Beatrice Principe
Poesie in mostra
Te l’ho fatta amore
Non a caso, mi scalpitava il cuore!
Pensavi di legger qui sopra “Lac-rima”?
“Ali” oppure “Costrutti sociali”?
E qui, nel cuore di Roma,
dove giocan i ricordi,
di due ragazzine, ventitreenni,
che esploravan questa città,
con gli occhi sognanti di felicità,
ma con la paura di tenersi per mano,
quelle due ragazzine,
ingenue, sbarazzine,
oggi son due donne,
quella paura, divenuta inesauribile cura,
ed oggi lo urlo al mondo amore,
che voglio averti fra le dita,
per il resto della vita!
Tu che mi hai insegnato ad amare,
tu che mi hai dimostrato la parola restare,
tu che mi hai invogliata a sognare.
Nella nostra casetta,
voglio appendere un quadro speciale,
un “ritratto” dei nostri sogni,
che siam riuscite a realizzare!
Amore mio dagli occhi tachicardici,
MI VUOI SPOSARE?
Costrutti sociali
“Sembra quasi il primo incontro,
che avevamo tutti contro!”
T’ho scritta sulla pelle,
facciam invidia,
anche alle stelle!
E che ne vuol saper la gente,
fredda,
arida,
saccente,
che vive ad emozioni spente,
che come ti volti,
mente,
che si vende,
al miglior offerente,
che ne sa,
chi non “sente”,
chi vive nel suo placido
“niente”,
nei costrutti sociali
di “sempre”.
Costrutti soci-ali,
che ti tappan le ali,
inculcati fin dalla nascita,
come castelli di sabbia,
con granelli di rabbia,
io mi chiedo perché
rinchiudersi in una gabbia?
“106 femminicidi nel 2023”
Femmini-cidio.
Già che esista tal parola,
mi si stringe un nodo in gola,
eccola lì, leggera dal candido sorriso nell’aria,
anche Giulia oggi vola…
Son schifata, adirata,
scioccata, amareggiata,
leggendo di un’altra di noi,
che non ce l’ha fatta.
Un’altra di noi,
in pasto agli avvoltoi.
“W la famiglia patriarcale”
W l’abuso di potere maniacale.
“Ma no era pura goliardia”
Lo farei a voi, a uno a uno,
poi vediamo se vi mette allegria,
quest’agonia,
incessante misoginia,
d’una società nell’anarchia,
cullata dall’ipocrisia.
Svegliatevi,
slacciatevi,
ribellatevi donne,
e correte via lontano,
da questo teatrino disumano,
da chi non vi lascia volare,
da chi non vi lascia sognare,
da chi non vi lascia andare,
da chi vi vuol solo manipolare,
usare, plagiare, silenziare,
da chi, di voi vuol solo abusare!
“1 donna ogni 72 ore”
Vi sembra forse questo
il tanto decantato, ostentato,
predicato amore?!
Camici bianchi
E se è vero che in realtà,
la perfezione lavorativa,
mai esisterà,
sotto i camici bianchi,
sotto quegli occhi stanchi,
fra striscette oro,
rosse, verdi,
arancioni, blu,
abitan persone,
fatte di ossa,
pelle e cuore,
in questo desolato mondo,
dove gentilezza, sensibilità,
empatia, umanità,
sono ormai perle rare,
in estinzione,
e se è vero che siam qui per aiutar gli altri,
mi chiedo troppo spesso,
come si possa esser così aspri,
vuoti e scarni.
Covid19
Sopravviviamo ormai,
rinchiusi dentro quattro mura,
incatenati dalla paura,
nella speranza di una cura.
Vietato toccarsi,
vietato abbracciarsi,
vietato baciarsi,
vietato sfiorarsi,
resta solo, forse,
il guardarsi,
fra occhi impietriti,
e mascherine d’ogni gener e forma,
che ci han nascosto anche i sorrisi.
E nei reparti d’ospedale
l’orrore più brutale,
anime sofferenti private d’ogni cosa,
che accarezzan invano uno schermo,
per un ultimo saluto,
con gli occhi che chiedon aiuto.
Un ospedale,
nello sgomento,
nel più tombale,
surreale,
angosciante,
straziante,
sprezzante
ridondante,
silenzio.
Rimangon solo:
corpi inermi,
sacchi neri
e letti vuoti.