Amiche mie

Non so disegnare, come vorrei,
per voi
parole magnifiche.
A tutto il mondo, vorrei gridare
la bellezza del sole
e della marmotta vigile.
La bellezza dell’uragano
e dell’asfalto sulle ginocchia.
Difficile trovare occhi
che guardino i vicoli ciechi
là, dove le menzogne crollano.
Difficile trovarli, dico.
Presenze possenti come querce
che dall’alto scrutano
le languide acque della coscienza.
Le infinite vie della memoria
si snodano tra le vostre mani,
mie sapienti compagne di sorrisi.


Uomini

Sentieri, parole, opere, opinioni.
A vanvera guardo le musiche degli alberi:
dondolano innalzando odi alla vita.
E le muse intonano grida alla verità
mai scoperta e mai accettata
– Che le nostre mani sono finite
che i nostri passi sono finiti –
Che ci mettiamo addosso pensieri di altri,
mantelli a coprire quello che siamo.
Animali come tanti altri
fingiamo di essere i supremi padroni di tutto.


Per te una poesia

Volevo dedicarti una poesia semplice.
Non come il mare, non come te.
Una poesia che sapesse di colline
di temporale e di amore.
Che avesse il calore dei miei occhi
quando ti preparo la cena.
Che racchiudesse il vento dei tuoi passi
e il dolore delle tue lacrime.
Una poesia che avesse il colore
della tua risata, e della mia insieme.
Che avesse la musica e il profumo
delle tue carezze sulla mia schiena.
Che portasse in sè l’essenza
di ogni emozione scritta sulla nostra pelle.
Di ogni litigio consumato al lume di candela.
Una poesia semplice, per respirare un po’
e tenerti tra le braccia di un sorriso.
Una poesia per te.