imitati dalle loro ombre, mentre la notte pian

piano lascia spazio all’aurora che lentamente accende il cielo di mille colori.

La città giace ancora mezza addormentata nell’abbraccio dei primi raggi di sole e, si risveglia

lasciando che i sogni volino via lontani come passeri spensierati che cinguettano qua e là sui tetti.

Vite si intrecciano nel pulsare di un nuovo giorno, sotto sguardi disinteressati, tutto scorre in un

inquietante replay.

Ogni istante e scandito dal passare del tempo che implacabile scivola via.

La notte fa spazio al nuovo giorno e, il giorno muore nella notte.

Adagiato nel suo lettino un bambino dorme sereno, incurante del futuro che lo attende.

Rannicchiato in un angolo un vecchio cane sbadiglia stanco sul suo giaciglio di faglie,

ore passano silenti, senza far rumore e il tempo è un abile ladro che se le porta via.

Sull’acqua si specchia uno spicchio di luna che svanisce quasi subito dietro una nube.

All’improvviso eccola lì un’altra volta, luminosa come non mai nel buio che la circonda,

meravigliosa con le sue mille facce, meravigliosa come lo è la vita.


Puro amore

Sotto la pelle, dentro le vene, scorre un brivido d’amore.

Due corpi abbracciati formano un solo cuore che vibra.

Le membra abbandonate.

Il respiro nel respiro culla l’anima.

Non vi è più il tempo, la ragione.

Tutto il mondo è svanito, con la sua frenesia.

Catapultati in un’altra dimensione in cui a parlare è il cuore.

Le labbra sussurrano dolci parole all’orecchio.

Occhi negli occhi sognano.

La mano sul ventre a proteggere la vita.

A proteggere il frutto di un amore puro.


Sicilia

Sulla battigia lo sciabordio delle acque calmano il cuore.

Luccicano mille diamanti sulla distesa all’orizzonte.

Eccola la mia Sicilia, un mantello di terra disteso sul mare.

Profumo d’arancio in fiore e zagara, sotto il sole ardente.

Un dipinto di pescatori e barche al tramonto.

Cornice di un luogo in cui si intrecciano passato e presente.

Terra di mille culture, di gente solare che vive con il cuore.

Terra di sapori antichi, di mandorli e fichi.

Terra senza confini, a cui i suoi figli lontani ne cantano la storia con amore, poiché li vi è rimasto il

loro cuore.