Poesie
Selinunte
Zagare d’arancio
nuvole di zucchero filato.
Rose di melograni
fiumi d’acanto
viole d’inverno
strade di lapislazzuli.
Ulivi di abbracci saraceni.
I gigli del mare
sotto i templi colorati.
© vitomariamancusoapril2002
La gazza ladra
Stai andando gazza di pioggia
lasciando giovinezza
favole interrotte
nei volti dei cavalli morti.
I forse nei ruscelli
I baci sotto il fiume.
Attendi semafori verdi
per togliermi il cuore?
Quello non conta,
è icona muscolosa
cucita col filo del biancospino.
Forse tu miri alle briciole?
Le impronte degli scarponi
lasciate nelle stagioni.
Marte e Orazio
Marte narrò ai pianeti
di storie segrete e
montagne di ghiaccio
Di nude braccia
in distesi deserti
con cimeli d’angora
e cammelli dispersi.
Orazio sembrò parlare
del leggero fruscio di vento
che era entrato nella stanza.
Sentiva le parole con gli occhi,
vedeva i volti come statue,
le palpebre restavano socchiuse
in cispa inumidite:
“fa che torni per tempo
perché non ti ho dimenticato.
Quando vivrò nei tuoi sogni
dirò sussurrando
le cose smarrite
nel rivolo dei ricordi”.