Andrea Ravazzini
Poesie
Non tendo la mano allo sguardo cupo di notte
Questa materia densa che sobbalza intermittente
all’elevarsi e discendere d’un cuore afflitto
dalle linee del tempo,
ora giace inerte.
Questo giorno vano
che sento sale lento sino in vetta
a uno scorcio di vita scoscesa,
trema nel suo fondamento.
Questa nube d’intenti
che veleggia diradata
al tocco dell’aria
-ch’inalo ad ogni battito respiro-,
ora resta in ombra sfumata.
Gli elementi del cielo e del tempo
soggiacciono al peso del mondo
nudo nelle sue fondamenta.
Non tendo la mano allo sguardo di notte,
che sua stretta non molla.
Mi scosto di lato ai minuti leggeri e possenti.
Resto in attesa d’una scarna presenza
d’un mondo che questa cosa ineguale
ha per confine.
Il reale s’è divelto dalle sue fresche radici
pochi attimi addietro.
I momenti di luce degl’occhi che possiedo
furono lì, avvinghiati da una rotta di buio evasa
da un anonimo nulla fuoriuscito
dalla forma di carne e di sangue su cui mi reggo.
21 giugno 2023
Ti porterò con me tra le mie braccia nel vento
Il singhiozzo di questo raggrumato passato,
discioltosi nelle falde del buio
all’addensarsi cieco
di quest’oscurità presente,
mi riporta in fondo alla notte,
al denso lamento d’un tempo stremato
dal cumulo fitto
dei suoi lacerati trascorsi.
Ivi ho abitato silente
le vaste terre mute dei minuti.
Non s’è salvato un amorevole giorno
a cui toccare con luce
i candidi petali
in rari momenti fugaci
su cui il veleggiar dei sogni radi
possa dispiegar
le sue auree membra sottili.
Filtra il pensiero tra i rami di bosco
sino a lambire uno scorcio di cielo
ancora intatto
nel suo candido respiro.
Ti porterò tra le mie braccia
con me
nello scivolar in un canto di vento,
finché nascosti
riapriremo gl’occhi
nello scrosciar tenue
di muti fiocchi dorati.
22 giugno 2023
Solo respiro col tuo tuono nel petto
Annidato nel nulla,
respiro solo
col tuo tuono nel petto
questa ora minuta di gelida nebbia
che gl’occhi assale senza timore.
La ronda letale dei minuti
espande il suo corso,
silente,
dalle spire mortali.
Non c’è più notte che abbia confine
in questo mare denso
che avviluppa le scarne vene
del mio vitreo rigore.
Sfumerà anche il fiocco
su cui si posa questa tenue
luce sottile,
ch’ancora vive al riparo
dalla stretta del vento.
S’innalzerà il capo in una preghiera,
che sorte fanciulla
porgerà ai resti del cielo.
Si udirà un fragore sommesso,
profondo nel ventre,
le somme vette spezzarsi,
un cuore pentirsi
e la sommità del mare indomito
farsi vana terra di pianto.
23 giugno 2023
Nudo nel cuore di questo fragile momento
Aperto il costato
allo sguardo
di terre ove
ebbi dimora
alla venuta
nel mondo,
resto nudo
nel cuore
di questo fragile
momento spezzato.
Esposto alla notte
silente,
passeggio le vane
speranze che qualcosa
di lucente
mi passi di lato.
Mi passasti accanto,
senza voltarti,
sfiorandomi appena,
per poi diradarti
leggiadra
senza commiato.
23 giugno 2023
Vita è il respiro di questa radura sommersa
Vagando
nei meandri affilati
del relitto
di questo tempo scavato
da risentimento
e affanno,
scorgo un’ombra di fede
che avanza nel suo cammino
dirottando le radici del dubbio
verso un varco disteso
dagl’occhi di cielo aperto.
Nulla si pone innanzi
a tale incanto,
la cui soffice luce risorge
dalle ali di terre essiccate,
ormai morenti.
Vita è il respiro di questa radura
sommersa di angeli
che li accoglie
nel loro tormentoso viaggio
sulle orme fitte
d’un candido destino.
24 giugno 2023