La strada di sale.

Questa è una storia che inizia con un piede e l’altro che lo segue…
Tra il dire e il fare, vicino al mare.. in un tempo sospeso di bianco cotone,
c’era un uomo di nome Allen che camminava come un soldato senza un comando.
Attraversava paesi e città più di una volta come una luce a circuito chiuso.
Non parlava mai con nessuno, nemmeno con se stesso, fino a che un giorno,
un uomo anziano affiancò Allen senza presentarsi e gli chiese :
– Perchè cammini tutto il giorno ininterrottamente? Ti vedo spesso camminare da solo. O non hai un momento di pausa oppure non hai niente da fare.
Hai famiglia? Amici ? Un posto in cui stare ? Perchè non ti riposi un pò?
Allen senza chiedere chi fosse e senza presentarsi disse:
– Niente di tutto ciò.
Rispose con voce scattante e spontanea, come per spezzare un digiuno di parole, come quando si interrompe lo sciopero della fame: si liberò.
Qualcosa lo scosse, quelle poche parole dette dopo tanto tanto tempo lo liberarono come un bambino che gioca a nascondino e sente : “tana libera tutti!”. Pensò di rallentare ma fece il contrario ,quindi continuò:
Avevo un tempo per ogni cosa. Ora il tempo lo passo a fare una sola cosa. Le altre non ci stanno più dentro. Non mi fermo più. Non ci resto qui.
L’anziano con fare da maestro gli domando:
– Quanta strada hai percorso nella tua vita?
– Molta più di quanto nessuno possa fare in due vite o tre.
– Dove sei arrivato? Lontano? Hai camminato per raggiungere… che cosa?
Allen con lo sguardo puntato in avanti e con le orecchie alte, tutto d’un fiato rispose:
– Ho camminato per quarantanni e continuerò a farlo, sono nato con le scarpe e gli occhi puntati all’orizzonte che si rinnova.
Cammino e cammino, non ho più nulla con me.
Con me ci sono io e soltanto io, oltre alle mie scarpe e la mia strada…la mia cara e infinita strada…
-Hai percorso chilometri in “avanti” senza mai guardare indietro e senza mai fermarti un attimo…giusto?
– Esattamente.
– Allora hai percorso tanta strada per stare fermo nello stesso punto…
Allen lo interruppe di colpo e disse:
-No, non sono mai fermo nello stesso punto!
L’anziano, comprensivo, riprese fiato e domandò ad Allen:
– Ma tu da che parte guardi? Tu dove pensi di andare, camminando? Non serve fare chilometri in “avanti”. Il sapore in questa vita lo si raggiunge se ci si espande.
Ma vedi bene che, in realtà tu, non ti sei mai mosso.
Sei scappato… e i chilometri che si percorrono quando si scappa, non si contano mai e non contano mai.
Per la prima volta in quarant’ anni camminanti, Allen fu colpito, come se avesse perso una parte di sè, come se si fosse rotto una gamba, come un ciclista che buca una gomma: fu costretto a fermarsi e dire:
-E tu allora? Sei mai scappato?
L’anziano si rivolse ad Allen come un padre e con voce ricca cominciò a dire:
– Io sono andato “avanti” in una sola direzione proprio come te, sono scappato come te, ma sono sempre ritornato.
Tanta strada ho fatto, ma me la sono dovuta rimangiare tutta.
– Tornando nella direzione opposta all’ “avanti”(che non è indietro), non ho ritrovato le bricioline che avevo seminato sul sentiero liscio con tanta superficialità e fretta, i corvi se le erano mangiate tutte, ma massi pesanti, macigni , su terra increspata e ostile e ci ho messo tre volte tanto di chilometri e fatica.
E’ stato come correre e bere cenere, ingoiare pietre ….
Allen distolse lo sguardo dall’orizzonte, guardò negli occhi l’anziano e come se pregasse disse:
– Quindi io… cosa dovrei fare ora?
– Ora che sei fermo non riprendere a camminare…
– Ripercorri quanto hai fatto in quarantanni, stando fermo, consapevole della tua direzione.
– Piantati per terra e cresci come un albero, espanditi come un albero sia sopra che sotto, abbracciati intorno e cambia orizzonte, come l’universo in espansione che è dentro e fuori. Tutto si espande e tutto scorre, come un esplosione che va in ogni direzione.
Comincia ora.
– Ma tu cosa hai guadagnato da questa vita ? Quanta strada hai percorso allora?
– Io sono sempre stato qui. Ho fatto più strada di quanta un camminatore come te possa fare in due vite o tre… e stando fermo.
Pensa al sale!
Allen comprensibilmente confuso chiese:
-Il sale?
Spuntò un sorriso sul volto dell’anziano e disse:
– Togli l’acqua con il sole e prendi il sale.
La tua vita è come un piatto insipido.
Prendi il sale, solo il sale…
Nessuno dice che sarà facile e neanche difficile, non lo troverai nel mare quando l’acqua ti arriverà sotto al naso, non è quello il sale e neanche nelle lacrime quando scenderanno…
Il sale è amare.
Detto ciò l’anziano si girò ed a piccoli passi se ne andò lasciando Allen solo, com’era stato fino a quel momento…con la certezza che non lo avrebbe mai più rivisto.
Si sedette per terra, chiuse gli occhi spalancandoli e cercò di guardarsi dentro…
La voglia di sapere e di farsi domande era tanta ma trovò solo una risposta, la sua.
L’anziano intanto si allontanava sempre di più, si fece sempre più piccolo sempre più piccolo, come un granello di sale che alla fine scompare…si era sciolto.
Allen pensò… ho una certezza con me che è un punto di partenza. Ora si parte.
Dentro di sè vide una lunga strada bianca scintillante, non ancora percorsa, tutta pulita, sembrava appena asfaltata, appena nata.
Era come se tutto stesse cambiando veste contemporaneamente.
Niente è mai stato così pulito e saporito. Tutto è nuovo.
Allen pianse, abbassò gli occhi e vide le sue vesti bianche: un bel paio di scarpe lucide, ancora con il profumo di gomma.
L’anziano signore che Allen considerava un ostacolo al suo cammino, lo rese invece nuovo, un atleta. Saltò l’ostacolo. Scattò come un centometrista verso un nuovo orizzonte, pronto a percorrere gli stessi chilometri ma questa volta sulla sua strada di sale.


Son speso

Sono qui in mezzo alla stanza, solo, nella mia taverna.
Siamo in due se si può dare vita a un fuoco che ti scalda.
Davanti a me un intestino di legna acceso, fa paura, rassicura,
mi svela… la luce rivela.
Sto immobile o anche di più,
mi sento bruciare, brucio calorie, corro, viaggio forte
e alla fine ho corso per chilometri solo per spostarmi un po’.


L’arte

Mette i coperchi alle pentole del diavolo.
Come bere un bicchier d’acqua quando si ha tanta sete
come la voglia di sapere cosa c’è aldilà della siepe
come qualcosa che rimane sempre uguale invecchia
motore perpetuo.
Come il mare che il cielo rispecchia
come il cielo nel mare si specchia.